Oggi è mio piacere fare quattro chiacchiere con Pietro Rogondino, SEO Specialist di Bari, un professionista di grande talento e passione. Oltre ad essere un esperto riconosciuto nel campo dell’ottimizzazione per i motori di ricerca, Pietro è anche un caro amico con cui condividiamo diversi progetti digitali. Con la sua vasta esperienza nel settore (18 anni tondi tondi), sarà un ospite d’eccezione per condividere strategie e consigli su come migliorare la visibilità online dei siti aziendali e raggiungere lead in target.
Pietro, la SEO oggi è molto diversa da quella di 5 anni fa. Quali sono le principali trasformazioni che hai visto?
Negli ultimi cinque anni, ho visto la SEO trasformarsi in modo significativo. Una delle principali differenze è che le parole chiave non sono più così cruciali come lo erano in passato; oggi, la qualità e la rilevanza del contenuto sono molto più importanti. I Core Web Vitals, che misurano la velocità e l’esperienza utente di un sito, sono diventati fondamentali per il posizionamento nei motori di ricerca, mentre prima erano considerati secondari.
L’EEAT (Esperienza, Competenza, Autorevolezza e Affidabilità) è ormai un pilastro della strategia SEO, anche se non è un fattore di ranking diretto, ma piuttosto un indicatore di qualità che influenza indirettamente il posizionamento. Lo schema markup è diventato molto diffuso per migliorare la visibilità dei contenuti nelle SERP.
Infine, gli ultimi aggiornamenti di Google hanno portato a una SERP che sembra sempre più una televendita, con gli articoli informativi che stanno perdendo terreno a favore di contenuti più commerciali e interattivi. Questo ha reso necessario adattare le strategie SEO per mantenere una presenza efficace online.
L’intelligenza artificiale è un’opportunità o una minaccia per i professionisti SEO?
L’intelligenza artificiale rappresenta un’opportunità straordinaria sia per le aziende sia per i piccoli professionisti SEO. Questa tecnologia può automatizzare molte attività ripetitive e tediose, come l’analisi dei dati, l’ottimizzazione delle parole chiave e la generazione di contenuti basilari, risparmiando settimane o addirittura mesi di lavoro.
Tuttavia, è importante capire che l’AI è uno strumento, non una sostituzione della mente umana. Nella SEO, la creatività, l’intuito e la comprensione profonda del contesto e delle esigenze degli utenti sono aspetti che solo un essere umano può fornire. L’AI può aiutare a ottimizzare e migliorare i processi, ma non può sostituire la strategia, la visione e la capacità di adattamento che un professionista SEO porta al tavolo.
Pertanto, l’AI è un potente alleato che può aumentare l’efficienza e la produttività, ma non potrà mai sostituire la creatività e la profondità di pensiero che solo un professionista della SEO umano può offrire.
Quali tecniche SEO pensi diventeranno obsolete nel 2025?
Nel 2025, alcune tecniche SEO potrebbero diventare obsolete a causa delle evoluzioni tecnologiche e degli algoritmi di ricerca. Una delle principali è l’ottimizzazione esclusiva per le parole chiave, che non è più sufficiente per garantire un buon posizionamento. Gli algoritmi come BERT e MUM di Google si concentrano sempre più sul contesto e sull’intento di ricerca, rendendo meno rilevante la semplice ottimizzazione per parole chiave.
Un’altra tecnica che potrebbe diventare meno efficace è la costruzione di link a bassa qualità. Nel 2025, i link saranno valutati in base alla loro rilevanza e autorevolezza, quindi la quantità non sarà più sufficiente.
Infine, la focalizzazione esclusiva sul ranking organico potrebbe non essere più sufficiente. Con l’avvento delle AI Overviews e delle SERP che includono sempre più contenuti generati automaticamente, sarà importante adattarsi a queste nuove dinamiche per mantenere la visibilità online.
In generale, le tecniche che non si adattano alla qualità del contenuto, all’esperienza utente e all’integrazione con le nuove tecnologie rischieranno di diventare obsolete.
Cosa pensi dell’approccio “SEO senza link building”? È davvero possibile posizionarsi senza backlink?
L’approccio “SEO senza link building” può essere efficace in alcune nicchie a bassa competizione, dove la qualità del contenuto e l’ottimizzazione on-page possono essere sufficienti per ottenere buoni posizionamenti. Tuttavia, in settori ipercompetitivi come il finance, l’adult e il gambling, i backlink rimangono spesso un fattore cruciale per scalare le posizioni nei motori di ricerca. In questi contesti, la costruzione di link di alta qualità può fare la differenza tra un sito ben posizionato e uno che lotta per emergere.
In generale, la possibilità di posizionarsi senza link building dipende molto dal contesto specifico e dalla competizione presente. In alcune aree, come quelle con domanda di nicchia o poco concorrenziale, è possibile ottenere risultati soddisfacenti focalizzandosi su altri aspetti della SEO, come l’esperienza utente, la rilevanza dei contenuti e l’ottimizzazione tecnica del sito. Al contrario, nei settori più competitivi, la costruzione di link rimane una strategia fondamentale e necesaria per aumentare l’autorità del dominio e migliorare il posizionamento.
Local SEO e SEO tradizionale: credi che Google premierà sempre di più la ricerca geolocalizzata?
Sono sempre più convinto che Google premierà la ricerca geolocalizzata. Infatti, più del 70% delle ricerche su dispositivi mobili hanno un intento locale, e questo trend è in continua crescita.
La Local SEO è diventata fondamentale per le attività commerciali che operano in un’area geografica specifica, poiché consente di raggiungere utenti che cercano servizi o prodotti vicino a loro.
Google ha integrato le ricerche locali nel suo algoritmo principale già dal 2014 con l’aggiornamento Pigeon, che favorisce le aziende situate vicino all’utente che effettua la ricerca. Pertanto, è probabile che Google continui a enfatizzare l’importanza della geolocalizzazione nelle SERP, rendendo la Local SEO sempre più cruciale per le imprese locali.
Qual è l’errore più comune che vedi fare alle aziende che investono in SEO?
L’errore più comune che vedo nelle aziende che investono in SEO è che spesso non riescono a indirizzare i loro sforzi in modo efficace, non rispondendo realmente alle esigenze degli utenti. Molti CEO o responsabili marketing assumono un consulente per migliorare il posizionamento del loro sito web, ma poi si trasformano in piccoli SEO in erba, trascurando i preziosi consigli di un professionista del posizionamento web.
Questa convinzione di poter gestire la SEO autonomamente, pensando di avere compreso tutto, porta a risultati deludenti e a una mancanza di progressi. È fondamentale riconoscere il valore dell’esperienza dei consulenti SEO e collaborare con loro per ottenere i migliori risultati.
Se potessi dare un solo consiglio ai futuri SEO Specialist, quale sarebbe?
Se potessi dare un solo consiglio ai futuri SEO Specialist, sarebbe quello di osservare attentamente le SERP. Il primo compito di un consulente SEO è capire cosa piace a Google per un termine di ricerca specifico, analizzando i contenuti, la struttura e le strategie utilizzate dai siti che si posizionano in prima pagina.
Questo approccio li aiuterà a comprendere meglio le preferenze di Google ed a sviluppare strategie SEO efficaci che rispondano alle esigenze degli utenti e ai criteri di valutazione dei motori di ricerca. Inoltre, è fondamentale mantenere un approccio dinamico e adattarsi continuamente agli aggiornamenti algoritmici e alle nuove tendenze del settore.