Il collezionismo non è affatto un fenomeno recente, ma negli ultimi decenni si è unito a dinamiche videoludiche sempre più articolate e lucrative, dando vita ai cosiddetti gacha games. Un gacha game è per definizione un videogioco in cui è incluso lo stesso meccanismo dei gachapon: i distributori giapponesi che offrono gadget casuali chiusi in capsule di plastica, dal prezzo variabile. In ambito videoludico questo si traduce con la possibilità di ottenere, tramite una valuta virtuale, oggetti, armi, personaggi e skin esclusive. Questo sistema di base è casuale, ma esiste una dinamica implementata per venire incontro ai giocatori chiamata pity system (che volendo, in italiano si potrebbe definire “sistema di garanzia”). Prima di continuare è bene tenere a mente che le specificità del pity system possono variare nei molteplici gacha games in commercio. In questo articolo, si cercherà di spiegarne le dinamiche in senso più generale possibile, fornendo all’occorrenza alcuni esempi.
A cosa serve il pity system nei gacha games
Il pity system è un meccanismo che garantisce una possibilità di ottenere un oggetto di gioco esclusivo dopo una certo numero di tentativi falliti, concordato dagli sviluppatori. Al rilascio di ogni nuovo aggiornamento arrivano dei banner (ovvero delle specie di “vetrine”) con contenuti di diversa rarità: comune, raro ed esclusivo — in molti casi dopo 10 tentativi falliti si ottiene un oggetto raro (a quattro stelle, di categoria A, ecc.). Per gli ottetti esclusivi invece alcuni giochi richiedono 40 tentativi (AFK Journey), altri 80/90 (Wuthering Waves, Genshin Impact, Honkai: Star Rail) e altri ancora addirittura 200 (Identity V).
Per effettuare un tentativo o “pullare” (come si dice in gergo) si usa una valuta virtuale, ottenibile sia in gioco completando missioni e obiettivi, sia acquistandola con i propri soldi — per questo motivo i gacha games sono considerati dei veri e propri giochi d’azzardo. Essi possono infatti creare delle forti dipendenze e mettere in seria difficoltà economica i giocatori, per questo il pity system è nato come aiuto per garantire a chi non può spendere qualche possibilità in più, alleviare la frustrazione e naturalmente, rendere l’esperienza più soddisfacente.
In giochi come AFK Journey, dopo 40 tentativi il personaggio esclusivo in anteprima è garantito; mentre in altri come Genshin Impact c’è un’ulteriore difficoltà: raggiungere il pity richiesto offre solo una possibilità del 55% di ottenere il personaggio o l’arma evento, contro il 45% di possibilità di ottenere comunque un personaggio o arma speciale, ma non esclusivo dell’aggiornamento in corso. Tuttavia, in caso di perdita, la volta successiva che si raggiunge il pity sarà garantito l’oggetto esclusivo desiderato. Se si vogliono acquistare tentativi con i propri soldi, quest’aspetto è molto importante da considerare insieme al fatto che in giochi come Genshin personaggi e armi specifici tornano sì ciclicamente, ma spesso a distanza di parecchio tempo.
Soft, hard pity e reset del sistema
Siccome alla base di questi giochi c’è comunque una forte componente casuale, a volte capita di non dover necessariamente raggiungere il numero di tentativi concordato dagli sviluppatori. È possibile infatti che un personaggio speciale esca prima del previsto: se esce relativamente presto si parla in genere di “soft pity”; se esce poco prima del numero concordato si parlerà invece di “hard pity”. Bisogna far notare però, che questo farà comunque resettare il conteggio.
Il reset del pity infatti avviene ogni volta che esce un personaggio speciale (a cinque stelle, di categoria S, ecc.). Una volta resettato il pity, il calcolo inizia di nuovo da 0. Il pity però non si resetta ad ogni nuovo aggiornamento: uno dei grandi vantaggi di questo sistema è infatti la possibilità di accumulare le valute e, in base al gioco, conservare la garanzia di ottenere l’elemento esclusivo desiderato.
Alcuni giochi mostreranno quanti tentativi mancano per ottenere il personaggio esclusivo direttamente sul banner, mentre altri avranno una cronologia dell’attività del giocatore e sarà quest’ultimo a dover fare i propri calcoli.
Fonte immagini: Archivio personale
Vediamo ora un paio di esempi più dettagliati, da gacha games particolarmente popolari negli ultimi anni: Genshin Impact e Identity V.
Fonte immagini: Account X ufficiale di Genshin Impact
Nel caso di Genshin Impact avremo di base tre tipi di banner e tre pity system separati: un banner evento per i personaggi, uno evento per le armi e uno standard, che è permanente. Siccome Genshin rilascia in genere due personaggi evento contemporaneamente, i due rispettivi banner condivideranno lo stesso conteggio per il pity. Il numero di tentativi richiesti per ottenere un personaggio a cinque stelle sarà 90, mentre per un’arma della stessa rarità sarà 80. Se pullando sul banner evento, dovesse uscire invece un contenuto cinque stelle del banner standard, il pity si azzererà ma il prossimo oggetto esclusivo sarà garantito essere quello in anteprima. Inoltre, i banner cambiano in media ogni venti giorni. Questo vale anche per giochi simili di miHoYo, come Honkai: Star Rail.
Fonte immagini: Account X ufficiale di Identity V
Per quanto riguarda Identity V il discorso si complica leggermente: qui la componente gacha riguarda la possibilità di ottenere skin (componenti che alterano l’estetica dei personaggi) e altri oggetti rari. Oltre al banner standard, ad ogni aggiornamento vengono rilasciati tre banner (detti “essence”) ognuno con il proprio pity system. Le essence vengono sbloccate in successione durante la stagione, ma rimangono tutte disponibili fino alla fine della stessa. Una volta raggiunti i 60 tentativi si ottiene una skin A casuale tra due disponibili; mentre raggiunti i 200 tentativi, si otterrà per certo la skin S dell’essence — una skin che non sarà più possibile ottenere una volta finita la stagione. Esistono altre skin della stessa rarità ma che tornano ciclicamente disponibili nel negozio (come mostrato in foto).
Efficacia e critiche
Purtroppo, la difficoltà con la quale si ottengono le valute e di conseguenza si può raggiungere il pity dipende da tantissime variabili: la quantità di minigiochi e missioni presenti, la frequenza con la quale ne vengono rilasciati di nuovi, a quanto ammontano le ricompense e molto altro ancora.
In giochi come AFK Journey raggiungere il pity e ascendere i propri eroi è relativamente facile e con un po’ di impegno e costanza è possibile anche arrivare a collezionarli tutti; in altri come quelli di miHoYo, invece serve un pizzico di parsimonia in più e bisogna considerare se vale davvero la pena tentare di ottenere un determinato oggetto oppure no, ma sono comunque piacevoli da giocare gratuitamente; in altri ancora purtroppo collezionare senza spendere sembra un’impresa quasi impossibile.
In conclusione il pity system nei gacha games è un’idea valida, ma alquanto vacillante. In molti casi infatti sembra fare il minimo indispensabile per non far perdere totalmente interesse ai giocatori. Un piccolo miglioramento da parte delle aziende potrebbe essere, come moltissimi hanno fatto notare negli ultimi anni, rendere più facile l’acquisizione delle valute virtuali e aumentare il valore delle ricompense di missioni e obiettivi.
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