I videogiochi simulatori di vita, detti anche life simulation games, sono prodotti preziosi nel mondo videoludico grazie alla loro capacità di introspezione.
Perché i videogiochi simulatori di vita funzionano
Sono studiati per catturare il videogiocatore per vari motivi psicologici. Rispetto ad altri generi di videogiochi che possono essere più improntati sull’azione, sulla reazione e sulla competizione, i life simulator tendono a portare le persone verso un senso si appagamento, di esplorazione di sé e di una libera costruzione del proprio mondo virtuale completamente in base ai gusti personali. Questi giochi stimolano l’empatia per quanto possono essere immersivi e, spesso, sono definiti anche cozy per il senso confortevole e rilassante che riescono a trasmettere.
Di fatto, un videogioco di simulazione di vita è incentrato sulla riproduzione di dinamiche quotidiane come possono essere: la carriera, le relazioni sociali, la gestione dei propri spazi ed ancora la costruzione di un proprio ambiente, che nel caso della realtà virtuale può arrivare alla possibilità di ricostruire intere società e città.

Per comprendere la popolarità ed il coinvolgimento di questi videogiochi ci può venire in aiuto la Teoria dell’Autodeterminazione, sviluppata dagli psicologi e ricercatori Edward Deci e Richard Ryan. Semplificandola, la quest’ultima dichiara che l’uomo ha bisogno di soddisfare tre bisogni fondamentali: competenza (quindi sentirsi capaci in ciò che si fa e di essere riconosciuti per le proprie capacità), autonomia (dunque poter scegliere e controllare le proprie azioni nella vita) e relazioni sociali (cioè costruire delle relazioni appaganti con gli altri). I simulatori di vita fanno esattamente tutte e tre le cose, dando la possibilità di potersi allontanare con la mente dalla realtà e dare sfogo a quelli che sono i propri desideri di vita che, normalmente, sarebbero molto difficili da raggiungere.
Ma oltre ad essere una fuga dalla realtà, danno la possibilità di esplorare nuove parti di sé, ricreando delle situazioni improbabili nella propria vita reale o comunque non praticabili, per scoprire che cosa succederebbe e a che cosa bisognerebbe prestare attenzione.
Tra le cose più affascinanti che si riscontrano nel giocare ai life simulators c’è la riduzione dell’ansia. Grazie agli elementi di slow gaming e mindfulness, i videogiochi simulatori di vita ripetono un pattern di azioni semplici, prive di conflitti e quotidiane che, appunto, rilassano il videogiocatore.
Vediamo insieme quali sono i titoli da provare assolutamente almeno una volta.
1. The Sims
Al primo posto abbiamo la punta di diamante del genere: The Sims. Sviluppato da Maxis e pubblicato da Electronic Arts, è il life simulator più giocato al mondo, con la sua creazione di personaggi da controllare su qualsiasi aspetto della vita quotidiana (addirittura anche i tratti psicologici dei Sim). Il videogioco è anche citato in studi accademici per la sua efficacia nella simulazione della creazione di una propria identità.
2. The Animal Crossing
La serie di Animal Crossing, sviluppata da Nintendo, è un assoluto must play. È incentrato sulla socializzazione e sulla creazione di una propria piccola città, collocata su un’isola alla quale è possibile anche dare un nome. La comunità che si crea è pacifica, dà un senso di calma e serenità e lascia che il giocatore personalizzi gli spazi di gioco.
3. Stardew Valley
Un altro classico è Stardew Valley, sviluppato da ConcernedApe e pubblicato da Chucklefish. È un mix di gestionale e RPG incentrato sulla vita agricola. Il protagonista del videogioco crea molta empatia proprio perché parte da una situazione di insoddisfazione nel proprio lavoro ed arriva alla possibilità di salvare e risanare la fattoria di famiglia.
4. Youtubers Life
Youtubers Life è un videogioco sviluppato dalla U-Play Online e si incentra sulla simulazione della vita di uno Youtuber. Si possono gestire tutti gli aspetti, dal montaggio dei video, alla gestione economica e alla partecipazione di eventi.
Fonte immagine: Nintendo