Absence 3. La memoria che resta di Chiara Panzuti

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Absence. La memoria che resta è il terzo e ultimo capitolo dell’omonima trilogia dell’autrice Chiara Panzuti. Edito da Fazi, questo romanzo young adult si ambienta, come i precedenti, in una visione distopica del quotidiano, in cui un gruppo di ragazzi si ritrovano letteralmente ad essere invisibili per il mondo che li circonda, a causa di un siero l’NH1, che è stato loro iniettato da una branca dell’intelligence inglese allo scopo di testarlo prima di renderlo fruibile all’esercito.

Absence: i capitoli precedenti

I protagonisti della trilogia sono Faith e Jared, entrambi adolescenti ed entrambi, per motivi differenti, si sentono “invisibili” al mondo che li circonda. Forse proprio questa loro invisibilità emotiva li renderà, loro malgrado, le cavie perfette per testare l’NH1, un siero che ti rende invisibile davvero, e che cancella ogni traccia del tuo passaggio, persino nella memoria delle persone care. Come accade a Faith e Jared, anche a Scott, Christabel, Abigail ed Ephraim viene iniettato il siero e vengono coinvolti in un terribile gioco il cui premio è la sopravvivenza. I protagonisti, divisi nelle tre squadre degli Alfa, Beta e Gamma, combatteranno gli uni contro gli altri per arrivare alla fine, guidati nelle loro mosse da un uomo, vestito di nero, che si fa chiamare l’Illusionista.

Si ritroveranno a viaggiare in luoghi a cui non avevano mai pensato da un giorno all’altro, ad affrontare nemici senza scrupoli vinti solo da un’insaziabile voglia di trionfare sugli altri e a girare in un labirinto senza uscita alcuna, mentre il percorso fisico per avvicinarsi al traguardo, e all’antidoto che li renderà di nuovo visibili, si accompagna ad un processo di crescita e maturazione di tutti i personaggi coinvolti.

Absence. La memoria che resta: sinossi

In questo episodio conclusivo della serie di Absence, la squadra Gamma è di nuovo riunita, ma i rapporti sono tesi e le liti frequenti: Jared e Christabel non si fidano più di Faith, dopo il periodo che ha trascorso con gli Alfa sull’isola di Bintan mentre Scott è l’unico a non dubitare della sua lealtà. Decisa a proteggere i suoi amici e a conoscere il vero scopo del gioco spietato che li ha resi invisibili al mondo, Faith segue le indicazioni della mappa lasciatale da Ephraim, prima dell’ultima prova a Clyde River. Raggiunge così la squadra Alfa a Iqaluit, Canada, dove la ragazza comincia a scoprire la vera identità di Davon − l’uomo in nero − i fantasmi che abitano l’impetuosa Abigail e la natura della sua attrazione verso Ephraim.
A poco a poco tutti i tasselli andranno finalmente al loro posto, componendo il disegno crudele congegnato dall’Illusionista, un uomo ossessionato dal proprio passato e divorato dal desiderio di vendetta. Nella prova finale, il suo piano perverso condurrà Faith e i suoi amici a scontrarsi con i propri limiti, il dolore e la morte, ma soprattutto svelerà loro il valore dell’amicizia e la forza interiore maturata da ciascuno durante quell’atroce esperienza.
Tornare a essere visibili è davvero essenziale per realizzare se stessi?

La memoria che resta, un romanzo di crescita e scoperta. 

Come nei capitoli precedenti, anche il romanzo conclusivo della trilogia di Absence ha come snodo centrale il tema della visibilità. L’essere fisicamente invisibili a causa del siero NH1, non  è altro che la metafora della sensazione, adolescenziale ma non solo, di non esistere agli occhi del mondo. Il non poter essere visti né sentiti diventa, per i protagonisti del romanzo, rappresentazione tangibile di una incomunicabilità che hanno sempre sperimentato e che, probabilmente, anche i lettori di Absence avranno vissuto.

Questo volume è, tuttavia, anche uno snodo, un momento in cui i personaggi diventano consapevoli di essere cambiati, di essere anche più forti: Absence 3 è un romanzo che parla di questa maturazione e ne fa il suo punto di forza. Attraverso mille peripezie, attraverso le perdite e i ricongiungimenti, attraverso la morte e l’amore, tutti i protagonisti, ognuno a proprio modo e con i propri tempi, riesce a trovare il suo posto nel mondo.  Nel romanzo infatti sono numerose le riflessioni sul senso della vita, sul continuo divenire delle cose, sull’accettarsi, sull’andare avanti sempre e comunque. Come sottolinea Faith, vera eroina della trilogia, “la vita scorre a senso unico, sempre in avanti“: solo accettando ciò si può davvero maturare.

“Andare avanti, nella consapevolezza di essere soli con noi stessi; visibili, senza bisogno di conferme dal mondo esterno; reali e veri in ogni nostra imperfezione. Ero pronta ad avanzare nel nulla, ed ero pronta anche a dimenticare, a essere dimenticata. A un certo punto, dovremo tutti dirci addio”.

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Marianna è nata ad Avellino 28 anni fa, si è laureata in Filologia Classica. Ama la musica, i cani, il gelato e la scrittura. Ha sempre con sé un taccuino per poter appuntare i suoi pensieri volanti

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