Gli Indifferenti è il romanzo d’esordio di Alberto Moravia, pubblicato per la prima volta nel 1929 e considerato il primo romanzo esistenzialista italiano.
Questo romanzo sembra apparentemente scarno e rigido nella prosa, ma in realtà si tratta di un libro incredibile. Alberto Moravia ha appena 22 anni quando inizia la stesura dell’opera, che nasce dall’impulso di narrare il mondo sconcertante della borghesia romana nel momento in cui il regime fascista ha bloccato ogni ipotesi di evoluzione culturale.
Indice dei contenuti
I personaggi principali e il loro ruolo
La vicenda ruota attorno a cinque personaggi, intrappolati in una rete di ipocrisia, desiderio e, soprattutto, indifferenza.
Personaggio | Ruolo e motivazione |
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Mariagrazia Ardengo | La madre vedova, aggrappata all’illusione dell’amore di Leo per non affrontare il declino sociale ed economico |
Leo Merumeci | L’amante di Mariagrazia, un uomo cinico e volgare il cui unico interesse è impossessarsi della villa di famiglia e sedurre Carla |
Carla Ardengo | La figlia ventiquattrenne, disgustata dalla falsità familiare, che cede a Leo per un desiderio di cambiamento, anche se distruttivo |
Michele Ardengo | Il figlio che percepisce il degrado morale ma è paralizzato dalla propria indifferenza, incapace di agire in modo autentico |
Lisa | Amica di Mariagrazia ed ex amante di Leo, agisce per gelosia e desiderio, cercando di sedurre l’inconsapevole Michele |
La trama del romanzo
La vicenda della famiglia Ardengo si svolge nell’arco di due giorni e ruota attorno alla relazione tra la madre vedova, Mariagrazia, e il suo amante, Leo Merumeci. Leo è un arrampicatore sociale che sfrutta la donna con il solo scopo di sottrarle la villa di famiglia, ultimo bene rimasto. I figli, Carla e Michele, vivono con disgusto questa situazione.
Mentre Mariagrazia è accecata dalla gelosia per la sua amica Lisa, non si accorge che Leo sta cercando di sedurre sua figlia Carla. Carla, pur odiando l’uomo, decide di cedergli, spinta da un confuso desiderio di evasione da una vita che la soffoca. Michele, il fratello, è l’unico a comprendere pienamente lo squallore della situazione. Vorrebbe reagire e salvare l’onore familiare, arrivando a pianificare l’omicidio di Leo. Il suo tentativo, però, fallisce miseramente, rivelando la sua totale incapacità di tradurre il pensiero in azione a causa della sua profonda indifferenza.
Alla fine, Leo riesce nel suo intento: sposerà Carla, assicurandosi così la villa. Mariagrazia e Michele si rassegnano alla nuova realtà, e lo stesso Michele, ormai totalmente indifferente, accetta passivamente le attenzioni di Lisa.
Analisi e temi: la tragedia dell’indifferenza
Moravia descrive con spiccato realismo un mondo fatto di mancanza di valori, in cui i personaggi si muovono seguendo solo pulsioni primitive. Questi “menzogneri” agiscono spinti da un crudo egoismo e da una personale bramosia. Moravia concepì il romanzo come una tragedia moderna, rispettando una struttura quasi teatrale con spazio e tempo estremamente ridotti, che ricordano le unità aristoteliche. La vera tragedia descritta è quella di un mondo borghese, impuro e volgare, che non vuole ottenere nulla se non la propria conservazione.
L’indifferenza è la malattia che corrode tutti i personaggi, impedendo loro di provare sentimenti autentici o di compiere gesti risolutivi. Il romanzo è una critica terribile e illuminata della borghesia italiana sotto il regime fascista, una classe sociale che, secondo l’autore, tutto accetta e che mai contrasta.
Fonte immagine: Wikipedia
Articolo aggiornato il: 11/09/2025
Che spoiler! (Forse bisognerebbe aggiungere un disclaimer all’inizio della recensione…)