Augeo: il nuovo progetto di Divergenze

Augeo: il progetto di Divergenze |Intervista

Augeo, la nuova raccolta di Divergenze

Divergenze è una casa editrice che, nel contesto culturale presente, porta avanti progetti importanti e, appunto, divergenti: a differenza di altre, Divergenze promuove la ricerca della qualità sia nel contenuto che nella composizione materiale dei libri proposti, affinché la lettura possa essere un viaggio sensoriale e culturale di ampio respiro – di cui abbiamo già parlato qui. Questa volta propone una nuova versione del progetto Augeo, ovvero una tavola rotonda attorno a vari temi, dall’arte a tanto altro ancora, e aperto ad accogliere studiosi o appassionati che hanno il desiderio di mettersi in gioco.

Noi di Eroica ne siamo rimasti incuriositi e abbiamo deciso di intervistarli!

L’intervista

Ciao! Che cos’è Augeo e qual è il suo scopo divergente?

Nel progetto originale Augeo avrebbe dovuto essere una tavola rotonda attorno a un tema di grande attualità, che si è concretizzato in un convegno di scienze umane, tenuto da cinque studiosi, cinque veri e propri illuminati: un ingegnere aerospaziale, un filosofo, una sociologa, una giurista e un fisico teorico. Il dibattito avrebbe dovuto rimanere un unicum, ma capace di innescare il confronto su altri livelli e piattaforme. Ebbene: non solo lo scopo è stato raggiunto, la tiratura esaurita e il primo Augeo acquisito pure da biblioteche di prestigio, ma abbiamo ricevuto decine di richieste di partecipazione. E insieme ad esse una mole di articoli, spunti, approfondimenti, alcuni divulgativi ed altri più tecnici, accompagnati da idee deliziose. Una su tutte: rendere Augeo una rivista “orgogliosamente obsoleta” ispirata con umiltà, ma anche passione e competenza, agli esempi di fine Ottocento e d’una fetta del Novecento.

L’originalità di Augeo, se di originalità si può parlare, sta nell’essere una “rivista che si fa libro” dal concetto antico, con tutte le implicazioni del caso: dagli stilemi editoriali al volume in sé, cucito a filo di refe e realizzato con i materiali più pregiati reperibili, la reperibilità in tutte le migliori librerie sul territorio, sul sito della casa editrice e negli store online, la validità curricolare dei contributi a qualunque livello professionale. Ci hanno fatto notare che tante sono le caratteristiche dell’utopia, in Augeo, ma se come dice l’editore «l’utopia è la parte realizzabile di ciò che non si vuole realizzare (o sarebbe un progetto semplicemente irrealizzabile)», siamo pronti a batterci per la vocazione degli operatori culturali

Adesso che sono terminate, o quasi, le copie di Augeo|dialoghi di scienze umane, ci sarà una prossima uscita? Se sì, su quale tema?

Sì, stiamo lavorando a una prossima uscita. Per quanto riguarda il tema, Augeo accoglie contributi in ambiti che spaziano dalle arti in genere – musica, pittura, cinema, teatro, narrativa, critica compresa – alle scienze sociali, la storia, l’archeologia, la tradizione, la medicina, e ancora riflessioni, inchieste o ricerche di biologia, matematica, giurisprudenza, incluse questioni di linguistica, paleografia, politica, entropia, educazione, fotografia, architettura, filosofia. E questa volta, siccome ne abbiamo alcuni davvero bellissimi, trovargli dei compagni di viaggio e di libreria ci pareva la più graziosa delle iniziative.

A chi si rivolge questa volta il progetto?

Molti accademici hanno chiesto lumi e abbiamo spiegato che non vi sono vincoli o pregiudizi di alcun tipo, purché la formula espressiva non sia appunto quella accademica. Augeo deve informare, poiché informare aiuta a mantenere e ad accrescere il sapere, a coltivarne più aspetti all’interno di ciascun argomento, quindi a diffonderlo; sarà un tentativo di fare, in sostanza, comunicazione. Se comunichi e sai argomentare ciò che comunichi, dai un contributo fondamentale alla conoscenza.

Al momento abbiamo due docenti di arte, più un pezzo di Nicoletta Prestifilippo (ovvero la miglior penna femminile del nostro tempo) scritti divinamente. Certo, può sembrare un campo di specialisti, ma quanti di noi sono appassionati o studiosi di un settore nel quale è difficile fare arrivare le proprie istanze in giro? Ebbene: l’entusiasmo deriva dalla volontà di provare a portare alla luce quei messaggi, quelle tematiche, di cui l’Italia potrebbe essere la capitale mondiale.

È possibile candidarsi? Se sì, in che modo?

Per candidare le proprie riflessioni si può scrivere alla casella di posta [email protected] attiva, come i canali della casa editrice, sette giorni su sette.

Fonte immagine di copertina: Divergenze

Fonte intervista: la redazione di Divergenze

 

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A proposito di Francesca Hasson

Francesca Hasson è giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2023. Appassionata di cultura in tutte le sue declinazioni, unisce alla formazione umanistica una visione critica e sensibile della realtà artistica contemporanea. Dopo avere intrapreso gli studi in Letteratura Classica, avvia un percorso accademico presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II e consegue innanzitutto il titolo di laurea triennale in Lettere Moderne, con una tesi compilativa sull’Antigone in Letterature Comparate. Scelta simbolica di una disciplina con cui manifesta un’attenzione peculiare per l’arte, in particolare per il teatro, indagato nelle sue molteplici forme espressive. Prosegue gli studi con la laurea magistrale in Discipline della Musica e dello Spettacolo, discutendo una tesi di ricerca in Storia del Teatro dedicata a Salvatore De Muto, attore tra le ultime defunte testimonianze fondamentali della maschera di Pulcinella nel panorama teatrale partenopeo del Novecento. Durante questi anni di scrittura e di università, riscopre una passione viva per la ricerca e la critica, strumenti che considera non di giudizio definitivo ma di dialogo aperto. Collabora con il giornale online Eroica Fenice e con Quarta Parete, entrambi realtà che le servono da palestra e conoscenza. Inoltre, partecipa alla rivista Drammaturgia per l’Archivio Multimediale AMAtI dell’Università degli studi di Firenze, un progetto per il quale inserisce voci di testimonianze su attori storici e pubblica la propria tesi magistrale di ricerca. Carta e penna in mano, crede fortemente nel valore di questo tramite di smuovere confronti capaci di generare dubbi, stimolare riflessioni e innescare processi di consapevolezza. Un tipo di approccio che alimenta la sua scrittura e il suo sguardo sul mondo e che la orienta in una dimensione catartica di riconoscimento, di identità e di comprensione.

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