Capelli, lacrime e zanzare: l’esordio di Namwali Serpell

Capelli, lacrime e zanzare

Namwali Serpell è una scrittrice dello Zambia che insegna presso l’Università di Harvard. Ha ricevuto il Rona Jaffe Foundation Writer’s Award nel 2011 ed è stata selezionata per Africa39, un progetto che mira a identificare i migliori scrittori africani under 40. Capelli, lacrime e zanzare è il suo primo romanzo, pubblicato in Italia da Fazi Editore nel Giugno 2021 e tradotto da Enrica Budetta: le è valso numerosi premi e riconoscimenti.

Capelli, lacrime e zanzare: trama del romanzo 

Il romanzo inizia con un coro di zanzare, piccoli insetti volanti che si aggirano tra i capitoli, rallegrandosi per la stupidità degli esseri umani, diffondendo la loro saggezza insieme alle malattie infettive. Mentre il tempo passa, solo le zanzare sopravvivono a ogni cosa, custodi delle nemesi umane. 

“Compagni di vecchia data, antichi avversari, sodali e sfidanti, amici nemici. Siamo un’ accoppiata perfetta, Umanità e Zanzare. Siamo due specie inutili e ubique. Ma mentre voi dominate la terra e la distruggete per gioco, noi non facciamo altro che bighellonare, eroi non cantati.”

Capelli, lacrime e zanzare è una saga familiare dove le vicende dei personaggi si mescolano a quelle dello Zambia. La narrazione comincia dai primi del ‘900 per arrivare ai giorni nostri e oltre; in questo lungo arco di tempo si assiste ai molteplici cambiamenti della nazione: il colonialismo, il raggiungimento dell’indipendenza, dittatura e altro. L’autrice presenta tanti personaggi che si muovono non solo in Africa, ma anche in Italia, India e in Inghilterra dove gli inglesi hanno accumulato, in materia coloniale, un’esperienza maggiore di qualsiasi altro popolo. Il libro è diviso in parti che seguono le eredità in ordine materno (nonne, figlie, nipoti), ma ha inizio attraverso la figura di Percy Clark, un fotografo britannico itinerante, che si guadagna da vivere vicino alle Cascate Vittoria all’inizio del XX secolo. Da Percy in poi si delineano le storie delle tre famiglie protagoniste, le cui vicende spesso si intrecciano. Pian piano prendono vita le parentele e le discendenze di ognuna di loro. Si tratta di famiglie completamente diverse tra loro, una di origine italiana, una africana e una inglese-africana. Esse differiscono non solo nell’etnia, ma anche nei ceti sociali. Su uno sfondo reale si incrociano storie verosimili che sfociano nel fantastico e nel prodigioso; è il caso di Sibilla, la ragazza i cui capelli crescono su tutto il corpo, impossibili da estirpare, poi c’è Matha, la donna che non cessa mai di piangere, e infine Agnes, la ragazza inglese che gioca a tennis, perde la vista e si innamora di un uomo di colore senza sapere che non è come lei. Cacciata dalla sua famiglia, Agnes lo seguirà in Africa.

In Capelli, lacrime e zanzare Namwali Serpell affronta molte tematiche dalle tinte forti. In primis il problema del colore, giacché si racconta di personaggi dalla pelle nera, di bianchi, di mulatti e poi la questione delle differenze di classe, della politica e della rivoluzione. Altre tematiche importanti che investono i personaggi sono la voglia di riscatto civile e politico, sentimenti e passioni, rapporto genitori-figli più o meno complicati, il falso mito del progresso, la morte, la miseria e la malattia. I personaggi sono tutti estremamente particolareggiati, soprattutto quelli femminili. Ognuno di loro ha una propria psicologia: idee, sogni, aspirazioni e amori li inducono in un moto perpetuo dove non vi è nulla di prevedibile e tutto può succedere. Le scelte della casualità quotidiana assumono la forma imponente del fato che si diverte a rimescolare le carte. Il linguaggio è accurato e scorrevole, in particolar modo suggestivo per l’utilizzo di alcuni termini africani e di neologismi. Passato, presente e futuro si incatenano tra realismo e fantasia, fino a sfociare nella fantascienza. Capelli, lacrime e zanzare è un romanzo straordinario che mostra il desiderio umano di creare e di superare i confini. Un magnifico canto corale di uomini e donne che si ribellano contro l’ordine costituito. 

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A proposito di Benedetta Russo

Napoletana, classe 96, studentessa di Lettere Moderne. Cresciuta a pane e libri, amante della letteratura e dell'arte a 360°, cinefila a tempo pieno.

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