Crescita Selvaggia è un romanzo scritto da Sheng Keyi ed edito dalla Fazi Editore, uscito il 17 marzo 2022.
Chi è l’autrice?
Sheng Keyi, autrice di Crescita Selvaggia, è una scrittrice cinese nata nel 1973 in un villaggio della provincia di Huan. Attualmente vive a Pechino.
Tra i suoi libri più noti vi sono Northern Girls (2012) edito da Penguin China e candidato al Man Asian Literary Prize e Fuga di morte (2019) pubblicato da Fazi Editore.
Nei suoi romanzi l’autrice con uno stile scabro e diretto affronta tematiche importanti quali la difficile condizione delle classi più povere della Cina e la discriminazione nei confronti del genere femminile.
Trama
Crescita Selvaggia è una saga familiare ambientata nella Cina del 1911, anno della caduta dell’Impero cinese, fino al nostro secolo. Attraverso gli occhi della protagonista, Xiaohan, osserviamo l’intrecciarsi e l’evolversi dei destini della sua numerosa famiglia composta da un nonno burbero, ma con la passione della poesia e del gioco d’azzardo, due genitori tradizionalisti e quattro fratelli ognuno con personalità ed obiettivi unici e diversi. I destini dei membri di questa articolata famiglia saranno caratterizzati da svolte impreviste e numerose difficoltà e le loro aspirazioni verranno spesso soffocate dalle leggi, le convenzioni, le ingiustizie e gli arbitri del potere che caratterizzano la società cinese e in generale il mondo intero.
Crescita Selvaggia: il coraggio di vivere in maniera autentica
Nel romanzo tramite il punto di vista di Xiaohan seguiamo la storia anno dopo anno dei vari membri della famiglia Li.
Xiaohan e i suoi fratelli vivono nella campagna cinese governata da leggi severe e da tradizioni a stampo patriarcale. Tuttavia, la nuova generazione con coraggio ed imprudenza non esiterà a sfidare la vecchia, andando spesso incontro a destini rovinosi.
Il lieto fine sembra non toccare ai personaggi del libro, le cui ambizioni e sogni si scontrano e vengono spesso distrutti dalle convenzioni sociali o più semplicemente dalla vita e dalle sue difficoltà.
Nonostante gli intoppi e le tragedie, i membri della famiglia Li continuano la loro crescita selvaggia, continuano a vivere in maniera spontanea e conservando l’autenticità del loro carattere, rimangono veri in un universo artificiale retto da leggi e convenzioni che non riescono a rappresentare la complessità del mondo e che privilegiano gli interessi del più forte.
L’autrice, con uno stile essenziale ma capace di arrivare al cuore delle cose, costruisce dei personaggi veri con vizi e virtù. I protagonisti di questo libro non sono degli eroi, ma degli esseri umani che spesso sbagliano, ma che, sbagliando, vivono intensamente.
La lettura di questa saga familiare ci porta a riflettere sul fatto che la vita non segue mai trame lineari, non è una favola, non ha mai un lieto fine definitivo, è spesso dolorosa e ingiusta.
Tuttavia, è proprio la contraddittorietà dell’esistenza, il suo essere miscela indistinguibile di gioia e dolore a rendere la vita intensa.
È meglio perseguire una crescita selvaggia e tracciare con coraggio il proprio destino, andando forse incontro alla rovina, piuttosto che seguire una trama tracciata dalla propria famiglia o dalle convenzioni della società.
I personaggi di questo romanzo sembrano spingerci a una considerazione: vivere in maniera autentica e rimanere fedeli a sé stessi non ci assicura di certo la felicità, ma quantomeno la possibilità di affermare di aver vissuto in maniera intensa e vera. È forse questo il modo più nobile di vivere in un mondo le cui convenzioni, le leggi e le circostanze ci intrappolano e ci costringono spesso ad assumere una forma che non sentiamo nostra.