Delitti all’imbrunire di Letizia Triches | Recensione

“Delitti all’imbrunire. Le indagini del commissario Chiusano” è un libro di Letizia Triches edito da Newton Compton.

Trama

Roma, agosto 1993. Umberto Villani, proprietario di una società di servizi turistici viene trovato morto, immerso in una pozza di sangue.  Il commissario Chantal Chiusano, intenzionata a trovare al più presto il colpevole, dovrà confrontarsi con il complesso mondo del turismo romano: un ambiente di lotte sotterranee per aggiudicarsi gli appalti, di ambizioni sfrenate e di professionisti senza scrupoli. Villani nella sua vita ha avuto tanti nemici, ma ognuno sembra avere un alibi. Un caso complicato, che potrebbe mettere a dura prova l’intuito del commissario Chiusano”.

Si tratta di un romanzo originale e anche avvincente e dinamico, che colpisce e attira l’attenzione sin dalla prima pagina grazie ad una trama fitta e densa costellata da vari particolari e misteri, che rendono tutto ancor più complicato da decifrare.

Delitti all’imbrunire: mistero, suggestione e indagini 

L’autrice riesce a creare un’identità precisa non solo del delitto e quindi di una persona che oggettivamente non è più “in scena”, ma anche di quanti ruotano intorno alla vicenda. Tutto ciò è concettualizzato in termini di convinzioni, impegni ideologici, ruoli sociali e personali e attraverso la trama emerge una prospettiva narrativa.

L’entrata in scena della polizia, guidata dal  commissario Chantal Chiusano, che i lettori più attenti ricorderanno a Napoli nel precedente romanzo di Trinches, è di fondamentale importanza. Soprattutto per la scelta dell’autrice di affidare un ruolo del genere ad una donna. Si comincia a scavare nell’ambiente in cui il delitto è avvenuto; sono tanti i personaggi che si incontreranno:  dalla socia di Villani, Teresa Manni, ambiziosa e determinata, all’ex moglie Esther, una scultrice che con Villani non aveva dei rapporti floridi, anche a causa dei numerosi tradimenti subiti.

Ciò che più colpisce come dicevamo, è il punto di vista femminile che denota la scena; il commissario è una donna… ecco dunque che si sposta il focus sulla scena e sulla rappresentazione della stessa. La visione che si palesa è diversa rispetto a quella standardizzata che spesso vede protagonista un commissario uomo. Spesso sono le intuizioni (appunto da donna) a muovere il procedere incalzante delle indagini, a dare peso ad alcune vicende o situazioni.

Tutto accade per un motivo, ma qual è il filo conduttore di quanto succede ? Lo si scoprirà probabilmente solo leggendo.

Il lettore si lascerà trasportare da tanti dubbi, incertezze, emozioni, suggestioni e misteri e d’un tratto sembrerà quasi di indagare insieme al commissario. Quella serie di interrogativi entreranno nella mente di chi legge che non lo dimenticherà, nè li metterà da parte, ma diventeranno parte integrante di quanto si scoprirà.

Delitti all’imbrunire è un libro da leggere tutto d’un fiato, che saprà coinvolgere anche grazie ad un linguaggio semplice ed intuitivo, ricco di caratterizzazione ed identità sociale.

 

Immagine in evidenza: Newton Compton Editori 

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