Intervista ai Buddha Superoverdrive

buddha

Valerio de Martino  e Johnatan Maurano sono due veterani dell’ambiente musicale italiano. Insieme formano i Buddha Superoverdrive, che noi di Eroica Fenice abbiamo avuto il piacere di intervistare in vista dell’ Eco Summer Festival 2015.

Intervista ai Buddha Superoverdrive

Come e quando nasce il vostro progetto? E con quali obiettivi?

I Buddha nascono per caso nel 2012. Io e Jona avevamo molti amici in comune ma non ci eravamo mai direttamente conosciuti.  È stato grazie ad uno di questi (Francesco, bassista dei Vena e nostro papà spirituale) che ci siamo incontrati in un tentativo di suonare insieme che, pur non realizzatosi, ha portato alla nascita dei Vena e, ovviamente, dei Buddha Superoverdrive. Il progetto di un Duo lo avevo in mente già da tempo, ma mi mancava il “batteraio” giusto. Conosciuto Jona è stato tutto molto spontaneo, subito ci siamo messi al lavoro sia su canzoni che avevo già da tempo che completamente inedite, anche grazie a Jonathan che non è un semplice batterista, ma nella composizione ha ruolo attivo  almeno quanto me e nella gestione della band anche di più!

Di “Power duo” nel panorama musicale degli ultimi anni ce ne sono stati tanti, dai famosi The Black Keys e The White Stripes ai nostrani Bud Spencer Blues Explosion. Cosa vi ha spinto a suonare in due? E perché la scelta del basso al posto della solita chitarra?

L’idea di suonare in Duo come ti dicevo l’ho avuta almeno 3 anni prima dei buddha, e non tanto da quando ho ascoltato i The White Stripes, quanto i Death From Above 1979, stessa formazione nostra, stesso modo “zozzo” di suonare ma più funk di noi. Il perché del basso e non della chitarra è perché, pur avendo studiato e suonato la chitarra per anni ed anni, ho sempre usato 4 corde su 6!

Il vostro sound è senza alcun dubbio americano, quello tipico del rock blues spaccarotule. Cosa ha motivato, invece, l’utilizzo della lingua italiana nei testi?

I Buddha sono nati dal blues americano (ovviamente stravolto!) e ne conserviamo il sound, ma è importantissima anche la vena cantautorale delle canzoni che scriviamo, e che vogliamo vengano capite. Siamo in Italia e tanta gente neanche l’italiano riesce a comprendere!

Avete collaborato con gli “Arduo”, un altro gruppo duo-rock nostrano: sul palco due batterie, articolatissime figurazioni ritmiche e tanto noise. Come s’incontrano i due progetti?

Con gli Arduo (Marcello Giannini/Andrea De Fazio) una volta in sala ci dicemmo “…vogliamo fare i Melvins?” e ci siamo inventati questa DuoBattle Buddha.vs.Arduo!

Infine vi chiedo qualche considerazione sul panorama musicale underground italiano.

Il panorama musicale  italiano (indipendente o meno che sia) se dovessi associarlo al cibo sarebbe uno spaghetto aglio e olio: una cosa all’apparenza inconsistente, difficile da preparare bene e che, quando lo è, neanche il piatto più raffinato può battere.

 

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