Eshkol Nevo e il romanzo Tre piani | Recensione

Eshkol Nevo

Tre piani di Eshkol Nevo: presentazione

Tre piani è un romanzo dello scrittore israeliano Eshkol Nevo, edito da Neri Pozza e pubblicato in lingua italiana nel 2017. La sua edizione originale risale al 2015. Il libro fu fonte di ispirazione per il regista Giovanni Moretti che ne ricavò l’omonimo film presentato a Cannes nel 2021.

Biografia dell’autore

Eshkol Nevo nasce il 28 febbraio 1971 a Gerusalemme, una delle città più antiche del mondo. Nipote dell’ex Primo ministro di Israele, studia psicologia all’Università di Tel Aviv per poi dedicarsi con passione alla scrittura, grazie alla quale diverrà celebre. Pubblica nel 2001 la sua prima raccolta di racconti a cui fa seguire, 3 anni dopo, il romanzo Nostalgia che ottenne ben 2 riconoscimenti prestigiosi: il premio della Book Publisher’s Association nel 2005 e il Premio letterario francese Raymond Valier nel 2008. In seguito, sarà autore di altri romanzi come: La simmetria dei desideri, Neuland, Soli e perduti, L’ultima intervista e Le vie dell’Eden, tutti editi dalla stessa casa editrice italiana che ha poi diffuso Tre piani.

Tre piani, tre storie e tre istanze della psiche

Il romanzo di Eshkol Nevo è ambientato in Israele, nei pressi di Tel Aviv, in una tranquilla palazzina borghese di tre piani a cui seguono le storie, raccontate in prima persona, di tre famiglie che vi abitano. I tre monologhi rappresentano un’allegoria delle tre diverse istanze freudiane della personalità: Es, Io e Super-io. I tre protagonisti, attraverso un toccante quanto autentico monologo, si raccontano e confessano i propri segreti, fantasie ed errori, con la speranza di poter rimediare e ricominciare una nuova vita. L’autore israeliano ci descrive, così, l’animo umano nelle sue molteplici contraddizioni, i cui lati oscuri e le numerose sfumature non sono solo appannaggio di pochi ma rappresentano un sentire condiviso.

Arnon, Hani e Dovra, i protagonisti di Eshkol Nevo, sono le tre voci narranti che presiedono l’edificio della nostra anima. Al primo piano c’è Arnon, un giovane padre che simboleggia l’esatta incarnazione dell’Es, dell’impulsività, dell’istinto che non conosce riflessione, per il bisogno che ha di proteggere sua figlia. Al secondo piano, invece, c’è Hani, madre di due bambini e moglie di un marito costantemente in viaggio per lavoro che richiama all’Io, con le sue paure e la difficoltà di discernere tra fantasia e realtà. Al terzo piano c’è Dovra, vedova e giudice in pensione che riconduce al Super-io, altro piano dell’anima che rappresenta il rigore, che giudica severamente tutto ciò che non è bene, non è corretto e ci richiama all’ordine. L’analisi psicologica che ne deriva propone molti spunti di riflessione e una profonda e consapevole conoscenza dell’animo umano in tutte le sue fragilità e mancanze.

Tre piani, una sola morale

Il libro di Eshkol Nevo Tre piani si presenta come un romanzo stimolante e accattivante dal quale è difficile distaccarsi per volgere lo sguardo altrove. La semplicità e la naturalezza con cui l’autore, attraverso la scrittura, accompagna il lettore in questo “viaggio introspettivo”, rende la lettura alquanto scorrevole e personale: ognuno di noi si riconosce nei pensieri contrastanti, nelle paure insolite, nei desideri repressi, nei sentimenti genuini e parlarne a qualcuno diventa un’esigenza, come se, traducendo in parole un peso, esso divenisse più sopportabile e meno opprimente.

Immagine in evidenza: Neri Pozza

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