Lo scrittore neozelandese James Maxwell dà inizio alla sua saga fantasy Evermen con L’incantatrice, il primo dei quattro capitoli che la compongono, pubblicato nel nostro Paese da Fanucci Editore.
Protagonisti della storia, ambientata nell’Impero fantastico di Merralya, sono Ella e Miro, due fratelli rimasti orfani e affidati alle cure di un ex soldato, lo zio Brandon, con il quale vivono in una modesta abitazione situata nella foresta di Dunwood lontana dall’importante città di Sarostar. I due giovani dimostrano sin da subito di avere aspirazioni e attitudini diverse. Ella sogna di poter studiare all’Accademia degli Incantatori per diventare un’incantatrice; Miro, invece, più grande di lei, si addestra come soldato per divenire Cantore della lama. I loro destini, una volta cresciuti, si dividono portando entrambi a percorrere delle strade irte di pericoli e nemici con un susseguirsi di avventure e nuovi incontri. Tuttavia, malgrado le avversità e la distanza, resteranno sempre uniti grazie all’intento che anima le loro peripezie: salvare i popoli delle varie casate dell’Impero da una minaccia che aleggia sull’intero mondo da loro conosciuto, che rischia di distruggerlo definitivamente. Durante questo tortuoso viaggio, inoltre, Ella e Miro avranno modo di scoprire la verità sui loro genitori e le loro origini; una verità che li renderà ancora più forti e determinati ad agire per il bene e la salvezza di tutti, riscattando così se stessi e il loro passato.
Evermen – L’incantatrice di James Maxwell: molti rimandi e poca, ma buona, novità
Per quanto concerne il genere fantasy è difficile, attualmente, trovare opere che spicchino per innovazione ed originalità, distinguendosi dalle numerose presenti nel panorama letterario. Gli appassionati e i veri intenditori in particolare, ma anche coloro i quali si sono avvicinati al fantasy per pura curiosità o per altre motivazioni, non avranno difficoltà a ricollegare Evermen – L’incantatrice a opere di maggior successo come la trilogia de Il Signore degli Anelli o la saga di Harry Potter. Del primo ritroveranno la presenza di tanti personaggi, luoghi, storie che ne infittiscono la trama; del secondo, invece, il protagonista senza genitori – qui sono due fratelli – il cui destino è quello di compiere imprese eccezionalmente più grandi di lui.
Altro elemento comune è la magia anche se, e di questo bisogna dare atto a Maxwell, in Evermen – L’incantatrice essa è predominante sulla scena e nella trama; inoltre molto interessante è stato l’aver optato per le rune come espediente di novità.
Ritroviamo poi il tema del sempre attuale conflitto tra le forze del bene e quelle del male anche se, nel romanzo di Maxwell, sono gli esseri umani ad alimentare e a combattere una battaglia da loro stessi iniziata per l’inesauribile brama di potere che li contraddistingue.
Lasciatevi ammaliare da Evermen – L’incantatrice
Concentrando l’attenzione sull’intreccio narrativo, il romanzo è una di quelle letture che tengono compagnia e che si iniziano, proseguono e finiscono senza intoppi o blocchi alcuni. Lo stile impiegato dall’autore è semplice e scorrevole; ben progettati sono poi i capitoli nei quali si alternano il punto di vista di Ella e quello di Miro; affascinante è la scelta di aver reso la magia aperta a tutti e non averla riservata a pochi come accade di solito.
Il giudizio finale su Evermen – L’incantatrice, dunque, è positivo; ovviamente bisognerà vedere come continua la storia e, soprattutto, come si concluderà. Al lettore verrà forse voglia di qualche colpo di scena in più e di maggiore effetto, come d’altronde ci si aspetterebbe in qualsiasi serie che si rispetti ma, almeno per quanto riguarda il primo capitolo della saga, l’incantesimo è stato lanciato da James Maxwell e con esso è riuscito ad ammaliare il suo pubblico mantenendo vivi curiosità e interesse per la sorte che attende Ella, Miro, il favoloso mondo di Merralya e le sue genti.