Ghiaccio: il romanzo profetico di Anna Kavan

Ghiaccio: il romanzo "profetico" di Anna Kavan

Ghiaccio è un romanzo della celebre autrice Anna Kavan riproposta da Edizioni BD.

Trama e “accenni” narrativi

“La voce narrante del romanzo, insieme ad un uomo denominato “Il guardiano” va alla ricerca di un’inafferrabile ragazza albina, che si nasconde in una terra coperta di ghiacci, un luogo apparentemente apocalittico, post-nucleare. Il Paese è stato invaso, ed è in balia di un’organizzazione segreta. Ovunque regna la distruzione; sul mondo incombono enormi pareti ghiacciate. E, insieme a chi narra, il lettore sarà coinvolto (si potrebbe dire “travolto“) nella ricerca di questa fragile creatura”.

Questo libro, fortemente intenso e dinamico al tempo stesso,  rappresenta probabilmente l’emblema, o meglio una delle domande che in tanti si pongono: esiste qualcosa di ignoto nella realtà che ci circonda ? Ed esattamente, a cosa corrispondono le azioni di tutti i giorni?
Questa è sicuramente una delle chiavi di lettura di Ghiaccio, una domanda, ma anche una convinzione. Qualcosa che va oltre, a fondo.

Un libro attuale che riesce, seppur scritto nel 1967, a toccare temi attuali, andando dritto al fulcro del problema. Ambiente, dematerializzazione dell’esistenza, quasi totale assenza di spazi incontaminati, inquinamento, sono questi i temi che l’autrice tratta con una lucidità quasi profetica, come se ne stesse parlando oggigiorno, coinvolgendo il lettore in una dimensione quasi tangibile e profondamente tormentata.

La trama, dunque, si snoda attraverso repentini cambiamenti spazio-temporali che portano la narrazione dallo stato di sogno a quello di veglia, mentre i personaggi sono letteralmente immobilizzati dal ghiaccio che è reale, forse dovuto a un disastro nucleare, simbolo e quindi metafora di una inevitabile apocalisse.
Un romanzo maturo, così come è stato definito dai critici, che mette in luce la scrittura di un’autrice, Anna Kavan, dal passato non facile, più volte ricoverata per problemi psichici.

Ghiaccio: tra emblemi, incognite e un’amara consapevolezza

Quella sfera ignota citata in apertura, è in realtà una consapevolezza, quanto di più terribile si possa comprendere: l’ambiente è al collasso, finito in un vortice deleterio che man mano risucchia tutto ciò che trova.
Sembra non esistere rimedio per l’uomo, che però, nelle pagine di Ghiaccio, non si arrende, pensando al futuro… con speranza. Provando ad analizzare quella dimensione sconosciuta.

Grazie ad una narrazione che non si inserisce in un genere letterario predefinito, questo romanzo si configura come una lettura interessante e, soprattutto, scattante: Così come il mondo cambia velocemente, così anche gli elementi analizzati in modo lucidamente oggettivo dall’autrice, Anna Kavan, rapidamente mutano, sovrapponendo, senza mai confondere, diversi significati, strati e livelli.
Tutto è perfettamente collimante, ogni cosa è al proprio posto, ogni dettaglio si concretizza con razionalità, disponendosi nell’universo, in uno spazio fisico che sta sfuggendo di mano.

In questo scenario che qualcuno definirebbe fantascientifico, l’io narrante alla continua ricerca di una ragazza albina appare come un antagonista, marito e poi carceriere.

Ghiaccio è un libro che rappresenta probabilmente l’apoteosi della grandezza letteraria di una scrittrice spesso incompresa; il romanzo può essere considerato in quanto – ossimoro – di una  vita piena di contraddizioni, problematica, che però sottolinea una visione fortemente attuale, vera e coincisa, seppur ovviamente romanzata, di quanto succedeva e probabilmente succederà al mondo, all’ambiente.


Una storia metafora di ciò che è stato, di ciò che è… ma anche di quanto sarà, dunque non fantascienza, ma realtà.

 

Immagine di copertina: Edizioni BD

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