I racconti dei vicoletti, Nie Jun e la sua Yu’er

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I racconti dei vicoletti, Nie Jun e la sua Yu'er“I racconti dei vicoletti” è una splendida graphic novel di Nie Jun, edita in italia dalla Bao Publishing.

L’opera è una raccolta di quattro racconti che descrivono le vicende di Yu’er, una ragazzina disabile e piena di sogni, e di suo nonno Doubao, che si prende cura di lei in modo dolce e impacciato.

Non esistendo una vera trama all’interno de “I racconti dei vicoletti” (disponibile su Amazon a 15,30€) , l’opera di Nie Jung si limita ad essere proprio questo. Abbiamo un insieme di racconti di vicoli nei quali succedono cose meravigliose, da ragazzine volanti a misteriosi paradossi temporali, il tutto resto nel modo più naturale possibile dall’abile penna di Nie Jung, che compie miracoli sia per quanto riguarda il disegno che per quanto riguarda i dialoghi.

I motivi per cui questa graphic novel andrebbe non solo letta, ma conservata gelosamente nella propria libreria, sono davvero numerosi.

“I racconti dei vicoletti”, la semplicità disarmante di Nie Jun è un’arma vincente.

I disegni sono piacevoli da vedere, colorati con delle tonalità allegre ma pur sempre tenui e carichi di dettagli, anche se volutamente disattenti nel rappresentare la realtà (Per fare un esempio banale: gli occhi di Doubao sono due croci).

I dialoghi sono semplici ma dolci, riempiono il cuore dello stesso sentimento di nostalgia che si prova di fronte ad una crostata della nonna, avvolti nella propria coperta preferita dinanzi al camino.

“I racconti dei vicoletti” è un lavoro a metà tra la favola e l’opera d’arte, dove realtà e fantasia si incontrano e non si scontrano mai, convivendo in maniera naturale proprio nei vicoletti preannunciati nel titolo, popolati da personaggi di ogni tipo, luoghi segreti ed insetti che sanno improvvisare concerti.

È proprio questa la magia che è riuscito a creare abilmente Nie Jun: far scoprire alla piccola Yu’er e al lettore insieme a lei che tutto è possibile, e che la felicità esiste ed è nascosta banalmente – ma non banalmente per il modo in cui lo pone l’autore – specialmente nelle piccole cose. In un insetto, in un francobollo, nei sacrifici che un nonno un po’ pasticcione compie per prendersi cura della sua nipotina.

“I racconti dei vicoletti” ci insegna che tra passato e presente esiste un filo sottile, che essi spesso si incontrano, si intrecciano e sorprendentemente si inseriscono nella nostra vita, rendendola migliore.

Allo stesso modo in cui questo libro è capace di migliorare la giornata e la libreria di chiunque decida di leggerlo.

A proposito di Camilla Brancaccio

Venti anni, nata a Napoli, frequento il terzo anno di lettere moderne e spero di lavorare come editor di testi, un giorno. Ho la passione per la lettura e la scrittura, per il teatro e il cinema, e adoro fare nuove esperienze.

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