Il caso di Dora di Sigmund Freud: la sintomatologia dei sogni

Il caso di Dora di Sigmund Freud: la sintomatologia dei sogni

Il celebre caso clinico Frammento di un’analisi di isteria è uno dei primi lavori in cui Freud illustra l’importanza terapeutica dei sogni. Nel caso di Dora di  Sigmund Freud, lo psicanalista compie uno studio in merito all’interpretazione dei sogni come metodo curativo per colmare le amnesie dei  ricordi e chiarire sintomatologie fisiche. 

Il caso di Dora di Sigmund Freud

Dora è il nome scelto da Freud per proteggere l’identità della paziente, che poi si scoprì essere Ida Bauer, come confermato da lei stessa. Nel caso di Dora di Sigmund Freud,  Dora viene presentata come una giovane donna di 18 anni, che agli inizi del 1900 fu portata da suo padre nello studio del celebre psicanalista, convinto che avesse bisogno di aiuto. Dora aveva manifestato il primo sintomo psicosomatico all’età di 8 anni, ma le sue difficoltà respiratorie furono attribuite a uno sforzo eccessivo durante una gita in montagna. Successivamente, intorno ai 12 anni, Dora cominciò a soffrire di cefalalgia emicranica e accessi di tosse nervosa, che spesso le causavano episodi di afonia, un sintomo che Freud individuerà come l’incapacità di esprimersi verbalmente. Dopo la morte della zia, la famiglia si trasferì a Vienna e il cambiamento familiare fece sì che Dora iniziasse a mostrare segni di depressione e squilibri caratteriali, arrivando a scrivere una lettera in cui esprimeva la sua volontà di suicidio. Nonostante il padre sapesse che era solo una ricerca di attenzioni, il gesto lo portò comunque a riflettere sulla  salute mentale della figlia.

La sintomatologia dei sogni

Nel caso di Dora, i sogni sono stati necessari per comprendere i suoi sintomi, apparentemente ingiustificati. Freud usa il termine “Krankengeschichten” (storia clinica), letteralmente “Krank” (malattia) e “Geschichten” (narrazione), per sottolineare l’importanza della storia della paziente ai fini di fare chiarezza nel suo caso clinico. Nel caso di Dora di Sigmund Freud vengono menzionati due sogni, uno riportato a metà del trattamento e l’altro verso la fine, che egli ha utilizzato per riorganizzare e comprendere i ricordi e le associazioni della paziente, spesso confusi. Il padre di Dora era molto amico dei coniugi K. e la ragazza trascorreva molto tempo con la signora K., con cui suo padre intratteneva una relazione segreta. Con lei, Dora aveva imparato come servirsi delle malattie, poiché la donna, affetta  da nevrosi, si mostrava sofferente ogni volta che il marito tornava da un viaggio di lavoro. Dora capì che la malattia le permetteva di sottrarsi ai doveri coniugali.

Durante il servizio alla clinica di Charcot, Freud notò che i soggetti affetti da mutismo isterico erano avvezzi alla scrittura. Nel caso di Dora di Sigmund Freud  questo particolare viene ricollegato ad alcuni avvenimenti raccontati durante i colloqui: la durata media delle sue crisi afoniche variava da 3 a 6 settimane, durante le quali la ragazza comunicava solo scrivendo. Le tempistiche corrispondevano alle assenze del signor K., che durante i suoi viaggi le scriveva spesso. Dora era l’unica ad essere informata del suo ritorno, alimentando una dipendenza emotiva. Freud arrivò a formulare l’ipotesi che Dora fosse in realtà innamorata di K., e che la sua afonia lo dimostrasse: si ammalava durante l’assenza di K. e guariva al suo ritorno, poiché, secondo Freud, che senso aveva usare la voce se l’amato non poteva sentirla?

Il primo sogno raccontato nel caso di Dora di Sigmund Freud presenta un motivo ricorrente: uno scrigno di gioielli. Freud interpretò questo scrigno come simbolo dei genitali femminili, suggerendo una dinamica di obbligo e riconoscenza che Dora sentiva nei riguardi dell’uomo, ma anche un conflitto interiore tra il desiderio e la paura di cedergli. Nonostante le interpretazioni di Freud, Dora non era d’accordo, cosa che fece riflettere sulla complessità e le molteplici voci presenti nella sua psiche.

Attraverso la pubblicazione del caso di Dora di Sigmund Freud due principali obiettivi vogliono essere dimostrati:  l’analisi è utile al fine di rivelare aspetti nascosti della psiche, approfondimento che avrebbe integrato nel suo precedente lavoro sull’interpretazione dei sogni;  e suscitare interesse per quelle sfere della psicologia non ancora esplorate scientificamente come i sintomi nevrotici, spesso da indagare nella vita sessuale dei pazienti.

Fonte immagine: immagine di copertina del libro Casi clinici 3: Dora: Frammento di un’analisi d’isteria di S. Freud, Amazon

 

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