Perturbante di Freud, cos’è?

Perturbante di Freud, cos'è?

Sigmund Freud (1856-1939) è ad oggi il filosofo più famoso della storia, conosciuto anche ai meno esperti di filosofia. Padre fondatore della psicoanalisi, tra le teorie e i concetti che ha introdotto oggi, ci concentreremo su uno meno celebre rispetto agli altri, quello del “Perturbante”.

Siamo nel 1919 quando Sigmund Freud pubblica un saggio intitolato Das Unheimliche (in italiano: “Il Perturbante”, recentemente il termine è stato tradotto come “il sinistro” o “lo spaesamento”. Il concetto espresso da Freud in realtà viene introdotto già dallo psichiatra tedesco Ernst Jentsch nel 1916, ma fu Freud ad approfondirlo e studiarlo partendo da tematiche espresse nella letteratura di E.T.A. Hoffman, considerato come maestro indiscusso del perturbante in letteratura. 

Per Freud con Das Unheimliche si intende tutto ciò che a prima vista sembra essere familiare, ma nasconde una parte misteriosa e sconosciuta che ci provoca un senso di ansia, timore ed angoscia. Questo è il caso di credenze come quelle su fantasmi, alieni, vampiri, doppelganger, cloni e sosia che confondono i confini tra reale e non reale.
Curioso notare come il termine “unheimliche” in tedesco si contrappone ad “heimliche” (casa) e perciò con esso si vuole rappresentare tutto quello che non ci è noto o familiare.

Il rapporto con l’inconscio, a differenza di quanto diceno Frankl nella logoterapia e Jung, è fondamentale quando parliamo di Freud e di perturbante, infatti un determinato elemento che ci provoca ansia fa parte della nostra vita psichica fin dall’età tenera. Tendiamo ad eliminare questo elemento durante il processo di crescita ma in qualche modo torna nella nostra vita portandoci a provare una sorta di estraniamento dalla realtà. Dobbiamo quindi intendere il perturbante come un qualcosa di apparentemente sepolto che riaffiora dai meandri della nostra psiche. 

Nell’arte così come in letteratura, a teatro e al cinema il perturbante viene rappresentato continuamente. Freud stesso individua diversi casi capaci di turbare la nostra psiche nel racconto di Hoffman L’uomo della sabbia: il tema del doppio, il ritorno in vita di una persona deceduta, la sepoltura dei vivi e la ripetizione di gesti. 

L’espressionismo tedesco rappresenta in vari modi l’idea di perturbante nell’arte e nel cinema. L’obbiettivo dello stile espressionistico è rappresentare la psiche e la fantasia dell’individuo indagando nei meandri della mente.  Famosi i film che hanno fatto la storia del cinema come Il gabinetto del dottor Caligari (Wiene, 1920) e Metropolis (Lang, 1927) in cui sono rappresentati doppi, cloni e cyborg. 

Ma aver subito un senso di angoscia e quindi aver provato l’esperienza di esser colpiti dal perturbante significa credere in eventi ed esseri sovrannaturali? Pensateci bene: se proviamo una certa sensazione (negativa, in questo caso) alla vista di un determinato evento o soggetto è perché nel nostro inconscio crediamo possa essere reale. 

E voi, avete mai provato questa sensazione?

Immagine in evidenza: Pixabay

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