Il romanzo di formazione: origine ed evoluzione

il romanzo di formazione

Si può iniziare a parlare di romanzo di formazione nel XVIII secolo, età dei lumi, quando si fa strada un nuovo genere letterario che potremmo definire non propriamente come “romanzo di formazione” ma romanzo pedagogico e “Émile ou De l’éducation” di Rousseau ne è l’esempio, scritto dal filosofo nel 1792. Nel 1700 vengono rivalutate, pertanto, l’infanzia e l’adolescenza come momenti fondamentali per la formazione e la definizione dell’individuo stesso. Gli illuministi ritenevano, del resto, che la letteratura avesse il compito di educare nuove persone ad un mondo diverso da quello dell’Antico Regime, i cui valori non erano più lo stato assoluto o il feudo ma quelli sostenuti dalla Rivoluzione francese.

Franco Moretti e “Il romanzo di formazione”

Franco Moretti scrisse un importante libro intorno a questo genere. Difatti il titolo fu proprio “Il romanzo di formazione” e il contenuto ne riassumeva le linee guida. La gioventù si presentava come una condizione necessaria per dare un senso alla vita e per offrire nuove prospettive ad una società smarrita che solo la letteratura, con la sua occupazione, poteva indirizzare.

Romanzo di formazione o Bildungsroman

La definizione che venne utilizzata per questo genere letterario fu “Bildungsroman” (dal tedesco) il cui sostantivo “Bildung” rinviava a formazione, istruzione e costruzione, gli obiettivi che si prefissava questo romanzo nonostante la situazione complessa nella quale l’individuo si cimentava. Da un lato, infatti, c’era la sua autodeterminazione nel decidere autonomamente, indipendentemente dal resto; dall’altro c’era la società che, ovviamente, imponeva una serie di vincoli per cui il suo progresso non appariva così semplice anche se, poi, sarà proprio questo conflitto con il contesto sociale a permettergli di maturare ed evolvere. Tuttavia, ogni formazione avviene da acquisizioni ma anche da perdite senza le quali, infatti, non ci sarebbe una crescita totale ma parziale. Perdita dell’innocenza, del disincanto, dell’ingenuità sono fra quelle che comportano l’evoluzione di cui il romanzo di formazione parla.

Il romanzo di formazione per Hegel

Per Hegel, il romanzo di formazione riproduce la gioventù europea moderna che, inizialmente, lotta e discute con l’ordine sociale vigente ma che poi scende a compromessi. L’eroe, dopo essersi fatto male e aver perso i sogni, cresce e prende una posizione precisa nel mondo borghese: si sposa. La sua formazione avviene attraverso il matrimonio e dunque soltanto in questo consorzio di norme e regole.

Il romanzo di formazione nell’800

Nell’800 l’idea che si ha del romanzo di formazione cambia. Se Hegel aveva teorizzato che il protagonista, per crescere, doveva inserirsi nella vita borghese, nel XIX secolo, invece, il protagonista di alcuni romanzi di formazione rifiuta il matrimonio e le convenzioni come sinonimo di realizzazione e riconosce la propria autonomia prescindendo da categorie dominanti della borghesia. La sua formazione è condizionata dal periodo storico in cui si muove e non dai legami che instaura con l’altro sesso.

Il crollo del Bildungsroman

Il 1919 segnerebbe la fine del genere dato che la guerra mise a dura prova il temperamento di questa generazione, restituendoci un mondo di ragazzi provati, distrutti emotivamente e traumatizzati per cui non avrebbe avuto più alcun senso parlare di formazione nel momento in cui l’individuo verrà consegnato agli scrittori non più come un uomo compatto, forte ma in estrema crisi su cui profileranno romanzi il cui tema trattato sarà, appunto, la regressione.

 

Fonte dell’immagine in evidenza: Pixabay.com

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