Kristina è per sempre, romanzo di Francesco Fontana

Kristina è per sempre

Kristina è per sempre, recensione del romanzo di Fontana

Kristina è per sempre, romanzo di Francesco FontanaKristina è per sempre è il titolo dell’ultimo romanzo, nelle librerie da febbraio 2017, di Francesco Fontana, pubblicato da Aracne Editrice.

Sullo sfondo della Germania, ma anche di pittoresche località italiane, si sviluppa questo romanzo epistolare che ha come protagonista Kristina: personaggio principale e grande assente per la metà del racconto è il perno attorno al quale ruota l’intera storia.

Facciamo la conoscenza nelle prime pagine di suo padre, un vecchio professore e politico guarito dal cancro, unica voce, insieme a quella dell’oncologo che l’ha curato, per pagine e pagine. Quando finalmente Kristina appare, il lettore ha quasi perso le speranze, eppure le sue e-mail aprono un mondo tutto nuovo, colmano i buchi della prima parte del romanzo, pur lasciando parecchie questioni irrisolte.

I temi dell’opera di Francesco Fontana sono svariati, in primis la malattia, ma molta attenzione è data anche alla politica, alla storia, con grandi digressioni all’infanzia del padre di Kristina e riflessioni sul regime nazista.

Kristina è per sempre: un romanzo epistolare in cui Francesco Fontana indaga in modo profondo il rapporto padre-figlia

Fondamentale è nella storia anche il personaggio di Monika, madre di Kristina, etereo e calmo nella tempesta, una sorta di catalizzatore per le emozioni negative del marito, l’unica capace di calmarlo.

Kristina è per sempre è un romanzo articolato su tre piani, scritto sotto diversi punti di vista e che riesce a dare un resoconto a tutto tondo della situazione che vivono i protagonisti. Lo stile riprende il flusso di coscienza tipico del romanzo epistolare, anche se le lettere e le e-mail che i protagonisti inviano, nonostante abbiano dei destinatari ben precisi, sono più che altro lettere a se stessi.

I tre scrivono per lasciare la loro testimonianza, per raccontare la propria storia a modo loro, e così facendo esprimono il loro dolore, la loro solitudine, le loro paure, ma anche la propria forza e le motivazioni delle loro azioni. Il romanzo è veramente interessante e approfondito, carico di spunti di riflessione, oltre che di quella sorta di nostalgia nelle parole dei narratori, tipica di chi ricorda un tempo che purtroppo non potrà più tornare.

Francesco Fontana è riuscito a creare un’opera innovativa e profonda, a descrivere un rapporto padre-figlia totalmente disastrato e per questo forse ancora più forte, un libro forse poco carico di forti emozioni, ma che lascia entrare a pieno nella psicologia dei personaggi, fino ad arrivare ad amarli.

A proposito di Camilla Brancaccio

Venti anni, nata a Napoli, frequento il terzo anno di lettere moderne e spero di lavorare come editor di testi, un giorno. Ho la passione per la lettura e la scrittura, per il teatro e il cinema, e adoro fare nuove esperienze.

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