La figlia perfetta è uno dei tanti bestseller della prolifica autrice britannica Amanda Prowse pubblicato in Italia da Newton Compton Editori.
A narrare i fatti in esso contenuti è Jacqueline “Jacks” Morgan, casalinga trentaseienne, moglie di Peter e madre di Martha e Jonty. La trama si intreccia su due diversi livelli temporali: il passato e il presente.
Nei capitoli dedicati a 19 anni prima, il lettore fa la conoscenza di una giovane Jacqueline in procinto di terminare il liceo e con tanti sogni da realizzare. Primo fra tutti, quello di andarsene dalla monotona e provinciale cittadina balneare inglese di Weston-super-Mare insieme al suo primo amore, il coetaneo di origini svedesi Sven. Nelle parti in cui Jacks parla del presente, la si ritrova insoddisfatta, incastrata in una vita fatta di responsabilità familiari – oltre a dover far quadrare i conti con i pochi soldi a disposizione, deve anche prendersi cura della madre Ida affetta da demenza senile – e di rimpianti. Per tutte queste ragioni, la protagonista proietta sulla sua primogenita le vecchie ambizioni mai dimenticate di realizzazione e riscatto di quanto è mancato a lei convincendosi che, soltanto in questo modo, tutti i sacrifici fatti non saranno stati vani. Jacks, però, non ha messo in conto che Martha, la sua figlia perfetta, ha una volontà propria così come dei desideri con i quali, complici gli avvenimenti, l’intera famiglia sarà costretta a fare i conti.
La figlia perfetta, un viaggio introspettivo lungo una vita
Attraverso il personaggio di Jacks e la sua storia personale prima e familiare poi, Amanda Prowse accompagna il lettore in un viaggio introspettivo che lo coinvolge sin dalle prime pagine del romanzo fino alla sua conclusione. Le reazioni emozionali che ne conseguono, dalla gioia alla tristezza, dalla comprensione all’incomprensione, dal compatimento all’insofferenza, hanno come fine ultimo quello della riflessione. Riflessione sugli errori commessi, sul rapporto genitori-figli, sulle implicazioni connesse alla malattia di una persona cara, sull’imprevedibilità degli eventi e, più rilevante fra tutti, sull’importanza del rendersi conto e apprezzare ciò che di buono e prezioso si ha avuto la fortuna di avere nella propria vita.
L’autrice, grazie a una trama ben costruita, a uno stile semplice e scorrevole e a dei personaggi diversi l’uno dall’altro ma dalle peculiarità e dai caratteri che ben si amalgamano arrivando a compensarsi e completarsi, ha raggiunto il suo scopo: creare un’opera accattivante e toccante dove largo spazio è dato al ruolo predominante degli affetti e dei sentimenti.
La figlia perfetta è un romanzo commovente il cui principale punto di forza è rappresentato dal ruolo fondamentale che vi occupa la felicità; una felicità che non è necessariamente connessa a una persona o a una situazione o condizione perfetta ma che è spesso racchiusa proprio nelle imperfezioni di cui la nostra esistenza è piena e aspetta soltanto di essere da noi riconosciuta per darle così senso, un duraturo, vero e pieno senso.