La villa della lavanda, Fiona Mclnotsh | Recensione

La villa della lavanda è un romanzo dell’autrice Fiona McIntosh, edito da Newton Compton.

Trama e recensione de “La Villa della lavanda”

“Luc Bonet è cresciuto in Provenza, in una famiglia ricca di origine ebraica che coltiva la lavanda da generazioni e che gli ha trasmesso l’amore per una tradizione antica. Quando scoppia la seconda guerra mondiale, tutta quella violenza, la distruzione, ma anche la deportazione della famiglia, costringono Luc ad unirsi alla Resistenza, abbandonando i suoi amati campi”.

La villa della lavanda è un libro molto intenso, dalla forte impronta storica, ma non per questo poco interessante, anzi tutt’altro. Le pagine del romanzo appassionano il lettore sin dall’inizio, raccontando di uomini e donne che combattono quotidianamente per vivere. I protagonisti di cui scrive l’autrice, dovranno abituarsi a vivere in una situazione di costante pericolo. La loro esistenza è definitivamente e inesorabilmente sconvolta.
Si tratta di un romanzo che coinvolge tutti i sensi, in modo amorevole e semplice, incantando il lettore.
Odori, ricordi antichi, colori, profumi, ma anche tanti sentimenti e suggestioni, si susseguono l’una dopo l’altra.
Probabilmente è proprio questo il segreto di questo splendido libro, riuscire a connettere sentimenti e razionalità, in un contesto storico per niente facile, che mette a dura prova costantemente, giorno dopo giorno, in una lotta alla sopravvivenza che finire non smettere mai.
Il destino tragico di chi non riesce a salvarsi, ma anche gli orrori commessi dai nazisti. In mezzo a tutto ciò viene fuori un intenso romanticismo, che conferisce una forte carica emotiva al libro.
La villa della lavanda è una storia d’amore, in una successione di terrore e sofferenza, tra due persone che non si aspettano nulla, neanche di sopravvivere, ma che sanno amare incondizionatamente.

Il contesto della Seconda Guerra Mondiale è difficile da comprendere, soprattutto per chi è nato nei decenni successivi, immedesimarsi in quei contesti è complicato, ma grazie alla bravura dell’autrice, La villa della lavanda, accompagnerà il lettore in una dimensione sì storica, ma anche chiara e ben scandita dai vari tasselli che la caratterizzano.  A tal proposito, i temi trattati, ma anche l’ambientazione, hanno una forte valenza, e danno identità al romanzo, non sono sullo sfondo e in disparte, ma trattati in modo da suscitare emozioni e riflessioni su quanto è accaduto nel corso del tempo. Una perfetta linea cronologica che narrativamente dona concretezza al romanzo. 
La trama di questo intenso romanzo regalerà molte emozioni, quei sentimenti che minacciano i protagonisti e che potrebbero tradirli, il loro amore infatti potrebbe rivelarsi il rischio più grande di tutti.

Le parole pronunciate dai personaggi de La villa della lavanda, conferiscono ulteriore spessore alla trama, poiché danno quella caratterizzazione realistica a quanto si legge, pur trattandosi di episodi inventati. Memorie individuali e collettive s’intrecciano, attirando l’attenzione, o meglio facendo in modo che il lettore sia attratto da quanto legge. 

Un romanzo che merita d’esser letto tutto d’un fiato, senza pause, e dal quale sarà difficile distaccarsi. Una lettura che invita alla lettura, con fervore, amore, situazioni storiche, vicende personali e tanto altro ancora.

Immagine in evidenza: Newton Compton Editori 

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