L’anno nuovo, lo sconcertante romanzo di Juli Zeh

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L’anno nuovo di Juli Zeh: leggi qui la nostra recensione!

È in libreria da giugno “L’anno nuovo” di Juli Zeh, un nuovo romanzo edito Fazi Editore tradotto dal tedesco da Madeira Giacci.

Già autrice di bestseller, la scrittrice tedesca riconferma il suo talento con un romanzo che è una “sorpresa” in tutti i sensi.

Juli Zeh ci narra la storia di Henning, padre a tempo pieno di due bambini e marito di una donna molto dedita al lavoro, Theresa. Tutto sembra  “funzionare” nella sua monotona vita, ma Henning sente che qualcosa non va, un senso di pesantezza lo soffoca.

Per Henning la vita era diventata una sequenza di stati interiori, cattivi, pessimi, più o meno buoni. Bel tempo e successi lavorativi non lo rallegravano più. Restavano dietro le quinte. A volte guardava Theresa o i bambini, ma non provava nulla”.

In più c’è la “COSA” che lo perseguita: ogni volta che lo assale è simile a un mal di stomaco, talvolta assume le sembianze di un attacco cardiaco. Ma non è nulla di tutto questo, gli attacchi di panico sono qualcosa che oltre a logorarlo dentro, gli stanno rovinando la vita.

Una svolta, attende, però, Henning Femés: c’è qualcosa in questo villaggio di Lanzarote, dove la coppia ha deciso di trascorrere le Feste, che lo aspetta da sempre.
A decidere di festeggiare il Natale e il Capodanno alle isole Canarie è stato lui stesso, un posto ideale per le sue escursioni in bici. Il ciclismo è per lui puro relax, in bici sembra riuscire a combattere, seppure per poco, la COSA. Il mattino del primo dell’anno è deciso a raggiungere il picco più alto dell’isola, ma l’impresa lo ha sfinito e in cerca di aiuto, si imbatte nella casa di Lisa. Una sensazione strana lo pervade tutto, conosce quella casa, ci è già stato e lentamente  inizia a ricordare come allucinato.

La descrizione di un’esperienza da brividi prende il posto del racconto, è il tuffo in qualcosa di raggelante.

La scena è quella di una casa vacanze ora diventata un tremendo inferno: due bambini abbandonati a se stessi, la fame, la sete, la paura infantile dei mostri della notte, la speranza spossante del ritorno di una salvezza. L’orrido e la violenza possono impossessarsi anche di due bambini che seguono l’istinto di sopravvivere, seppure piccoli, troppo piccoli.

Sono state più le volte che l’ha portata in braccio e trascinata di quelle che la sorella ha camminato da sola. L’ha sgridata e implorata, le ha promesso premi e l’ha minacciata, l’ha strattonata per le gambe e per le braccia, l’ha spinta e l’ha presa a calci …

L’anno nuovo,  forse il miglior romanzo di Juli Zeh

Non ci vuole molto a riconoscere l’abilità di una scrittrice il cui romanzo thriller-psicologico, nei punti più letterariamente validi, attraverso immagini vivide e potentissime, ci riporta a quelle di Saramago nella sua Cecità.

Forse un paragone azzardato, eppure spiega come quella allucinazione (non è la prima) offerta da uno dei momenti di panico che contrassegnano la vita di Henning, sia una duplice rivelazione: la prima è quella che egli farà a se stesso, la seconda è offerta al lettore che ne rimane sconcertato, sorpreso.

Il romanzo subisce infatti una svolta: alla narrazione lenta e tutta interiore della prima parte, si sostituisce quella veloce e lineare della seconda. I due bambini sono i protagonisti di un flashback che viene descritto con semplicità sintattica e potenza narrativa. Juli Zeh ci fa vivere la condizione raccapricciante di un pavimento sporco di escrementi e di letti odoranti di pipì.

Tuttavia l’allucinazione rimane sospesa tra il reale e la fantasia per scoprire solo alla fine la sua attendibilità. Ma se la COSA è così potente da creare giochi della mente simili, Henning dovrebbe tener conto del fatto che la mente sa essere anche rivelatrice di se stessa.

Il quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung ha parlato de L’anno nuovo come uno dei migliori libri scritti da Juli Zeh. Come dargli torto?

Fonte immagine di copertina: Fazie Editore.

 

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