Letture per l’8 marzo: le 3 consigliate

Letture per l'8 marzo: le 3 consigliate

Quali sono le letture consigliate per celebrare al meglio l’8 marzo?

L’8 marzo si celebra la festa della donna. Questa giornata venne istituita nel 1977 per ricordare i progressi compiuti dalle donne per conquistare diritti e parità. Il percorso verso la parità di genere è ancora lungo, ma molti passi sono stati fatti verso quella direzione. In letteratura sono state molte le autrici, ma anche gli autori, che si sono spesi sulla tematica della disparità di genere e delle condizioni della donna

Di seguito troverete 3 letture consigliate per l’8 marzo, adatte a celebrare al meglio questa giornata:

1. Una stanza tutta per sé (1929) di Virginia Woolf

La scrittrice inglese Virginia Woolf scrive Una stanza tutta per sé, che noi consigliamo vivamente tra le letture per l’8 marzo, dopo aver tenuto una serie di conferenze nel college femminile di Cambridge nel 1928. L’argomento centrale di questo saggio è l’assenza di autrici donne nel panorama letterario. Virginia Woolf analizza questo fenomeno e le sue possibili cause, usando una narrazione che a tratti sembra quella di un romanzo e che quindi, permette di mantenere viva l’attenzione del lettore. In primo luogo, immagina di incarnare una donna fittizia: la donna che è stata relegata in una condizione di sottomissione per secoli. Immagina che questa donna si rechi nella biblioteca di un’università immaginaria e come questa venga cacciata dal luogo del sapere. Il motivo è che il sapere è qualcosa di accessibile solamente agli uomini. La stanza tutta per sé è, quindi, quello di cui ha bisogno una donna, insieme al denaro, per scrivere. Ma purtroppo, difficilmente la donna riusciva a ricevere un’educazione, dato che essa veniva solitamente relegata al ruolo domestico di moglie e madre. Infatti, successivamente l’autrice immagina l’esistenza di una ipotetica sorella di Shakespeare, Judith. Mentre il fratello diventava il genio della letteratura inglese, Judith era costretta a scrivere di nascosto o a bruciare quello che aveva scritto. Se pure Judith avesse scritto un capolavoro della letteratura, nessuno lo avrebbe mai saputo. Per questo la Woolf si auspica un futuro migliore in cui la prospettiva maschile non sia l’unica contemplata dalla letteratura, facendo divenire così la sua opera un vero e proprio manifesto tra le letture femministe, da leggere assolutamente per celebrare l’8 marzo.

2. La lunga vita di Marianna Ucrìa (1990) di Dacia Maraini

Tra le migliori letture che proponiamo per celebrare l’8 marzo, è da menzionare La lunga vita di Marianna Ucrìa. Questo romanzo storico è ambientato nella Sicilia della prima metà del 1700. Marianna Ucrìa, la protagonista, appartiene a una famiglia nobile ed è sordomuta. Nonostante la sua disabilità, Marianna è una bambina – e più avanti una donna – brillante, che ha sviluppato con acutezza gli altri sensi e con uno spirito di osservazione non indifferente. Attraverso i suoi occhi possiamo riscontrare l’arretratezza e il patriarcato dominante del contesto sociale e familiare in cui si svolge la sua vita. Marianna, infatti, è costretta a sposare lo zio all’età di tredici anni, nonostante cerchi di opporsi con tutte le sue forze. Oltre alla sua vita, il romanzo racconta anche le storie di tutti i personaggi che la circondano, come i suoi fratelli e in seguito i suoi figli, offrendo così molti spunti per rappresentare una società, cronologicamente e ideologicamente, molto distante dalla nostra. Intanto, la vita di Marianna prosegue e lei comincia una sorta di processo di liberazione dall’autorità maschile (nei limiti del possibile). Ma le rimangono ancora molti punti oscuri della sua vita, solo dopo molti anni la donna scoprirà e si ricorderà il trauma che provocò la sua menomazione.

3. Dovremmo essere tutti femministi (2014) di Chimamanda Ngozi Adichie

L’ultima delle letture consigliate per l’8 marzo è Dovremmo essere tutti femministi. Questo testo è il frutto di una serie di conferenze che l’autrice nigeriana ha tenuto nel 2012 per Tedx. Il saggio in questione è molto breve e scorrevole, anche perché l’autrice alterna ai suoi pensieri momenti particolarmente significativi del suo passato. Molti di questi aneddoti servono per provare le sue idee sull’esistenza di pregiudizi e disparità di genere. Anche se la sua esperienza fa riferimento al contesto nigeriano, molti di questi episodi possono tranquillamente verificarsi anche in contesti occidentali. Per questo Chimamanda si pone come obiettivo quello di scardinare tutti quei pregiudizi che ruotano attorno al concetto di femminismo. L’autrice cerca di spiegare cosa sia davvero il femminismo e perché anche gli uomini dovrebbero definirsi tali. In più, insiste sul ruolo dell’educazione e su quanto sia importante trasmettere certe idee ai giovani, affinché davvero possa un giorno costituirsi una società senza disparità

Fonte immagine: Edizioni opere Feltrinelli, Rizzoli, Einaudi

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