Libri thriller giapponesi: 3 da leggere

Libri thriller giapponesi: 3 da leggere

Negli ultimi anni, la letteratura giapponese ha acquisito un vasto consenso tra il pubblico di lettori. Oltre a una fitta produzione di poesie e classici, i giapponesi sono noti per la doppia natura della scrittura: delicata e macabra allo stesso tempo. I romanzi thriller giapponesi si distinguono per la loro capacità di mescolare suspense e introspezione psicologica con una profonda immersione nella cultura e nella società giapponese, che spesso non è solo uno scenario, ma la causa stessa del male che si dirama. Spesso caratterizzati da trame intricate e colpi di scena sorprendenti, questi romanzi offrono una prospettiva unica sul genere thriller. Ecco quindi tre consigli di lettura per quanto riguarda la scelta di libri thriller giapponesi.

La buca di Hiroko Oyamada

Romanzo vincitore del Premio Akutagawa, il più importante premio letterario giapponese, ottenuto in passato da Mieko Kawakami e Kenzaburō Ōe. La trama è la seguente: Asa, una giovane donna giapponese, vive una vita monotona e opprimente nella provincia per seguire suo marito Muneaki, rinunciando al suo lavoro per lui. Un giorno, mentre si occupa delle sue routine quotidiane e sbriga una commissione per sua suocera, si imbatte in una strana creatura vicino al fiume. Insolita e sconosciuta, la creatura guida Asa verso una buca profonda, nella quale cade improvvisamente. Questo evento segna l’inizio di una serie di esperienze straordinarie e surreali per Asa, mentre cerca di scoprire il suo posto nel mondo. Si tratta di una versione più nipponica e inquietante di Alice nel Paese delle Meraviglie di Lewis Carroll, un romanzo breve che è riuscito a condensare in poche pagine la metafora di un mondo, uno dei libri thriller giapponesi più di nicchia ma ricchi di significato.

Piercing di Ryu Murakami

Pubblicato nel 1994 e uscito in Italia nel 2021, Piercing è uno dei libri thriller giapponesi più disturbanti. Ryu Murakami è abbastanza noto nella comunità degli appassionati di letteratura giapponese per avere uno stile di scrittura frenetico e coinvolgente, che sembra non avere freni nel descrivere scene inquietanti. In questo romanzo non ci sono assassini che minacciano dall’esterno; il vero mostro è interno al nucleo familiare: ogni notte, Kawashima Masayuki si alza dal letto e osserva la sua bambina appena nata dormire. No, non sono le attenzioni da neogenitore a spingerlo. Tra le mani, ha un punteruolo da ghiaccio e cerca con tutte le sue forze di resistere al desiderio di usarlo. Kawashima si lascia travolgere da una serie di eventi in questa esplorazione di sentimenti raccapriccianti, eppure reali.

Un serpente di giugno di Tsukamoto Shin’ya

Un libro che esplora quella parte della società giapponese che si confronta con il tabù della sessualità. La scrittura di Shin’ya è provocatoria, così come gli intenti del libro, tra i libri thriller giapponesi dove quasi si ringrazia il proprio carnefice per il meccanismo attuato. Rinko, la timida consulente di una hot line dedicata ai disturbi psichici, conduce un’esistenza insoddisfatta, bloccata in una vita senza sesso con il marito Shigehiko, molto più vecchio di lei e ossessionato dalla pulizia domestica. Tra loro, la passione è ormai sepolta sotto anni di abitudine: mangiano separatamente, dormono lontani, quasi non si parlano e trascorrono le giornate in due solitudini che non si incrociano mai. L’arrivo di una busta con delle foto che la ritraggono in momenti di autoerotismo rivoluziona l’esistenza di Rinko. Il misterioso fotografo, che si era rivolto alla sua hot line, vuole costringerla a dare sfogo a fantasie sessuali che lei ancora non sa di avere e a prendere coscienza del proprio desiderio.

Fonte immagine: immagine di copertina del libro La buca di Hiroko Oyamada, Neri Pozza

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