Luigi Ottogalli ne Il mistero della cripta di Kastellorizo

Luigi Ottogalli ne Il mistero della cripta di Kastellorizo

Il mistero della cripta di Kastellorizo: edito da Edizioni il Frangente il nuovo romanzo dello scrittore poliedrico Luigi Ottogalli

Nato a Milano, dove si laurea in architettura, Luigi Ottogalli ha svolto la professione fino alla folgorazione, quando è stato sommerso dalle acque blu del mare. Metaforicamente, s’intende, perché l’autore, appassionato di barche a vela ha deciso di lasciare matita e progetti per dedicarsi ad un altro grande sogno della sua vita: la navigazione.

«Navigare, navigare, era il suo unico pensiero. Non appena, dopo lunghi tragitti, metteva piede a terra in qualche porto, subito lo pungeva l’impazienza di ripartire», raccontava Dino Buzzati. Luigi Ottogalli fa del dolce navigare non solo il suo mestiere, ma la sua vita.

Mare e navigazione: Luigi Ottogalli in Il mistero della cripta di Kastellorizo.

Un intreccio tra romanzo e racconto thriller che parla di passioni, di avventura, di storia e di cultura. Tra le righe de Il mistero della cripta di Kastellorizo troviamo una corteo di protagonisti sui generis: Marco, l’instancabile “traghettatore”; Violaine misteriosa donna ammaliatrice; un gruppo di ricercatori, anch’essi misteriosi, selvaggi e spietati. Il tutto sembrerebbe riportarci alla mitologia greca: una imbarcazione e i suoi eroi alla ricerca della risoluzione di un criptico e misterioso enigma.

Da Venezia si viaggia alla volta di Rodi, passando per diverse altre isole greche, fino all’approdo a Kastellorizo: un viaggio instancabile sulla Belle Etaine, una barca rigata, vissuta, a tratti distrutta, ma pur sempre instancabile.

Ci sembra di percorrere insieme ai protagonisti questo affascinante viaggio tra le rive calme o tempestose del Mediterraneo. Le descrizioni dei litorali raccontati da Luigi Ottogalli disegnano architettonicamente le rupi che affacciano sul mare. I luoghi visitati ci riporterano con la mente in quegli stessi posti che celano un misterioso intrigo.

Un thriller che veste i panni di un romanzo, non si è mai fermi a terra, sempre in viaggio sulla Belle Etaine che continua a solcare i mari, senza mai tradirci. È interessante come tra le righe del libro siano utilizzati termini tecnici della navigazione che incuriosiscono il lettore alla ricerca dei loro significati: sembra di ascoltare un racconto e di imparare al contempo i trucchi e i segreti che l’esperienza ha insegnato a colui che naviga.

Il lettore si trasforma così in un compagno di bordo, vive insieme alla sua brigata la necessità di ricercare le presunte armi di San Giorgio e viene infine sorpreso insieme all’equipaggio dei misteri che Luigi Ottogalli ha riservato agli ultimi capitoli del romanzo.

Il mistero della cripta di Kastellorizo si trasforma in uno scrigno di sapere: Luigi Ottogalli crea un’architettura complessa, tra storia, cultura, ed esperienza di vita. Come Dino Buzzati, lo scrittore all’approdo ha fretta di ripartire. Noi lettori, fretta di rileggere dove il prossimo viaggio lo condurrà.

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