Mai guardarsi indietro, un libro di Margaret Storm Jameson

Margaret Storm Jameson

Mai guardarsi indietro” è un romanzo della giornalista e scrittrice inglese Margaret Storm Jameson. Pubblicato per la prima volta nel 1936 a Londra, è l’ultimo capitolo – dopo “Company Parade” e “Amore a prima vista” – della trilogiaLo specchio del Buio”, la saga manifesto dell’emancipazione femminile, oggi più attuale che mai.

La protagonista del romanzo è Hervey Russell – già presente in altri tre libri dell’autrice inglese scomparsa nel 1986 -, una donna coraggiosa, fiera e indipendente, con un carattere forte e deciso, che porta avanti con passione le sue battaglie; le stesse che, quasi un secolo dopo, si trovano ancora ad affrontare le donne del Terzo Millennio. Un romanzo che risulta estremamente attuale e per questo la casa editrice Fazi ha voluto pubblicarlo a marzo 2021 (per la prima volta in Italia), inserendolo nella collana “Le strade”. Il titolo originale è “None Turn Back”, la traduzione in italiano è a cura di Velia Februari.

La trama del romanzo di Margaret Storm Jameson

Siamo nel 1926, è maggio e a Londra si respira un’aria di cambiamento e speranza, ma anche di grande instabilità. Hervey Russell, 32 anni, insieme al secondo marito, Nicholas Roxby, sposato da poco, e al loro figlio Richard, si è trasferita fuori città. Il dolore all’addome che la perseguita da otto anni è sintomo di un tumore all’utero e presto dovrà essere operata. Nonostante non riesca ad essere completamente serena, Hervey non si dà per vinta e continua a vivere con passione, portando avanti le sue battaglie. Riesce ad ottenere la possibilità di un buon lavoro per suo marito, caduto in rovina, persuadendo il signor Marcel Cohen, proprietario di un importante negozio di antiquariato, ad affidargli la gestione dell’attività. Inoltre, vede concretizzarsi i progetti che ha portato avanti assieme al comitato per lo sciopero generale. Ben presto le strade di Londra vengono invase da uomini e donne di qualsiasi orientamento politico ed estrazione sociale che manifestano per chiedere a gran voce quelle riforme democratiche necessarie per la moderna nazione inglese.

Dovrebbe essere soddisfatta per gli obiettivi raggiunti, ma la data dell’operazione si avvicina e dubbi e paure iniziano ad assalirla. Intanto, il clima di tensione sociale si fa sempre più forte. In piazza scendono proprio tutti: comunisti e fascisti, operai e piccoli proprietari, suffragette ed esponenti dei movimenti per i diritti civili. Tuttavia, quella fiumana di persone che chiede riforme dovrà scontrarsi con chi vuole mantenere lo status quo, chi ha denaro e potere e se ne infischia dei diritti del popolo.

“Mai guardarsi indietro”: un viaggio nell’Inghilterra degli anni ‘20

Non importa se non avete letto i primi due volumi della trilogia con protagonista Hervey Russell, riuscirete lo stesso a cogliere lo spirito del personaggio abilmente costruito da Margaret Storm Jameson, ma soprattutto ad immergervi nella storia proposta dalla scrittrice inglese. L’autrice – prima donna a laurearsi in inglese all’Università di Leeds e a diventare presidente della British Section of International Pen – “trascina” il lettore negli anni ’20 del secolo scorso, raccontando con grande maestria gli eventi e offrendo un quadro completo della società londinese dell’epoca. In “Mai guardarsi indietro” incontriamo donne e uomini che impiegano tutte le proprie forze per lo sciopero, battendosi per la prospettiva di un mondo migliore. D’altro lato, però, ci sono coloro che ostacolano, in nome del potere e del denaro, lo scoppio di una rivoluzione.

Tra maestri e operai, fascisti e comunisti, politici e sindacalisti, mogli e amanti, artisti, scrittori e scienziati, c’è lei, Hervey Russell, una donna coraggiosa e progressista, travolta dai fermenti politici che la circondano e alle prese con le proprie difficoltà personali, in bilico tra speranze e paure per il futuro, che nonostante gli eventi riesce a mantenere intatta la sua forza e la sua umanità.

Una lettura coinvolgente che rende l’idea di quello che era il dibattito democratico e politico dell’epoca, del fermento che animava uomini e donne che rivendicavano diritti che oggi sembrano scontati. Inoltre, Margaret Storm Jameson, ella stessa suffragetta e femminista, ci riporta alle origini del movimento femminista, insegnandoci molte cose.

Tuttavia c’è rassegnazione nel finale: non c’è speranza per gli ultimi e i diseredati, a causa degli uomini “malvagi, avidi e bugiardi”. L’amore (per la vita, per un figlio…) è l’unica luce nel buio circostante.

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A proposito di Antonella Sica

Napoletana, laureata in Comunicazione pubblica, sociale e politica alla Federico II. Giornalista pubblicista; appassionata di musica, sport, attualità, comunicazione. Ama scrivere, fotografare, creare lavorando all'uncinetto e a punto croce. Realizza bijoux a crochet utilizzando anche materiale di riciclo.

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