Marina Albamonte d’Affermo presenta Giacomo Milani

Marina Albamonte

Chi era Giacomo Milani? E perché il suo estro e il suo talento sono rimasti quasi del tutto sconosciuti negli ultimi secoli? Marina Albamonte d’Affermo, professoressa di Storia dell’Arte, laureata in Storia delle Miniature e delle Arti MInori ha trascorso gli ultimi anni a fare ricerche sulla sua identità come uomo e come artista e infine è riuscita, non senza difficoltà, a ricostruire la sua storia, che ha raccontato nel libro “Giacomo Milani, Da Cesena alla Real Fabbrica di Porcellane di Napoli”, edito da Guida Editori. Nonostante il titolo, la professoressa ha dedicato tutta la sua vita a dimostrare che le porcellane sono tutt’altro che Arti Minori e che la storia della fabbrica è molto più intricata ed interessante di quanto noi stessi possiamo immaginare!

Marina Albamonte d’Affermo, Archivio personale.

Un pò di storia

La Real Fabbrica di Porcellane ha origine dal regno di Carlo di Borbone, prima ancora che diventasse “Carlo III”. Sua moglie, la principessa Maria Amalia di Sassonia, condivideva con lui la passione per il bello e l’arte e giunta a Napoli si rese conto che c’era una moda nell’alta borghesia, tra il chiassoso popolo di Napoli: la presenza di porcellane preziose e incredibilmente ben fatte! Non partecipando attivamente alla vita politica, la principessa si interessò alle arti e scoprì la manifattura delle porcellane più pregiate e si appassionò a tal punto da convincere suo marito ad aprire a Napoli una fabbrica di porcellane che producesse nei minimi dettagli i manufatti apprezzati.  Carlo, devoto alla sua sposa, accettò e nacque la  prima fabbrica di porcellane pregiate delle Due Sicilie.  Temendo una fuoriuscita di notizie sei materiali usati e sulle tecniche, il Re teneva i dipendenti della fabbrica in ambienti piuttosto chiusi e tetri, in uno stato di segregazione e quando gli fu comunicato che sarebbe diventato Re e sarebbe dovuto andare in Spagna, preferì distruggere la sua opera, piuttosto che affidarla a qualcun altro.  Proibì a suo figlio Ferdinando di occuparsi della questione ma, giunto nell’età della ragione, egli riaprì i laboratori, dando vita alla prima Fabbrica Ferdinandea di Porcellana. 

Giacomo Milani, lo sconosciuto artista

Giacomo Milani era il Direttore della Galleria  della  Reale Fabbrica Ferdinandea della Porcellana a Napoli ma quando questa fu ceduta alla società privata Poulard-Pard, si perse quasi ogni traccia del suo genio e del suo estro.  Non è possibile eliminare la storia di un individuo geniale, se questi ha lasciato tracce profonde. Marina Albamonte d’Affermo ha raccolto quelle tracce e dato il via ad una ricerca quasi forsennata di ogni notizia, ogni documento e ogni ricevuta che testimoniasse il passaggio di questo straordinario artista. Buona parte dei documenti erano custoditi presso la Curia ma dopo l’incendio divampato negli anni ’80 la consultazione dei documenti fu sospesa per permettere di salvare il salvabile. Grazie ad altre ricerche, la professoressa è riuscita a risalire alla Parrocchia di San’Anna di Palazzo, nel cuore dei Quartieri Spagnoli dove le è stato concesso di consultare i documenti… in cambio di un aiuto per i pacchetti natalizi! Dopo anni di ricerche non prive di ostacoli, la Prof.ssa Albamonte d’Affermo è riuscita a raccogliere le informazioni in un prezioso volume colmo di immagini inedite – i documenti sono delicati e piedi di bruciature e nessuno può più vederli, se non nelle foto inserite tra le pagine del libro – ed episodi divertenti!

La presentazione

Visita guidata dalla prof.ssa Aricò. Archivio personale

La presentazione è stata organizzata presso l’Istituto Caselli, nella splendida cornice del Bosco di Capodimonte, il polmone verde di Napoli. Grazie alla partecipazione dei docenti del corso CASELLIDISERA , abbiamo l’opportunità di visitare i laboratori e il Museo sotto la guida esperta della prof.ssa Silvana Aricò dove ammiriamo riproduzioni di opere storiche come il Presepe Liberato, ovvero elementi del classico Presepe Napoletano, inseriti su vasi di Porcellana e la mostra sulle opere ispirate alla Cina. Il Direttore, Walter De Bartolomei, ha aperto poi la presentazione sottolineando che la presentazione del libro su Giacomo Milani è il primo di una serie di eventi e iniziative dell’Istituto Caselli che sta vivendo una incredibile evoluzione. Tra i presenti, molti docenti di scuola e numerosi alunni, non giovanissimi ma molto più motivati rispetto ai ragazzi che frequentano i corsi al mattino. La parola è passata brevemente alla prof.ssa Maria Rosaria di Leo, restauratrice e grande esperta dei materiali. Marina Albamonte d’Affermo, protagonista dell’evento, ci racconta di quando ha iniziato ad appassionarsi alle opere di Gacomo Milani e della richiesta del perché lui fosse, ai giorni nostri, quasi del tutto sconosciuto, motivando la sua ricerca e raccontandoci simpatici episodi sul come è giunta a conoscenza della storia dello straordinario artista. 

Alcuni momenti della Presentazione. Archivio personale

Le porcellane vengono da anni definite erroneamente “Arti minori” ma la Prof.ssa Marina Albamonte d’Affermo sostiene che non c’è nulla di minore in una branca delle arti così complessa nella ricerca dei materiali e nella cura dei dettagli. Concordando con la prof.ssa Di Leo che interviene parlando dell’importanza delle varianti di argilla e delle loro proprietà al fine di garantire una perfetta riuscita dell’opera, Marina Albamonte d’Affermo si conferma ancora una volta una persona incredibilmente colta, appassionata e dedita alla rivalutazione delle arti, nel territorio campano e soprattutto nella Storia di Napoli nel mondo. 

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