Ricordati di me: intervista ad Emanuele Bosso

Emanuele Bosso

Emanuele Bosso, studente di Lettere Moderne e curatore della rubrica (su Instagram) “#unlibrosospeso“, ha pubblicato quest’anno il suo primo romanzo, Ricordati di me (edito per la casa editrice GM press); per l’occasione, abbiamo intervistato l’autore.

Ricordati di me di Emanuele Bosso: l’intervista

Emanuele, studi Lettere, sei stato libraio, curi una rubrica di libri e sui libri: quanto e in che modo il sapere umano, la letteratura, le emozioni, le storie, sono il nutrimento delle tue parole, dei tuoi pensieri, della tua vita?

Le parole, e in particolar modo i libri che le contengono, sono i pilastri della mia vita. Senza, mi sentirei perso, costantemente in pericolo. La verità è che ho bisogno di storie, di immergermi in vite completamente diverse dalla mia, di provare emozioni contrastanti e poco coerenti con il mio carattere. Tutto questo si riflette inevitabilmente sul mio modo di relazionarmi con gli altri: i libri accrescono la mia sensibilità, la delicatezza, la comprensione verso il prossimo. Mi definirei un “profondo romantico” e questo mio modo di essere deriva dai libri che ho letto.

“Unlibrosospeso”: come nasce il titolo e l’idea? Vuoi parlarci in dettaglio della tua rubrica?

Il titolo della rubrica è un chiaro riferimento a “Un caffè sospeso”, un’iniziativa tutta napoletana attraverso la quale, chi prende un caffè al bar, ne paga un altro per chi verrà dopo, che non può permetterselo. L’idea nasce da questo meraviglioso gesto e dalla mia volontà di condividere e lasciare in sospeso le sensazioni provate dopo la lettura di un libro. Ho cominciato quasi per gioco, adesso collaboro con grandi case editrici e sul profilo siamo in ottomila a condividere la passione per i libri e per le storie. È per me un traguardo incredibile che testimonia ancora una volta, come i libri siano aggregazione e partecipazione e non qualcosa di solitario e noioso come spesso vogliono farci credere.

In Ricordati di me vengono affrontati temi profondi quali il dramma della mancata maternità (e paternità), l’infanzia desiderata, le distanze cagionate dalla mancanza di comunicazione, di dialogo; come sono nate e maturate dentro te queste riflessioni?

Tutto nasce dalla volontà di scrivere un romanzo di un certo spessore introspettivo, che indagasse in profondità la psicologia di tutti i personaggi. Di conseguenza, ho dovuto documentarmi molto prima di cominciare a scrivere, anche perché quasi tutte le tematiche trattate non mi appartengono in senso stretto. Per me scrivere vuol dire soprattutto mettersi in gioco, sperimentare e conoscere nuovi punti di vista. Diciamo che quando devo creare una storia, preferisco sempre allontanarmi dalla mia comfort-zone e scoprire nuove sfumature e altre intensità.

Le vicende raccontate nel testo si svolgono fra Napoli e Rocca San Felice; quanto la scelta dei luoghi ha influito sulla costruzione dei personaggi e sulle loro vicende?

Rocca San Felice, molto più di Napoli, è stato un luogo fondamentale per la costruzione e caratterizzazione dei personaggi. Per chi non lo sapesse, è un piccolissimo paese in provincia di Avellino, con poco più di mille abitanti. Ho scelto di ambientare il romanzo in questo posto perché i protagonisti avevano bisogno di una certa intimità e di una particolare tranquillità. È un posto semplice, così come lo sono i suoi abitanti. Se avessi ambientato il romanzo in un altro posto, tutti i personaggi sarebbero stati sicuramente diversi.

Quali sono i tuoi prossimi progetti?

Con mio immenso piacere, ho ancora molte presentazioni in programma: Roma, Bari, Palermo. Inoltre ho cominciato a scrivere un nuovo romanzo. Sono ancora nella fase iniziale, ma ho una gran voglia di addentrarmi in una storia totalmente nuova ma altrettanto profonda ed emozionante come “Ricordati di me”.

Ringraziando Emanuele, ricordiamo il collegamento ipertestuale alla pagina di GM press, attraverso cui poter acquistare il suo libro: https://www.gmpress.it/prodotto/ricordati-di-me/

Fonte immagine in evidenza: Emanuele Bosso

A proposito di Roberta Attanasio

Redattrice. Docente di Lettere e Latino. Educatrice professionale socio-pedagogica. Scrittrice. Contatti: [email protected] [email protected]

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