Il romanzo libertino è un genere letterario che ha acquisito grande importanza in Francia a partire dal XVII secolo. Il termine fa riferimento a opere in cui il protagonista è un libertino, ovvero un individuo che rifiuta i dogmi morali e religiosi imposti dalla società, dedicandosi a una vita di piaceri, soprattutto erotici e intellettuali. La stesura di questi romanzi prosegue fino al XVIII secolo, diventando una delle espressioni più audaci dell’Illuminismo.
Indice dei contenuti
Caratteristiche del romanzo libertino
Sebbene ogni opera abbia le sue peculiarità, i romanzi libertini condividono alcuni temi fondamentali che li rendono un genere ben definito.
Romanzo | Autore e anno |
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L’école des femmes | Molière (1662) |
Les liaisons dangereuses | Pierre Choderlos de Laclos (1782) |
Justine ou les malheurs de la vertu | Marchese de Sade (1791) |
Les bijoux indiscrets | Denis Diderot (1748) |
I temi principali sono l’amore, l’erotismo e la ribellione contro i dogmi imposti dalla religione e dalla società. Il libertino non è semplicemente un seduttore, ma un filosofo che usa la seduzione e la sessualità come strumenti per criticare l’ipocrisia delle convenzioni sociali, in particolare quelle dell’aristocrazia e del clero.
4 romanzi libertini molto rappresentativi
1. L’école des femmes – Molière
Tra i primi esempi c’è la commedia di Molière L’école des femmes (La scuola delle mogli), pubblicata nel 1662. La storia racconta di Arnolfo, un uomo che, dopo essere stato tradito, adotta una bambina di nome Agnese per educarla nell’ignoranza e farne una moglie fedele. Il suo obiettivo è quello di sposarla, ma i suoi piani vengono sconvolti. Nonostante sia una commedia teatrale, l’opera contiene elementi libertini nella sua critica alle convenzioni matrimoniali e al rapporto tra i sessi, anticipando temi che diventeranno centrali nel secolo successivo.
2. Les liaisons dangereuses – Pierre Choderlos de Laclos
Les liaisons dangereuses (Le relazioni pericolose) è il romanzo libertino per eccellenza, scritto da Pierre Choderlos de Laclos e pubblicato nel 1782. La storia narra di due libertini, il visconte di Valmont e la marchesa de Merteuil, che si sfidano in un gioco crudele di seduzione e manipolazione. Il visconte decide di voler sedurre la virtuosa Madame de Tourvel, mentre la marchesa lo manipola per i suoi scopi. Alla fine il visconte si innamora veramente, rompendo il codice libertino che vieta ogni coinvolgimento emotivo. L’opera è innovativa perché mette in scena una donna, la marchesa, come fredda e calcolatrice stratega libertina, un ruolo fino ad allora concesso solo agli uomini.
3. Justine ou les malheurs de la vertu – Marchese de Sade
Un altro esempio fondamentale è Justine ou les malheurs de la vertu (Justine o le disavventure della virtù), scritto dal Marchese de Sade e pubblicato nel 1791. La trama narra di una giovane nobile, Justine, che, rimasta orfana, decide di vivere una vita secondo i rigidi precetti del cattolicesimo. Sfortunatamente, la sua virtù la espone a continue violenze e abusi. Sua sorella Juliette, al contrario, sceglie una vita di vizi e piaceri, raggiungendo una posizione sociale prestigiosa. In quest’opera, Sade mette in discussione la morale tradizionale, suggerendo che la virtù porta alla sofferenza mentre il vizio viene premiato, una tesi centrale del pensiero libertino più radicale.
4. Les bijoux indiscrets – Denis Diderot
Scritto da uno dei padri dell’Illuminismo, Denis Diderot, e pubblicato anonimamente nel 1748, Les bijoux indiscrets (I gioielli indiscreti) è una satira brillante e audace. Il sultano Mangogul riceve in dono un anello magico che, se puntato verso una donna, fa parlare la sua parte più intima, rivelandone i segreti sessuali. Attraverso questo espediente fantastico, Diderot espone l’ipocrisia della corte e della società parigina, criticando con ironia la morale sessuale dell’epoca e utilizzando l’erotismo come veicolo per una più ampia riflessione filosofica.
Fonte immagine: Wikipedia
Articolo aggiornato il: 29/08/2025