Walter Lazzarin, intervista allo scrittore di strada.
Una valigia piena di libri, una coperta e l’insostituibile Olivetti. Poi la strada e un serbatoio mentale di idee, inesauribile, pronto agli imprevisti, ai giochi di parole, all’inventiva propria di un vero scrittore. Questo l’essenziale -minimo indispensabile- di Walter Lazzarin e del suo nuovo ed originalissimo progetto promozionale, Scrittore per strada. Walter è nato a Padova, consegue, come l’ordinaria vita impone, gli studi universitari, per poi pubblicare nel 2011 il suo primo romanzo A volte un bacio, seguito da 21 lettere d’amore l’anno successivo. Dopo la partecipazione anche vittoriosa a vari concorsi letterari, sceglie coraggiosamente, senza l’aiuto di nessuna spinta editoriale, di girare per le vie e le piazze italiane e vendere il suo nuovo libro Il drago non si droga, a colpi di tautogrammi e click, quelli della sua macchina da scrivere. Il suo viaggio itinerante a cuore aperto e alla scoperta della narrativa è partito questo ottobre, e si concluderà a luglio. Walter ha accettato gentilmente di rispondere ad alcune domande per noi.
Walter Lazzarin, Scrittore per strada itinerante
Dal tuo progetto e dalla storia legata ad essa, dietro uno scrittore che tenta di affrontare un percorso editoriale e promozionale diciamo “controcorrente”, si cela un sognatore, che fa della creatività il maggior mezzo di sostentamento. Chi è Walter Lazzarin?
Sono un sognatore, in effetti. Ho sempre pensato che in qualche modo avrei dovuto essere il protagonista della mia vita, e perciò ogni tanto sento il bisogno di mettermi alla prova, cioè di sottopormi a dei “test di autovalutazione”. Prima di prendere una decisione sul futuro, mi sembra che sia necessario capire chi si è e cosa si è in grado di fare. Scrittore per strada è un rito di passaggio. Vedremo verso quale nuovo capitolo mi porterà (male che vada mi metto sui marciapiedi a chiedere l’elemosina, ormai ho imparato l’arte).
Due lauree, una in economia e l’altra in filosofia. Due percorsi di studio non proprio sulla stessa linea. Quando capisci di volere dedicare la tua vita alla scrittura?
Quando la passione per i libri è diventata una mania. A un certo punto ho cominciato a non riuscire a stare senza romanzi da leggere: in cucina, appena sveglio durante la colazione; in bagno, mentre… avete capito; per strada, in attesa che il pizzaiolo cuocesse la pizza che poi avrei mangiato a casa; alle poste, ovunque. Nel 2005 ho deciso di provare a scrivere. Avevo accumulato idee, era arrivato il momento di buttarle giù sulla carta. Per sfidare i miei autori preferiti a chi è più bravo a creare storie.
Il drago non si droga parla di un bambino che decide, grazie alla propria innocenza e spensieratezza, di esplorare il mondo. Credi che il maggior difetto degli adulti oggigiorno sia preoccuparsi costantemente di tutto e non rischiare, di non godersi ciò che possiedono? In più, c’è qualcosa di autobiografico nella storia di Giacomo?
Giacomo vive la storia che non ho mai avuto il coraggio di affrontare. Del resto, a quell’età è normale. Quando si è adulti certe paure dovrebbero essere accantonate. Ci si conosce, nei propri talenti e nei propri limiti. Si dovrebbe essere più sciolti, e magari lo si è. Purtroppo il problema è l’abitudine; è una droga, rilassante, ci si fa cullare dalla routine panoramica (ma il drago non si droga, infatti eccomi sulla strada).
Nel tuo tour verrai a Napoli o in un’altra città campana? Dove sosterai con la tua Olivetti?
Da metà marzo sarò a Napoli. Ho molto voglia di viverla; ci sono stato solo una volta con la classe del liceo, in gita. Molti amici me ne hanno parlato benissimo e i napoletani sono stati, insieme ai pugliesi, i più calorosi ad invitarmi nella propria regione.
In ultimo, ti andrebbe di comporre un brevissimo tautogramma per i lettori di Eroica Fenice? Solo se ti va!
Cari campani, ci conosceremo col caldo. Come conquistarmi? Coccolandomi con capolavori culinari, cucinandomi cene che contengano cibi caserecci. Ci conto!
Per chi volesse essere sempre aggiornato sul viaggio dello Scrittore per strada visitate la sua pagina facebook, o il suo blog semplicemente per sostenere la sua scrittura e divertirvi con essa.
Ilaria Casertano
Walter Lazzarin, il libro
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