Sono tornato per te di Lorenzo Marone | Recensione

Sono tornato per te di Lorenzo Marone

Sono tornato per te di Lorenzo Marone è l’ultimo romanzo dello scrittore partenopeo. Edito da Giulio Einaudi – collana Stile Libero Big – il libro racconta la storia d’amore di due giovani vissuti nel periodo fascista e separati dagli orrori della seconda guerra mondiale, colpevoli solo di non voler sottostare alle regole imperanti. 

Lorenzo Marone è uno scrittore napoletano molto conosciuto, nonché direttore artistico della fiera del libro di Napoli Ricomincio dai libri. Oltre a Sono tornato per te, l’ultimo suo romanzo, Lorenzo Marone ha pubblicato: Magari domani resto (edito da Feltrinelli nel 2017 e vincitore del Premio Selezione Bancarella 2017); Un ragazzo normale  (edito da Feltrinelli nel 2018 e vincitore del premio Premio Giancarlo Siani 2018);  La tentazione di essere felici, che ha ispirato il film La tenerezza di Gianni Amelio; La tristezza ha il sonno leggero, da cui il regista Marco Mario de Notaris ha tratto l’omonimo film; Tutto sarà perfetto; il saggio Cara Napoli,  Inventario di un cuore in allarme (2021), Le Madri non dormono mai (2023).

Sono tornato per te di Lorenzo Marone: la sinossi

Siamo nel Vallo di Diano, alla fine degli anni Trenta del Novecento. I protagonisti di Sono tornato per te di Lorenzo Marone sono Cono Trezza e Serenella Pinto: due ragazzi di campagna che si innamorano malgrado la miseria del postguerra e le idee fasciste imperanti all’epoca. Cono proviene da una famiglia di contadini, è un gran lavoratore, ma ha solo un difetto: non riesce a stare zitto se vede un’ingiustizia. Inoltre, è bravo a tirare cazzotti. In Sono tornato per te di Lorenzo Marone vediamo il protagonista partire da militare ma, a causa del suo comportamento antifascista, egli viene deportato in un campo di concentramento: qui vive un’esperienza di vita molto dura e, lontano dalla sua amata Serenella e dalla sua famiglia, è costretto ai lavori forzati e vive in condizioni igieniche a dir poco precarie. È la boxe a salvargli la vita perché i nazisti la amano e amano ancor più guardare i combattimenti di boxe tra i detenuti: lui, in particolar modo, è molto bravo a combattere. Palermo, un uomo anch’egli detenuto, romano dal carattere gioviale, si propone di fargli da “manager”, tutelandolo dai lavori più duri per consentirgli di allenarsi. Altri amici consentono  a Cono di vivere quegli anni in maniera meno difficile, come Gaston, un signore genovese dotato di una gentilezza d’altri tempi, ma anche Salvatore, che parla solo un dialetto siciliano incomprensibile. 

Sono tornato per te di Lorenzo Marone non è solo una storia d’amore, anche se bellissima, tra Cono e Serenella: è anche  lo spaccato della storia più brutta dell’Italia, quella del fascismo, del terrore culminato nella guerra, negli orrori dei campi di concentramento.

Sono tornato per te di Lorenzo Marone ci fornisce anche dettagli storici spesso poco conosciuti come la pratica dei combattimenti tra i detenuti, trattati peggio degli animali, e altri come la morte non intenzionale dei detenuti dopo la liberazione da parte degli americani, causata dall’ingestione di troppo cibo dopo un lungo periodo di digiuno forzato.

Il romanzo  è  caldamente consigliato a chi ama le vicende d’amore e la storia. 

Fonte immagine in evidenza: Ufficio Stampa

A proposito di Rita Giordano

Sono laureata in Scienze Internazionali e Diplomatiche e mi occupo di progettazione sociale per il No Profit. Mi definisco curiosa e appassionata verso l’arte in tutte le sue forme: amo scrivere, dipingere ma soprattutto leggere, tanto da andare in astinenza se non leggo per più di un una settimana. Ho collaborato con varie riviste specializzate (Storie, Cevitasumarte, Guerra e Pace, Eco delle città).

Vedi tutti gli articoli di Rita Giordano

Commenta