Un mazzetto di leggende, 13 ballate ceche (Erben) | Analisi

mazzetto di leggende

Conoscere le opere del romanticismo di un popolo è una tappa obbligata per comprendere le basi e gli archetipi dell’identità di una nazione. Nel caso della nazione ceca i due caposaldi della letteratura romantica da leggere sono il Maggio di Karel Hynek Mácha e il Mazzetto di leggende popolari di Karel Jaromír Erben.

Folclore e tradizione

Nel 1853 Erben pubblicò l’opera Kytice z pověstí národních (in italiano Mazzetto di leggende popolari), una selezione di 13 ballate tratte dalla tradizione popolare e riadattate in modo artistico dal poeta ceco.
Al tempo non esisteva una nazione ceca, ma la boema e la Moravia erano parte del grande impero austro-ungarico. Solamente alla fine del primo conflitto mondiale verrà fondata la prima repubblica cecoslovacca, con a capo il presidente Tomáš Garrigue Masaryk.
L’opera di Erben si colloca quindi in una letteratura che è figlia del Národní obrození, della Rinascita ceca, un movimento che ha avuto inizio a fine dell’Ottocento e che ha diffuso un sentimento nazionalistico. Ecco perché tra le fonti più importanti da cui attinge il poeta Erben c’è il folclore boemo e moravo. Le ballate hanno radici in un mondo slavo antico, a tratti pagano, a tratti cristiano, scandito da rituali e credenze.
Queste però non sono le uniche fonti dell’opera Un mazzetto di leggende popolari. Nella ballata Camicie nuziali ad esempio, i dettagli macabri e l’accenno al vampirismo proviene soprattutto dall’area germanica.

Le ballate de Un mazzetto di leggende popolari sono intrise di un senso spiccato del macabro e del metafisico.
Il ruolo principale delle brevi composizioni sono spesso le donne, in particolare le madri. Erben sembra essere interessato ai rapporti umani e al tema della colpa e della punizione. Il legame più forte che esiste è secondo Erben il rapporto madre figlio o figlia.
La presenza di tutti questi temi è presente nella più spettrale tra le ballate: Polednice, La strega di mezzodì. La storia riguarda un neonato che piange mentre la madre cucina per il marito. Lei minaccia il figlio di chiamare la strega di mezzodì se non la smette; facendolo trasformerà una comune scena quotidiana in una situazione in bilico tra il reale e l’irreale.

Nonostante la lontananza nel tempo e nello spazio l’opera Un mazzetto di leggende popolari può piacere al lettore italiano. Le atmosfere senza tempo e la mancanza di indicazioni geografiche sono simili alle nostre favole, ci possono sembrare familiari, quindi ci parlano in maniera più diretta. Nonostante ciò, l’opera romantica rimane ancorata alle tradizioni boeme e morave, caratterizzate da atmosfere cupe e terrifiche.

L’eredità di Un mazzetto di leggende popolari

L’opera di Erben Un mazzetto di leggende popolari ebbe ben presto successo e molti artisti si ispirarono alle ballate ceche. Primo fra tutti il compositore ceco  Antonín Dvořák, che creò  la cantata Le camicie nuziali e i poemi sinfonici Le camicie nuziali, Il Vodník, La strega di mezzodì, L’arcolaio d’oro, Il piccolo colombo. Anche il compositore ceco naturalizzato statunitense Bohuslav Martinů compose una cantata ispirata alla ballata Le camicie nuziali.

Immagine in evidenza: Wikipedia

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