Una dote di sangue di ST Gibson | Recensione

Una dote di sangue di ST Gibson | Recensione

Una dote di sangue di ST Gibson è un romanzo unico nel suo genere, che ci racconta una storia di vampiri con una prospettiva mai vista prima.

Tutti conosciamo la storia del vampiro più famoso del mondo. Dracula è un vero e proprio cult nell’immaginario collettivo, passando da libri a film sui vampiri, a opere di saggistica che analizzano questa figura mitologica. Tutti sono a conoscenza del fatto che il personaggio avesse più di una moglie; ma cosa sappiamo di loro?
È proprio da questo quesito che nasce Una dote di sangue di ST Gibson, un romanzo intenzionato a smontare il mito pezzo per pezzo, analizzarlo e regalarci un’interpretazione totalmente originale. In questo romanzo epistolare la storia ci viene raccontata dalla prima moglie del vampiro, Constanta. Questo permette al lettore di osservare, attraverso i suoi occhi, una storia fatta d’amore, violenza e sofferenze.

Non mi hai permesso di mantenere il mio nome, quindi ti spoglierò del tuo. In questo mondo sei quello che dico di essere, e dico che sei un fantasma, un sogno febbrile di una lunga notte da cui mi sono finalmente svegliata.

ST Gibson, l’autrice

Autrice di Una dote di sangue, ST Gibson si descrive come un’apprendista saggia del villaggio. È laureata in Scrittura Creativa all’Università del North Carolina e in Studi Teologici al Seminario di Princeton. Attualmente vive a Boston, dove lavora come scrittrice e agente letteraria. Una dote di sangue è certamente il suo romanzo più famoso, edito in italiano da Mondadori nel 2022. Altri volumi sono attualmente inediti in Italia: The Fields in the Furrows (2018), Robbergirl (2019), Evocation (2024), An Education in Malice (2024), Odd Spirits (2024).

Una dote di sangue di ST Gibson, la trama

In questo romanzo fuori dal comune ci viene raccontata la storia di Constanta. È la stessa protagonista a raccontarci della sua lunga vita, attraverso una lettera che si sviluppa per circa 300 pagine. Partendo dalla Transilvania medievale, sappiamo che il villaggio della protagonista è stato distrutto e lei ha perso tutto ciò a cui teneva: la sua famiglia, la sua casa, la sua chiesa. In procinto di perdere anche la vita, Constanta viene salvata da un uomo che le offre l’eternità. Non ci viene rivelato il suo nome all’interno del libro, ma possiamo affermare con certezza che si tratta del primo e più celebre vampiro della storia, Dracula. È lui a donare alla donna un nuovo nome e una nuova esistenza fatta d’amore incondizionato e viaggi in giro per il mondo. È solo con il passare dei secoli, passando da Vienna alla Spagna, da San Pietroburgo a Parigi, che la protagonista si renderà conto di aver vissuto all’interno di una bugia. Con l’arrivo della nobildonna Magdalena e del giovane Alexei, Constanta capirà sempre di più di non essere affatto unica e speciale, di essere stata manipolata per tutta la sua vita e di aver vissuto un amore estremamente tossico. Con la realizzazione di tutte le crudeltà compiute dal marito, arriverà inevitabilmente la voglia di scappare. Ma come ogni storia di abusi, anche Una dote di sangue di ST Gibson è destinato a terminare solo con la violenza.

Quello che all’apparenza può sembrarci l’ennesimo retelling di una storia già ampiamente conosciuta, è in realtà molto di più. Spogliando questa figura mistica del suo nome, in Una dote di sangue di ST Gibson ci viene raccontato di un manipolatore violento, un marito abusivo come tanti altri. È proprio questo che rende il romanzo così attuale; nonostante il rifermento fantastico e lo stile barocco della scrittrice, i temi e le sensazioni provate da Constanta risultano riconoscibili per chiunque si sia trovato all’interno di una relazione tossica. La grande storia d’amore che si creerà tra Constanta, Magdalena e Alexei è la spinta che servirà loro per scappare dall’uomo che ha segnato in modo indelebile la loro esistenza. L’espediente fantastico assume così un ruolo da cornice, lasciando il ruolo centrale alla storia di passione e morte. Persino il trascorrere dei secoli e lo spostarsi tra diverse città del mondo ci risulta un qualcosa di estremamente marginale, rendendo questi personaggi dei fantasmi senza tempo, attuali nel medioevo, nel ‘700 e anche ai giorni nostri.

Fonte immagine per l’articolo “Una dote di sangue di ST Gibson | Recensione”: Oscar Mondadori

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A proposito di Martina Di Costanza

Studentessa di Mediazione Linguistica e Culturale presso l'Università degli Studi di Napoli l'Orientale.

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