BLU 21: un disco di pop, di stati emotivi, di emozioni, di anime in vita

Quando si mescolano ingredienti distanti tra loro il risultato non è mai scontato. Come fare una canzone ricca di anima e di sensazione dentro un contenitore di fredda musica digitale. Come portare l’anima a rispettare i confini matematici delle metriche perfettamente programmate e come fare in modo che queste non si mostrino così fredde ma che anzi riescano a dialogare con il mondo circostante come fossero ricche di tutte quelle sbavature che solo il cuore è capace di comprendere. Beh non so bene quale sia il modo ma devo dire che questo disco dal titolo “Ricordami” porta con se il prego di averlo fatto, di averci provato e, in lunghi tratti, di esserci anche riuscito secondo me. Parliamo dell’esordio discografico dei BLU 21, al secolo Paolo Bottini e Sergio Guida. E penso che questo sia un tema importante da indagare. Per ora pensiamo alle canzoni…

Un disco che sembra molto figlio della nostalgia o sbaglio? E questo è molto bello soprattutto oggi…

Ci piace molto fermare nelle nostre canzoni i nostri stati emotivi. La nostalgia è spesso vista in maniera negativa ma nella realtà è un semplice ricordo di qualcosa che abbiamo amato tanto .

Ecco… nel tempo liquido di oggi dove sempre si corre, come vivete e come pensate ad una canzone?

La musica fa parte di noi. Vive dentro di noi . È una scheggia impazzita che devi afferrare al volo. Puoi farlo ad un semaforo rosso , mentre fai l’ amore… difficile che la scrittura o almeno l’ispirazione ti venga quando sei seduto davanti ad una scrivania come quando si è in ufficio.

Secondo voi la musica dove andrà a finire? Sempre più liquida e sfuggevole oppure acquisterà una dimensione fisica come un tempo?

Crediamo che la musica duri quanto il pranzo in un fast food. La musica è lo specchio della società. La musica è un sentimento ma ora anche i sentimenti sono stagionali. C’è il consumo vorace di tutto accompagnato dalla voglia morbosa del nuovo. Un cocktail tremendo.

E questo “Ricordami”? Ha avuto una dimensione fisica?

No anche se ad oggi la fisicità la puoi trovare in qualsiasi cloud. E ‘ cambiata la prospettiva. Siamo all’inseguimento dell’eternità nell’etere. La fisicità non è più un feticcio da tenere in mano ma qualcosa che puoi rendere etereo.

Ho come la sensazione che l’amore non basti per parlare di questo lavoro. Ho come la sensazione che ci sia della critica rivolta anche a tutti noi…

La critica parte prima da noi. Ci siamo scavati da dentro e questo credo che sia la forza del nostro album. È intimo ma in molti si possono specchiarsi e ritrovarsi nella nostra musica.

Altri articoli da non perdere
Canzoni di James Arthur: le 4 più emozionanti
Canzoni di James Arthur: le 4 più emozionanti

Le canzoni di James Arthur sono facilmente riconoscibili per i loro testi toccanti, le musiche dolci e la sua voce Scopri di più

Canzoni di Starboy di The Weeknd: 4 da ascoltare
Canzoni di Starboy di The Weeknd: 4 da ascoltare

Il cantante canadese The Weeknd realizza il suo terzo album in studio Starboy nel 2016 dove troviamo un mix di Scopri di più

Canzoni di Coez: 7 da ascoltare assolutamente
canzoni di coez: 7 da ascoltare assolutamente

Silvano Albanese, nome d’arte Coez, classe 1983, nasce in provincia di Salerno ma cresciuto a Roma ed è considerato uno Scopri di più

Canzoni degli Eagles: 3 da ascoltare
Canzoni degli Eagles

  Definiti da molti come la band americana per antonomasia, Glenn Frey, Randy Meisner, Don Henley e Bernie Leadon fondarono gli Scopri di più

Acini, Paolo Saporiti: il mondo che ruota intorno al live
Paolo Saporiti

«Siamo di fronte ad un lavoro, che live può avere un ottimo riscontro, anche per la scelta degli strumenti, che Scopri di più

Rap crew americane: le 3 più iconiche
Rap crew americane: le 3 più iconiche

Le rap crew americane sono da sempre la voce della vita di strada ed hanno fatto la storia del genere Scopri di più

A proposito di Mirko Garofalo

Vedi tutti gli articoli di Mirko Garofalo

Commenta