Broken by Desire to Be Heavenly Sent | Recensione

Broken by Desire to Be Heavenly Sent, Lewis Capaldi

Broken by Desire to Be Heavenly Sent, il nuovo album di Lewis Capaldi che ha invaso le scene della musica pop.

Il 19 Maggio 2023 è uscito Broken by Desire to Be Heavenly Sent, il nuovo album di Lewis Capaldi, anticipato da tre singoli di incredibile successo, tutti al primo posto della UK top chart, da un tour mondiale, da un documentario Netflix, e da un imbarazzantissimo tiktok in cui Lewis autoironicamente si prende in giro improvvisando uno dei tipici balletti da content creator, con risultati davvero scarsi. Come si può non amarlo?

L’album dello splendido ragazzone scozzese è uno di quelli che parla al cuore e alla pancia delle persone, che colpisce come un cazzotto alla bocca dello stomaco, che ti fa venire voglia di piangere, urlare, cantare, saltare e spaccare tutto quello che ti circonda. Le canzoni di Lewis sono così, un’emozione puramente coinvolgente, che con estrema semplicità fa vibrare le corde più profonde dell’animo. 

Ma non perdiamoci in ulteriori chiacchiere, abbiamo 12 canzoni strepitose da ascoltare ! 

 Lewis Capaldi, Broken by Desire to Be Heavenly Sent: tra amore, perdita e voglia di andare avanti

1.Forget Me 

Lewis apre il disco con un’autentica bomba. Un pezzo dal sapore vintage, accompagnato da un divertentissimo video, basato sul celeberrimo videoclip degli Wham, Tropicana, dove al posto del bellissimo e muscolosissimo George Michael c’è Lewis Capaldi, con tutte le sue curve e la sua forma fisica agli antipodi di quella del Sex Symbol. Con una canzone ispiratissima e dal ritmo energico e con un video divertentissimo, in cui il cantante scozzese demolisce un po’ il tipico stereotipo del divo Lewis veicola, in realtà, un messaggio delicatissimo, mettendosi a nudo in tutti i sensi. Il brano infatti parla della distanza digitale che si crea tra due innamorati nei mesi successivi alla rottura, in cui i social diventano l’unico mezzo attraverso il quale spiare virtualmente la vita dell’altro. Meglio non farlo, fa sempre male vedere come l’altro faccia finta di averci dimenticato e cancellato come se nulla fosse dalla sua vita.

“Well, I’ll take all the vitriol, but not the thought of you moving on. Cause I’m not ready
To find out you know how to forget me”

2.Wish You The Best 

Un brano meraviglioso in cui Lewis, scrivendo delle melodie uniche e dei versi originalissimi, dimostra le sue sensazionali capacita canore e cantautoriali. Un testo dalla delicatezza unica, che nasconde delle vere e proprie perle autoriali, ed è accompagnato nei primi versi, in maniera acustica, dall’ormai tipico pianoforte, e poi si apre in maniera magistrale in un ritornello struggente ed esplosivo, che esprime tutto il carattere drammatico della separazione, “avrei voluto dirti di non lasciarmi mai e invece tutto quello che posso fare ora è augurarti il meglio”. Una di quelle canzoni che saranno belle per sempre.

“With every day that passes by since we’ve spoken
It’s like Glasgow gets farther from LA”

3.Pointless 

Parte in sordina, con accordi e parole leggere, nostalgiche, note talmente esili da essere portate via dal vento. Qualcosa che si poggia perfettamente sulle delicate corde dei violini in sottofondo. Un continuo crescendo di emozioni che poi esplode in un doloroso e vissuto ritornello talmente accattivante melodicamente da entrare in testa come un martello. Talmente vero e sentito da rimanere impresso persino nelle corde dell’animo di chi lo ascolta. Una canzone d’amore soffiata e poi urlata a squarciagola. Una mancanza che teatralmente ruba la scena a qualsiasi cosa, rendendo tutto inutile.

“From all my airs and graces
To the little things I do
Everything is pointless without you”

4.Heavenly Kind Of State Of Mind

Dopo tanto riflettere e dopo tanti contorcimenti Broken by Desire ci concede il momento di ballare e di lasciarci andare un po’. In questa ballad dal sapore e dalla melodia retrò, Lewis Capaldi unisce la “holiness” della fede cristiana con quella del sentimento amoroso. L’amore diviene quindi un sentimento catartico, che porta pace e gioia e può rendere delle persone migliori. Un meraviglioso pezzo up-tempo in cui si fondono sentimenti sacri e profani, all’insegna della spensieratezza e della gioia. Una melodiosissima boccata d’aria, fatta di cori angelici, occhi blu e una celeste leggerezza dell’essere. 

“Well I need someone to save me from original sin. You call me like a chorus only angels can sing
Now I think about you all of the time. Oh, what a heavenly kind of state of mind”

5.Haven’t You Ever Been In Love Before

Quanto è difficile amarsi, ma soprattutto lasciarsi amare. Far cadere le proprie barriere può essere la cosa più terrificante al mondo, quasi come starsene in piedi sul ciglio di un cratere, con la paura che una volta lasciatisi cadere nessuno ci sia giù a prenderci. Per potersi amare questo è il primo grande ostacolo che bisogna essere disposti a superare, altrimenti non può nascere niente di buono. Meglio avere rimorsi o rimpianti? Chissà. 

“But it’s more like a knife to me than a high to me
And my heart can’t fall apart anymore
If you knew what I knew, you’d be terrified
Haven’t you ever been in love before?”

6.Love The Hell Out Of You

Una delicata e dolcissima dedica d’amore che invita ad abbracciare tutti i lati oscuri dell’altro, a spingersi fino alla parte misteriosa e inesplorata della luna, capire affondo chi ti sta davanti e cercare di essere sempre comprensivo nei suoi riguardi. Non si tratta di amare solo le tenere debolezze di una persona, ma anche le sue storture, le brutte giornate e i lati più spigolosi e dolorosi. 

“I’m gonna love the hell out of you
Take all the pain that you’re going through
And I’ll bring you heaven, yeah, if that’s what you need
‘Cause you’ve always loved the hell out of me”

7.Burning

Mentre la temperatura del disco inizia ad alzarsi in maniera esponenziale, anche la storia d’amore che Lewis racconta comincia a consumarsi inesorabilmente tra le fiamme dei malintesi e delle incomprensioni. La struttura del brano è la tipica del “pop alla Capaldi”, con una prima parte acustica, fatta dagli echi della voce scurissima di Lewis per poi aprirsi in un ritornello super melodico e accattivante, in cui come sempre la voce vissuta del cantante scozzese la fa da padrone. Il messaggio della canzone è di fondamentale importanza, e ci fa capire come a volte bisogna capire il momento per porre fine a una storia che sta straziando entrambi. 

“Can’t set fire to my soul just to keep ya, keep ya, keep ya from burning alone”

8.Any Kind Of Life

Una di quelle canzoni in cui ti si spezza il cuore, le sopracciglia si aggrottano e ti viene da stringere i denti per trattenere dentro di te tutte le emozioni che magari hai cercato di sopprimere per tantissimo tempo. Un delicatissimo flusso di coscienza, di analisi introspettiva emozionale che si poggia sulle note delicatissime di un pianoforte, e che alla fine pronuncia quelle parole tanto dolorose, ma in un certo senso catartiche.

“And I can’t move on, ’cause it feels so wrong
No, I just don’t want any kind of life without you, dear”

9.The Pretender

Lewis Capaldi, spezza per un istante il ritmo serrato del disco, con una scanzonata confessione. Il manifesto di intenti di un goffo innamorato, disposto a diventare qualsiasi cosa pur di poter dare e ricevere amore, persino essere un tenero bugiardo. Una canzone sulle proprie insicurezze e sull’impossibilità di essere qualcosa che non si è. Per amore però ci si prova lo stesso e non può che andare a finire male. 

“To tell you the truth, I’m a mess, I’m a fool
You don’t know that
And you never will
In my mind, it’s instilled not to show that”

10.Leave Me Slowly

Lasciami lentamente, mentre in sottofondo suona un Rhodes dal sapore anni ’60, e la voce rotte di Lewis Capaldi nasconde dentro di se una timida debolezza che prende allo stomaco fin dalla prima nota. Si è arrivati ormai al punto di non ritorno, in cui i battiti cardiaci non sono più a tempo, dove l’amore è diventato odio e incomprensione, e l’immagine di due persone innamorate è divenuta solamente un’ombra. Probabilmente non ci sono parole per descrivere la tragicità sentimentale di un momento del genere. Lewis però le trova e ci regala, si fa per dire, un ultimo struggente ballo con i ricordi.

“Oh, if I could go back to that evening we met
Trembling hands as I’d ask for your number again
You saw me different then
Oh, when I held your heart in my hand”

11.How This Ends

Fast forward, come se fossero passate settimane dopo la rottura delle canzoni precedenti e ci troviamo soli, spaparanzati sul divano davanti a una tv che neanche guardiamo, mentre ci sentiamo “fucking useless and full of excuses”. Forse il momento peggiore di una rottura, l’apice della sofferenza, in cui Lewis tocca anche l’apice della sua estensione vocale, raccontando la sofferenza in un ritornello pieno di rimorso e di rabbia graffiante. Una ballata dal carattere scozzese e acustico, che ci abbandona al dolore,  “broken with no way to mend”.
Beh è vero, quanto è difficile rattopparsi il cuore.

12. How I’m Feeling Now

A che punto sono del processo di guarigione? A che punto è l’altro? Sarà lo stesso mio? Gli mancherò? Sono probabilmente tutte domande che ronzano nella testa di qualsiasi persona qualche mese dopo la fine di una relazione. How I’m Feeling Now, ultimo pezzo di Broken by Desire, è una canzone piena di pensieri intrusivi, di domande che non posso avere una risposta, di vuoti e di mancanze. L’insicurezza ci invade quando ci rendiamo conto di non essere felici e “guariti” quanto pensavamo di poterlo essere arrivati a questo punto. Ci si incontra, ci si piace, ci si ama fino a diventare qualcosa di più, e poi ci si lascia, tornando a essere niente. La vita rimane bella è vero, ma comunque non si è felici come si è stati prima. 

“Thought I’d be happier somehow
If you were wonderin’ how I’m feelin’ now”

Fonte Immagine di Copertina: Wikipedia

A proposito di Giuseppe Musella

Laureato in mediazione linguistica e culturale presso l'Orientale di Napoli. Amo tutto ciò che riguarda la letteratura. Appassionato di musica, anime, serie tv e storia. Visceralmente legato a Napoli.

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