Le canzoni dei Supertramp, dagli anni ‘60 ad oggi, rappresentano ancora il connubio perfetto di progressive rock e pop, capaci di coniugare e mescolare insieme arrangiamenti complessi, introspezione lirica e melodie accattivanti dalla grande accessibilità commerciale. Nata nel Regno Unito alla fine degli anni ‘60, la band si è distinta per dei tratti sonori assolutamente riconoscibili e ancora oggi quelle canzoni fanno cantare e sognare un pubblico che non li dimentica.
Origini, formazione del gruppo e successo
I Supertramp nacquero dall’iniziativa di Rick Davis, tastierista, che nel 1969 pubblicò un annuncio su un giornale britannico alla ricerca di altri musicisti per formare una band. A questo annuncio rispose Roger Hodgson, cantante dalla voce inconfondibile e dotato di una forte sensibilità melodica. La band (che originariamente si chiamava Daddy) incise il primo disco nel 1970, cambiando però il nome in Supertramp e modificando la formazione, che alla fine vedrà l’entrata di John Helliwell (sax e tastiere), Bob Siebenberg (batteria) e Dougie Thomson (basso). Il sound che proponevano era innovativo e presentava un forte legame tra musica pop, jazz e progressive rock britannico, senza però mai cadere in virtuosismi spocchiosi. Le tastiere Wurlitzer sono poi una firma inconfondibile del loro sound, così come il contrasto delle voci di Davis e Hodgson, che si alternano e si fondono in armonie meravigliose. Nel 1974, con l’album Crime of the Century, la band raggiunse il grande successo: i testi introspettivi, gli arrangiamenti orchestrali e l’equilibrio perfetto tra struttura e melodia, hanno reso l’album uno dei capolavori del rock progressivo britannico. Fu però con Breakfast in America che la band suggellò la svolta verso un sound più commerciale e orecchiabile, senza mai perdere però la loro forte identità artistica: questo cambio portò i Supertramp all’apice della popolarità mondiale. La pubblicazione dell’album …Famous last words… nel 1983 vide anche l’abbandono di Roger Hodgson che decise di intraprendere la carriera solista: i Supertramp non si sciolsero ma certamente si perse la magia di quel dualismo compositivo che era il tratto distintivo della formazione.
Ecco tre canzoni dei Supertramp da conoscere!
1. Dreamer (1974)
Scritto da Hodgson in gioventù, Dreamer è uno dei brani più rappresentativi dei Supertramp del periodo progressive: tratto dall’album Crime of the Century, Dreamer racconta di un sognatore che immagina mondi alternativi, ma che viene ridimensionato alla realtà: «dreamer, you’re nothing but a dreamer». Il brano mescola pop, rock e anche musica da cabaret ed è accompagnato dal suono dell’immancabile pianoforte Wurlitzer.
2. The Logical Song (1979)
Dall’album Breakfast in America, The Logical Song è probabilmente la canzone più famosa scritta da Hodgson: costruita con un ritmo incalzante, arricchito dal sax e dagli effetti sonori elettronici, la canzone resta immediatamente impressa. Il testo è una riflessione critica sul sistema educativo e sull’alienazione dell’individuo nella società moderna, ponendo l’accento sul processo di standardizzazione e perdita dell’identità personale durante il percorso di crescita.
3. Goodbye Stranger (1979)
Sempre di Breakfast in America è il brano Goodbye Stranger, considerato tra i più celebri e rappresentativi dei Supertramp. Scritta da Rick Davis, la canzone è costruita su un groove funky e rilassato e racconta la storia di un uomo che ha scelto una vita senza legami stabili, che saluta con un «goodbye stranger/it’s been nice» una relazione ormai finita. Nonostante il brano affronti il tema della separazione, la melodia è spensierata, enfatizzata anche dal falsetto di Hodgson nei cori. La parte finale vede ancora protagonista Hodgson con un assolo di chitarra, aperto dalle parole «I got to go». Caldo, malinconico e ben calibrato, l’assolo chiude quest’altro esempio di pop raffinato, semplice all’apparenza ma ricco di dettagli e armonie complesse.
Le canzoni dei Supertramp non sono solo hit del passato, ma dei veri e propri classici senza tempo, sicuramente per le melodie accattivanti e piacevoli ma anche perché raccontano le emozioni, i sogni e le contraddizioni più tipiche dell’animo umano, offrendo così agli ascoltatori un’esperienza che arricchisce su tutti i livelli. La loro capacità di coniugare insieme eleganza sonora, sperimentazione e melodia li rendono un unicum nel panorama musicale degli anni ‘70 e ‘80 e protagonisti di un’epoca in cui la musica sapeva ancora sorprendere, divertire e far riflettere.
Fonte immagine di copertina: Wikimedia Commons (Supertramp, 1971 – Foto di 21stCenturyGreenstuff, CC BY 3.0)