Canzoni dei The White Stripes: 4 da riscoprire

5 canzoni da riscoprire dei The White Stripes

Le canzoni dei The White Stripes hanno segnato la storia del rock degli ultimi decenni. In questo articolo vi proponiamo quattro brani del famoso duo da riscoprire.

The White Stripes è un duo nato negli anni ’90 a Detroit e formato dalla batterista Meg White e dal cantante e polistrumentista Jack White. Insieme rappresentano il duo leader del revival del “garage rock” degli anni 2000, uno stile musicale nato negli anni ’60, e ripreso negli successivamente con la popolarità dei movimenti underground. Negli anni 2000, il duo si ispirò alla semplicità e ai suoni grezzi del garage rock, scegliendo un approccio back-to-basic che prevedeva la presenza di soli tre strumenti: voce, chitarra e batteria. Ciò ha permesso loro di sperimentare ed interpretare una stessa canzone in più modi rendendo il risultato ancora più unico ed originale. Nonostante il loro metodo innovativo e rivoluzionario, la batterista Meg White è spesso stata criticata a causa delle tecniche elementari utilizzate e dello stile essenziale proposto, nettamente in contrasto con quelle degli anni ‘80.

Ecco alcune delle canzoni da riscoprire dei The White Stripes.

1. ICKY THUMP (Icky Thump, 2007)
Icky Thump è la prima canzone dell’omonimo album rilasciato nel 2007 dai The White Stripes. La canzone, scritta e prodotta da Jack White, si concentra sul tema dell’immigrazione in America, sottolineando l’ipocrisia del popolo americano nei confronti dell’argomento. L’America, infatti, è considerata la nazione degli immigrati, tuttavia presenta ancora oggi una forte tendenza ad escludere e marginalizzare gli stranieri. Nel videoclip della canzone la critica continua, infatti, il tema viene ripreso narrando il suo contrario: il protagonista è un americano che supera con facilità i confini con il Messico alla ricerca di manodopera a basso costo.

2. 300 M.P.H. Torrential Outpour Blues (Icky Thump, 2007)
In un’intervista, Jack White sottolinea che con questa canzone volevano utilizzare quanti più stili di blues possibili: «dal blues stridente, distorto e pesante, ad un blues da lounge ad uno più grezzo». L’andamento clamo-forte del ritmo rispecchia il tema della canzone. È una bellissima canzone d’amore in cui l’autore, Jack White, descrive la difficoltà che prova a lasciar andare determinate persone.

3. Ball and Biscuit (Elephant, 2003)
Anche questa canzone dei The White Stripes presenta la classica struttura del blues, intervallata con assoli di chitarra del grande Jack White. Nel testo viene narrata la storia di un uomo che cerca di corteggiare una donna insistendo sulla sua caratteristica di essere il “settimo figlio”. Questo numero non è casuale, ma riprende una credenza popolare americana in cui si afferma che il “settimo figlio” è colui che sarà destinato ad avere poteri soprannaturali.

4. We are going to be friends (White Blood Cells, 2001)
Questa canzone presenta un arrangiamento semplice di chitarra e voce, in cui viene narrata l’esperienza dei primi giorni di scuola di un bambino.
La canzone ha una melodia dolce e rassicurante, tanto da assomigliare ad una ninna nanna. Nel videoclip, il duo gioca su questo aspetto della canzone, infatti viene raffigurata Meg che si addormenta accanto a Jack  mentre lui le suona la canzone con la chitarra.

Tra le canzoni più famose dei The White Stripes ritroviamo anche Seven Nation Army, diventata un inno sportivo dopo i mondiali di calcio del 2006. Queste sono solo alcune delle canzoni che hanno reso il duo uno dei più famosi del rock.

Fonte immagine articolo: Whitestripes

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