Canzoni di Michele Zarrillo: 3 da ascoltare

Canzoni di Michele Zarrillo : 3 da ascoltare

Le canzoni di Michele Zarrillo amate dal pubblico sono tante e molte tra queste hanno segnato per sempre la storia della musica italiana. Michele Zarrillo, nato a Roma nel 1957, è un cantautore e musicista italiano. Esordisce come chitarrista e cantante durante gli anni ’70, nelle cantine rock della periferia romana, fondando il gruppo Semiramis. Negli anni successivi si apre anche al mondo della musica pop ed esterna la sua forte vena compositiva firmando brani per importanti nomi come Renato Zero e Ornella Vanoni. La vittoria a Sanremo con La notte dei pensieri, genera ovviamente la richiesta di spettacoli ed ecco Michele fare i primi concerti da cantante solista, dove il particolare timbro di voce e le sue doti interpretative cominciano a farsi notare.

Nella seguente lista vi proponiamo le 3 più belle canzoni di Michele Zarrillo.

1. La notte dei pensieri 

Prima delle canzoni di Michele Zarrillo scelte per questo articolo è La notte dei pensieri. Il brano è stato presentato al Festival di Sanremo nel 1987, aggiudicandosi la vittoria nella sezione Nuove Proposte. La canzone esplora l’incertezza e la vulnerabilità che possono accompagnare l’innamoramento. La frase “Se penso che adesso io non ti conosco” riflette l’iniziale esitazione e la mancanza di familiarità che il cantante prova verso questa persona. La canzone approfondisce i sentimenti contrastanti di una certa antipatia (“Un po’ ti detesto“) e attrazione (“un poco mi piaci“) che il cantante sperimenta. Questa lotta interna tra emozioni contraddittorie mette in mostra la complessità delle connessioni umane. Questo senso di intrigante si intensifica quando i problemi della persona diventano più evidenti nella vita del cantante (“E poi qui tu coi tuoi problemi già mi prendi di più“). Il brano riflette la difficoltà delle emozioni che sorgono quando ci si innamora e mette in evidenza la volontà del cantante di abbracciare questa nuova connessione nonostante le delusioni del passato.

2. Cinque giorni

Seconda delle canzoni di Michele Zarrillo è Cinque giorni. Il brano fa parte dell’album Come uomo tra gli uomini del 1994. Il brano racconta in modo struggente la fine di un amore e i cinque giorni da cui prende il titolo sono quelli dalla fine della relazione di cui si parla. La canzone esprime quindi la difficoltà di superare una perdita d’amore e di continuare a vivere nonostante il vuoto incolmabile che la persona ha lasciato (“Ed io inchiodato a te”). Il protagonista del brano non riesce a rassegnarsi e trovare la forza di andare avanti, arrivando anche a fare una richiesta irrazionale alla persona amata, ovvero quella di aiutarlo a distruggerla. Distruggerla idealmente, distruggere il suo ricordo e il suo pensiero, perché il dolore che il protagonista prova è troppo forte per riuscire ad affrontarlo.

3. L’elefante e la farfalla 

Terza delle canzoni di Michele Zarrillo è L’elefante e la farfalla. La canzone fa parte dell’omonimo album del 1996. Racconta la storia di un elefante e una farfalla, utilizzandoli come metafore per parlare di sentimenti di vulnerabilità, vergogna e amore non corrisposto. Il protagonista si identifica come l’elefante, gravato dal proprio peso e dai movimenti lenti, rappresentando un senso di pesantezza e difficoltà nel navigare attraverso la vita. Vive con vergogna e spesso mangia da solo, sentendosi isolato e invisibile. L’atto di sognare rappresenta il suo desiderio e la sua brama per qualcosa che non può mai raggiungere a causa delle sue limitazioni. La farfalla, rappresentando la persona che ama, viene descritta come leggera e libera, in contrasto con la pesantezza dell’esistenza dell’elefante. L’elefante brama di raggiungere la farfalla ma sa che è un compito impossibile, risultando in un cuore spezzato mentre la farfalla vola via.

Fonte immagine in evidenza : WIkipedia

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