Stromae, nome d’arte di Paul Van Haver, è un cantautore e produttore musicale belga che ha rivoluzionato la musica francofona. Il suo nome d’arte è il “verlan” (inversione di sillabe) di “Maestro”, a sottolineare la sua genialità artistica. La sua musica è un mix innovativo di pop, house ed eurodance, accompagnato da testi impegnati che affrontano con lucidità temi come i problemi sociali, la malattia e l’identità.
Dopo essersi affermato con la hit mondiale Alors on Danse (2009), ha consolidato il suo status di artista innovativo con l’album Racine Carrée (2013). Dopo una lunga pausa dovuta a problemi di salute, è tornato nel 2022 con l’album Multitude.
Indice dei contenuti
Le canzoni di Stromae in sintesi
Canzone (Anno) | Tema centrale trattato |
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Papaoutai (2013) | L’assenza della figura paterna e il lutto. |
Quand c’est? (2013) | La lotta contro il cancro, personificato come un mostro. |
Tous Les Mêmes (2013) | Gli stereotipi di genere e la complessità delle relazioni di coppia. |
L’Enfer (2022) | La depressione, la solitudine e i pensieri suicidari. |
Ecco quattro canzoni di Stromae da ascoltare per comprenderne la poetica:
1. Papaoutai (2013)
Una delle sue canzoni più celebri, “Papaoutai” (gioco di parole per “Papa, où t’es?”, “Papà, dove sei?”) affronta il tema dell’assenza paterna. Il brano ha un forte sfondo autobiografico: il padre di Stromae fu ucciso durante il genocidio del 1994 in Ruanda. Su una base dance contagiosa, l’artista esprime il dolore di un bambino che cerca il proprio padre. Nel video, Stromae interpreta un padre-manichino, immobile e inespressivo, che simboleggia l’assenza emotiva e fisica della figura paterna. È un capolavoro di contrasto tra musica e testo.
2. Quand c’est? (2013)
Questa è una delle canzoni di Stromae più intense, dedicata alla lotta contro il cancro. Il titolo è un gioco di parole omofono tra “Quand c’est?” (“Quando è?”) e “cancer” (“cancro”). L’artista si rivolge direttamente alla malattia, personificandola e chiedendole chi sarà la prossima vittima. Nel video musicale, diretto dal fratello Luc Van Haver, Stromae danza in un teatro vuoto, combattendo contro una creatura oscura che rappresenta il male, un’allegoria potente e toccante della lotta per la vita.
3. Tous Les Mêmes (2013)
“Tous Les Mêmes” (“Tutti uguali”) è una critica pungente agli stereotipi di genere nelle relazioni di coppia. Il testo è un dialogo tra un uomo e una donna, con Stromae che interpreta entrambi i ruoli. La canzone mette in scena i cliché e le accuse reciproche che caratterizzano molte liti amorose. Nel video, l’artista appare con un lato del corpo truccato e vestito da donna e l’altro da uomo, un’idea visiva geniale che ne rappresenta perfettamente il dualismo e la maestria performativa, come evidenziato anche da fonti autorevoli come Treccani.
4. L’Enfer (2022)
“L’Enfer” (“L’Inferno”) è un brano straordinariamente coraggioso, estratto dall’album “Multitude”. Dopo anni di silenzio dovuti a burnout e ansia, Stromae affronta apertamente il tema della salute mentale, della solitudine e dei pensieri suicidari. Presentata per la prima volta in diretta al telegiornale francese, la canzone è una confessione in prima persona, un racconto crudo di come la depressione possa far “vivere un inferno”. La performance e il testo hanno avuto un impatto enorme, rompendo un tabù e aprendo un dibattito pubblico su un tema fondamentale.
Fonte immagine in evidenza: Wikipedia, copertina ufficiale dell’album Racine Carrée
Articolo aggiornato il: 30/09/2025