Canzoni degli Emigrate: 4 da ascoltare

canzoni degli emigrate

Gli Emigrate sono un gruppo alternative metal tedesco, capitanato da Richard Kruspe, chitarrista e membro fondatore dei Rammstein. Il gruppo è formato attualmente da Richard Kurspe, Olsen Involtini, Arnaud Giroux e Mikko Sirén, mentre, Henka Johansson e Joe Letz hanno fatto parte della band rispettivamente fino al 2008 ed al 2013. Il collettivo si è definito uno studio project, ovvero, una band che non suonerà mai live, per permettere ai suoi membri (che usano gli Emigrate come side project, uno su tutti, Kurspe) di dedicarsi alle tournée con le proprie band principali. Durante i periodi di pausa dalle rispettive band, i membri degli Emigrate hanno inciso 4 album in studio e più di 40 canzoni.

Vediamo quindi quali sono 4 canzoni degli Emigrate da ascoltare per avere un assaggio della loro musica

1. Eat You Alive

Eat You Alive è la prima canzone dell’album Silent So Long, di cui è diventata successivamente un estratto, pubblicato assieme al suo video musicale, nel 2014. La canzone è stata realizzata congiuntamente con il cantante reggae tedesco Frank Dellé ed ha la durata di 3 minuti e 33 secondi. Nonostante non siano state fornite interpretazioni ufficiali, la canzone può essere facilmente vista come la descrizione di un amore molto passionale, quasi predatorio, sia in senso fisico che sotto il punto di vista delle connessioni emotive tra i due amanti, che arriva quasi a bloccare il narratore. Il video del brano, con oltre tre milioni e mezzo di visualizzazioni è il video più visualizzato su YouTube tra quelli delle canzoni degli Emigrate.

https://www.youtube.com/watch?v=npwM8-j8_T0

2. Always On My Mind

Pubblicata nel 2021 come estratto del LP della band è senza dubbio un brano atipico tra le canzoni degli Emigrate, che, vede la collaborazione niente meno che di Till Lindemann, il frontman dei Rammstein ed amico di vecchia data di Kurspe, che, per l’occasione, sfoggia una performance completamente in inglese. La traccia in sé è una cover di Elvis Presley, resa già famosa da artisti come i Pet Shop Boys o Michael Bublé. Il brano è essenzialmente un duetto di Kurspe e Lindemann, dove, all’ospite viene lasciata la scena per due terzi della composizione ed è solo nella parte finale che i due duettano veramente. Nonostante alle orecchie di un accanito fan dei Rammstein la cantata in inglese di Lindemann possa risultare quasi blasfema e stridente, il sound della canzone è molto orecchiabile e la voce del cantante, nonostante qualche carenza nella pronuncia, col passare dei versi sviluppa il suo solito fascino e la consueta enfasi.

https://www.youtube.com/watch?v=p4bByN3Pd8E

3. Let’s Go

Let’s Go è una traccia dell’album A Million Degrees ed è stata realizzata anch’essa in collaborazione con Till Lindemann e per questo è una delle canzoni degli Emigrate più amate. Rilasciato nel 2018, il pezzo è l’ottava traccia dell’album ed ha la durata di 4 minuti ed 11 secondi. Il brano rappresenta una lotta personale all’interno di qualche tipo di relazione ed esprime il sentimento di frustrazione dettato dal trovarsi in un momento molto negativo della vita e dalle difficoltà incontrate. Il ritornello enfatizza il desiderio di andare avanti e di prendere ogni nuovo giorno come un’opportunità unica per nuove esperienze e per migliorare le cose. Un’altra possibile interpretazione è quella secondo la quale la canzone sia stata scritta da Kurspe come inno all’amicizia con Lindemann e ciò troverebbe delle riprove all’interno del testo come nelle frasi di Lindemann «Non devi dirmi nulla, ti capisco al primo sguardo. Due cuori battono in me, uno è il mio, uno è tuo» oppure «Ride On (Ride On) è quello che ci dicevamo». Oltre ai riferimenti testuali, si può propendere verso quest’ipotesi, poiché in alcune banche dati dove sono custodite le canzoni degli Emigrate ancora incomplete il testo originale della canzone era datato 2007.

https://www.youtube.com/watch?v=AZ9r_hKIUqI

4. I’m Not Afraid

I’m Not Afraid è il nono singolo dell’album A Million Degrees ed alla sua messa in musica ha collaborato Cardinal Copia dei Ghost. A detta di Kurspe, la collaborazione con il membro dei Ghost è stata del tutto fortuita e casuale, mentre non sono state rese spiegazioni sul significato del brano. Analizzando il brano specialmente nella sua parte iniziale si potrebbe speculare che la canzone riguarda il tema dell’esplorazione di sé stessi e come una dichiarazione allo stesso tempo di resilienza e vulnerabilità. Il pezzo è probabilmente una delle canzoni degli Emigrate più conosciute ai non fan della band e dei Rammstein per via della collaborazione con Cardinal Copia, che ha garantito un’ottima pubblicità tra gli ascoltatori dei Ghost.

https://www.youtube.com/watch?v=mWn7vWVD4w0

Fonte Immagine di copertina: Spotify, copertina dell’album Silent So Long

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