Canzoni francesi: 6 tra le più belle

Canzoni francesi: 6 tra le più belle

La musica ha da sempre il potere di attraversare le barriere linguistiche e culturali e probabilmente le canzoni francesi rientrano in quel genere di musica che ti attraversa l’anima con melodie affascinanti, eleganti, e passionali. La musica è poesia e diversi autori francesi sono riusciti a dare un suono a dei testi che, già di per sé, sono estremamente coinvolgenti.

Partendo dalla metà degli anni ’90 fino ad oggi vediamo 6 delle canzoni francesi più affascinanti del panorama musicale

  1. Édith Piaf, La Vie en rose, 1945

La Vie en rose di Édith Piaf è tra le canzoni francesi più conosciute al mondo. Inizialmente, il titolo del testo sarebbe dovuto essere Les choses en rose ma venne cambiato dal compositore e pianista Louis Guglielmi, meglio noto come Louiguy, che diede musica a quei versi che ad oggi sono un successo internazionale, simbolo dell’amore romantico per eccellenza. La Vie en rose è un’espressione idiomatica francese che significa letteralmente vedere la vita rosa, nel senso di essere ottimisti per il futuro, significato che acquista una valenza importante se si pensa che il testo è stato composto alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Al significato sociale si associa anche un sentimento amoroso molto profondo. La canzone tratta, infatti, di un amore ingenuo, probabilmente il primo amore, che ti fa battere il cuore all’impazzata; un tipo d’amore adolescenziale, che non porta preoccupazioni, che senti e basta, temi ricorrenti nella musica di Édith Piaf. A La Vie en rose, nel 1998, venne conferito il Grammy Hall of Fame Award.

  1. Jacques Brel, Ne me quitte pas, 1959

Ne me quitte pas di Jacques Brel fa parte dell’album del 1959. È tra le canzoni francesi d’amore più struggenti di sempre, un inno alla malinconia e al dolore. È la storia in prima persona del cantautore che ha vissuto una relazione extraconiugale con Suzanne Gabriello, detta Zizou, un’attrice comica sensuale ed intelligente; la loro storia, iniziata come un grande amore, è finita nell’odio dopo che Zizou è rimasta incinta e Brel ha rifiutato di riconoscere il bambino, tornando a Bruxelles dalla moglie legittima, Therese Michielsen, e dai suoi tre figli. Ne me quitte pas, in italiano Non lasciarmi, è una canzone disperata, che racconta di un uomo che sprofonda nell’agonia mentale, arrivando alla morte dei sentimenti. La versione originale venne arrangiata e diretta da François Rauber.

  1. Barbara, Ma plus belle histoire d’amour, 1966

Restando ancora nell’ambito delle canzoni francesi degli anni ’90, c’è Ma plus belle histoire d’amour di Barbara, nome d’arte di Monique Serf. Le sue canzoni sono praticamente lo specchio della sua vita e delle sue esperienze personali ed è proprio questo tocco quasi privato a conferire ai suoi testi una certa particolarità. Barbara ha reso i suoi brani delle vere e proprie poesie se non addirittura delle lettere a cuore aperto per il suo pubblico, con cui comunica in modo diretto ed è proprio come omaggio a quest’ultimo che nasce Ma plus belle histoire d’amour: non c’è nessun uomo, solo l’amore immenso che prova nei confronti del suo pubblico che l’ha sempre supportata e adorata. Attraverso questa lettera d’amore, come per tutte le sue canzoni, l’artista racconta tutto, affidando non solo il suo cuore all’ascoltatore ma mettendolo anche nella condizione di cogliere nell’immediato tutto ciò che provava, la musica era per Barbara una pagina scritta, non c’è universo al di fuori di essa che possa reggere i suoi pensieri. Monique Serf è stata un’artista poliedrica, dallo stile inconfondibile. I suoi testi carichi di tragicità e intensità hanno fatto di lei un’icona della cultura musicale francese.

  1. Carla Bruni, Quelqu’un m’a dit, 2002

Entrando negli anni 2000, tra le canzoni francesi più famose c’è Quelqu’un m’a dit di Carla Bruni, purtroppo non sempre apprezzata. La canzone è molto semplice in tutti i suoi aspetti, dal testo alla musica, basata su pochissimi accordi e una melodia costante. Il testo, scritto dalla stessa Bruni così come la musica, racconta di una confidenza segreta, una confessione che ha fatto riaccendere di nuovo la speranza di un amore che si credeva perduto. La sensualità del timbro della Bruni attira subito l’orecchio dell’ascoltatore che, quasi come incantato, resta immerso in un limbo per tutta la durata del brano, ammaliato dalla sua voce. In questo caso, però, a differenza degli artisti sopracitati, c’è da precisare che quasi sicuramente la canzone è stata parecchio rimaneggiata in fase di registrazione.

  1. Angèle, Balance ton quoi, 2019

Tra le canzoni francesi più recenti e con un forte impatto sociale c’è Balance ton quoi, della cantautrice belga Angèle, sesta traccia del suo album d’esordio, Brol. Il titolo fa riferimento al movimento #MeToo, una campagna di sensibilizzazione contro gli abusi sessuali, le molestie e la cultura dello stupro, in cui le persone si mettono a nudo raccontando le loro esperienze, e al #BalanceTonPorc, letteralmente denuncia il tuo maiale, popolare in Francia come equivalente del movimento sopracitato. Attraverso questa canzone Angèle commenta il sessismo e la misoginia, sostenendo che l’istruzione sia il modo migliore per combatterle. L’efficacia del brano si constata dai numeri: è stato due volte disco di platino secondo alla Belgian Entertainment Association (BEA) e una volta disco di diamante secondo il Syndicat national de l’édition phonographique (SNEP). Il videoclip musicale è stato diretto dalla fotografa e filmmaker belga Charlotte Abramow ed è talmente d’impatto che anche se non si conosce il francese e non si vuole andare a cercare la traduzione, il video parla da sé.

  1. Loïc Nottet, Mr/Mme, 2020

L’ultima delle canzoni francesi della lista è quella che probabilmente tra le più belle che potreste mai ascoltare. Si tratta di Mr/Mme di Loïc Nottet, ultima traccia del suo secondo album Sillygomania. Con il suo testo estremamente politico, già a partire dal titolo, Mr/Mme esplora il tema dell’identità di genere e le lotte che le persone devono affrontare ogni giorno in un mondo che impone sempre norme binarie. Utilizzando le abbreviazioni di Monsieur e Madame nel titolo, l’autore mira ad affrontare sia le prospettive maschili che quelle femminili, evidenziando l’universalità del messaggio e sottolineando la necessità di abbracciare l’autenticità. Nottet attraverso le sue parole è riuscito ad empatizzare con gli ascoltatori, incoraggiandoli a mettere in discussione le norme sociali e a promuovere l’inclusività, il rispetto e l’accettazione di tutti gli individui, non importa in che genere si identifichino. A legare il tutto c’è poi la voce del cantante: un bellissimo timbro quasi androgino che riesce a trasmettere un’emotività senza limiti.

Fonte immagine: Pixabay

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A proposito di Di Costanzo Mariachiara

Mariachiara Di Costanzo, classe 2000. Prossimamente laureata in Lingue e Culture Comparate all'Università degli Studi di Napoli L'Orientale. Appassionata di moda, musica e poesia, il suo più grande sogno è diventare redattrice di Vogue.

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