5 cantautori francesi da ascoltare

5 cantautori francesi da ascoltare

Se siete appassionati del cantautorato italiano, non potete perdervi i 5 cantautori francesi che sono stati fonte d’ispirazione per la musica italiana e le cui canzoni sono state rivisitate e riproposte da alcuni cantautori nostrani.

Se non li conoscevate già, ecco una lista di 5 cantautori francesi, da cui partire per scoprire il panorama musicale transalpino del secolo scorso.

1. Édith Piaf (1915-1963)

Édith Giovanna Gassion, nasce a Parigi, il suo pseudonimo Piaf vuol dire “passerotto” a causa della sua statura minuta che nascondeva una voce squillante. Il padre era un contorsionista e la madre un’artista di strada. Ebbe un’infanzia difficile inizialmente allevata dalle nonne a causa della condizione di povertà in cui versava la famiglia. A 17 anni sposò un uomo da cui ebbe una figlia che morirà di meningite a soli due anni. Separata dal marito poiché egli non era d’accordo con la sua scelta di cantare per strada, venne scoperta a 20 anni da un impresario. Negli anni della seconda guerra mondiale, s’impegnò in azioni di resistenza: ricevette numerose ammende dagli occupanti tedeschi per le sue canzoni e cantò in un campo di prigionia nel quale si fece fotografare con tutti i prigionieri. Ritornata a casa ritagliò il volto di ognuno per farne dei documenti falsi. Nel 1946 scrive la sua canzone più famosa La vie en rose. 

2. Léo Ferré  (1916- 1993)

Vive a Monaco fino all’età di 8 anni, dopo viene mandato in Italia in un collegio cattolico, ritorna a Parigi e si laurea in scienze politiche. Il successo arriva negli anni del dopoguerra. Nelle sue canzoni oltre a musicare i poemi dei poeti maledetti espone anche le sue idee anarchiche, per le quali avrà il veto di entrare in Spagna dove vigeva il regime di Francisco Franco. Scrive canzoni contro i dittatori europei e contro la pena di morte. Negli anni ’70 ritorna in Italia, la sua canzone più famosa Avec le temps viene interpretata da Gino Paoli, Dalida e Franco Battiato. Muore nel 1993 in provincia di Siena.

3. Georges Brassens (1921- 1981)

Ha ispirato insieme a Jacques Brel i cantautori della scuola genovese, nei suoi primi anni di produzione musicale si dilettava a tradurre i suoi testi in italiano. Figlio di un muratore ateo e anticlericale e di una casalinga italiana cattolica, Brassens sceglierà di seguire le orme del padre. Durante l’occupazione tedesca fu costretto a lavorare poi si rifugiò a casa di amici dove visse per oltre vent’anni circondato da cani e gatti, qui scrisse la maggior parte delle sue canzoni. Alla fine della guerra poté dedicarsi alla musica, ispirandosi alla poesia e alla canzone popolare. Anarchico collaborò alla rivista Le Libertaire. La canzone, Le gorille si oppone alla pena di morte raccontando in maniera ironica la scena del magistrato che viene abusato da un gorilla. Censurata in tutto il mondo, viene reinterpretata da De André. Nel ‘68 dal letto dell’ospedale in cui si trovava appoggia i moti rivoluzionari.

4. Serge Gainsbourg (1928- 1991)

Figlio di immigrati ebrei, il padre era un pianista e la mamma una cantante. Durante gli anni dell’occupazione tedesca la famiglia venne identificata dai nazisti e costretta a fuggire nelle campagne. Nelle sue canzoni tratta di temi quali: l’adulterio, la povertà, l’alcol. Assunse la figura di un’esteta affascinante circondato sempre da caffè, alcol e sigarette. Una delle sue canzoni più famose Je t’aime… moi non plus scritta per Brigitte Bardot, reinterpretata con Jane Birkin, in Italia il fu censurata dalla Rai e scomunicato dal Vaticano. Si avvicinò anche alla musica psichedelica e in un disco ha affrontato anche il tema della Germania nazista.

5. Jacques Brel (1929- 1978)

A chiudere la lista dei 5 cantautori francesi da ascoltare c’è lui: Jacques Brel. Belga, di origini francesi, ha ispirato il cantautorato italiano. Fu anche cantatore, compositore, attore e poeta. Non ebbe il supporto degli amici e della famiglia che non sopportavano le sue esibizioni e i testi delle sue canzoni. Si trasferì così a Parigi realizzò il suo primo album con il quale vinse il Disco d’oro. Nelle sue canzoni omaggia spesso il Belgio. Cresciuto osservando gli ideali cattolici li critica aspramente nella canzone Grande Jacques.

Fonte Immagine: Wikipedia

A proposito di Marika Burani

Mi chiamo Marika, sono nata a Napoli il 13 Aprile del 2000. Ho frequentato il Liceo delle Scienze Umane ''Eleonora Pimentel Fonseca''. Attualmente studio Mediazione Linguistica e Culturale all'Università degli studi di Napoli ''L'Orientale''. I miei interessi sono la Storia, la Musica, il Cinema e la Politica. Nel mio tempo libero creo vestiti all'uncinetto e ai ferri e gioielli in alluminio e rame.

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