Fabi a Castel Sant’Elmo con Diventi Inventi

Fabi a Castel Sant’Elmo con Diventi Inventi

Fabi a Castel Sant’Elmo con Diventi Inventi

Niccolò Fabi celebra i venti anni di carriera col tour Diventi Inventi 1997-2017 e la sua musica si diffonde nella Piazza d’Armi di Castel Sant’Elmo, a Napoli.

Sono le 21:30 circa di una sera di fine giugno quando Niccolò Fabi, accompagnato dalla chitarra e dalla band, fa il suo ingresso sul palco. Le luci rivolte verso il pubblico permettono di individuare solo delle sagome ma l’accoglienza è calorosa e continuerà ad esserlo per tutta la serata. Il cantautore romano torna a Napoli dopo l’incontro con Paolo Benvegnù al Museo Archeologico e continua ad emozionare e divertire.

Fabi non poteva non iniziare questa tappa napoletana del tour Diventi Inventi 1997-2017 con il pezzo che ha dato il nome all’album d’esordio: Il giardiniere. Sono passati ormai venti anni dall’uscita di quell’album ma la voglia di cantare è la stessa e il numero di spettatore è progressivamente aumentato.

Fabi celebra i venti anni di carriera con un tour, Diventi Inventi,  il cui obiettivo non è proporre le canzoni migliori o di maggior successo ma incontrare le persone che hanno reso possibile quel successo, guardali negli occhi e dire grazie per l’affetto ricevuto negli anni. Il pubblico napoletano offre al cantautore romano un abbraccio caloroso che lo avvolge proteggendolo dall’insicurezza e dalla timidezza, come ammette lo stesso Fabi più volte durante la serata.

E se la serata inizia con una canzone di venti anni fa, successivamente si alternano canzoni più o meno recenti tracciando una linea immaginaria che lega l’ultimo album ai precedenti.  Si spazia da Una somma di piccole cose a Rosso passando per La promessa, Ha perso la città, Filosofia agricola e Non vale più.  Seguono È non è, Ecco e Le chiavi di casa. Poi i musicisti lasciano la scena a Fabi che, accompagnato dal pianoforte e dal pubblico, esegue Una mano sugli occhi e Il negozio di antiquariato. Fabi canta Offeso, saluta e scende dal palco ma dopo poco risale per concedere il bis: Facciamo finta, Una buona idea, Costruire, Vento d’estate e Lasciarsi un giorno a Roma.

C’è anche lo spazio per Mela di Alberto Bianco che col suo gruppo (Damir Nefat, Filippo Cornaglia e Matteo Giai) accompagna egregiamente Fabi sul palco. La fine del concerto viene sancita dalle note di Lontano da me che tutti cantano tributando un lungo applauso non solo al cantautore romano ma a tutti quelli che hanno reso possibile una serata in un luogo di straordinaria bellezza da cui poter osservare una Napoli ancora più bella di notte.

Diventi Inventi non è solo un tour ma anche una raccolta di brani che cercherà di sintetizzare 20 anni di musica. Fabi chiude un cerchio e lo fa tornando anche visivamente al punto di partenza

La copertina della raccolta sarà un primo piano a colori, esattamente come per il primo album.  È forse il momento migliore per celebrare una lunga carriera dato il successo che ha riscontrato Una somma di piccole cose, un album intimo e semplice che è riuscito ad arrivare in vetta alle classifiche italiane.

È stato bello vedere gli occhi del cantante e quelli dello spettatore incrociarsi in un concerto senza la mediazione di uno schermo. Gli smartphone utilizzati per immortalare un istante o registrare pochi secondi di una canzone c’erano, certo, ma nella misura giusta, non hanno creato quella barriera digitale che sembra sempre dividere il pubblico dall’artista. Forse il motivo va ricercato nel tipo di musica di Fabi: il rispetto per chi sta raccontando un’emozione in modo sincero probabilmente prevale sulla voglia (legittima) di avere un ricordo.

Niccolò Fabi dimostra che si può fare musica anche senza essere costantemente in televisione, che il successo va costruito nel tempo, “giorno dopo giorno”. Si può parlare di tutto, della necessità di staccare (Lontano da me), di quanto possa essere doloroso e necessario troncare una storia (Lasciarsi un giorno a Roma), di quanto ci si possa offendere per tutte le cose che non vanno nel modo giusto (Offeso). Si può parlare di tutto ciò e anche di quanto sarebbe bello “Schioccare le dita| E in un istante scomparire | Quando quello che ho davanti non mi piace | Non è giusto o semplicemente mi fa star male”, l’importante è farlo con la giusta leggerezza e sincerità.

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A proposito di Salvatore Tramontano

Studia Mass Media e Politica presso l'Università di Bologna. Scrive per capire cosa pensa.

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