Federa & Cuscini è una band napoletana, nata prima come trio acustico e poi divenuta una vera e propria band in elettrico. Il nome rimanda alla cantautrice Federica Vezzo, frontwoman del gruppo, accompagnata in questo progetto da Gaetano Sorgente alla chitarra, Enrico De Stefano al basso e Claudio Attonito alla batteria.
All’attivo hanno un EP, Viento ‘e curaggio, uscito nel 2017, numerosi premi vinti, l’ultimo a Luglio 2018 con il Festival dei Castelli Romani di Velletri ed un nuovo singolo disponibile online: Da Piccola. Sono stati selezionati per le prossime audizioni di Musicultura 2019, insieme a molti altri artisti del panorama campano. Nonostante i cambiamenti di formazione, l’utilizzo nella scrittura sia dell’italiano che del napoletano, Federa & Cuscini dimostrano essersi ritagliati uno spazio all’interno della musica partenopea, attraverso una scrittura che mira all’essenziale, utilizzando vocaboli semplici e una linearità diretta, cosa che diviene sempre più rara nel cantautorato attuale. Il loro sound è un misto di generi differenti: blues, rock, folk, soul, il tutto sempre sottolineato da una voce mantiene una decisa identità vocale.
Da Viento ‘e Coraggio, il vostro primo Ep a questo ultimo singolo, Da Piccola. Cosa è cambiato in questi due anni?
Oltre alla formazione che è evidentemente cambiata, dato che adesso non siamo più un trio acustico, ma una una band completa, sicuramente è cambiato il suono di base. Ci siamo confrontati tra di noi, con i nostri gusti, proprio per cercare una sonorità nostra. Abbiamo poi messo in mano a Massimo De Vita vari brani, è stato lui a scegliere Da Piccola e da lì sono arrivate idee, suoni, proprio per ottenere una sonorità che ci distinguesse. Passare dall’acustico all’elettrico è complicato; noi abbiamo continuato a inserire dentro la nostra musica il folk, il blues, il rock, il soul, proprio come si può ascoltare già dal primo EP.
Da Piccola, è un pezzo che attraverso la semplicità racconta la verità, forse proprio questo è il suo punto di forza. Come definisci la tua scrittura?
In realtà non so come definirei la mia scrittura, credo in evoluzione, poiché la sento in continuo cambiamento, sia per le esperienze che vivo, sia perché man mano che ascolti, il tuo bagaglio musicale si gonfia. Spero di non perdere la comunicabilità, l’essenza del testo in sé, proprio perché mi piace che la mia scrittura arrivi diretta, in modo che le persone capiscano ciò che sto raccontando e riescano ad immedesimarsi. Da Piccola è in italiano, altri brani del precedente EP sono in dialetto, non mi limito: nella lingua in cui mi sento di scrivere, scrivo.
Da Piccola, che tra l’altro sta avendo parecchio successo, ha dietro la produzione artistica di Massimo De Vita ed è stata registrata e mixata presso Le Nuvole Studio di Cardito. Com’è stato lavorare in questo contesto, essere seguiti in questa produzione artistica?
Quando ho fatto ascoltare dei pezzi a Massimo, ero molto imbarazzata, poiché non mi sento una grandissima chitarrista e glieli ho suonati in acustico, voce e chitarra. Avevamo 2-3 idee, io gliele ho fatte ascoltare tutte e lui ha scelto Da Piccola, perché la riteneva carica di semplicità e intimità. Da Piccola l’ho scritta 4 anni fa, forse può risultare banale, ma è semplice, diretta, senza troppi giri di parole e Massimo l’ha capito prima di me.
Tanto di Napoli e della Campania nei convocati a Musicultura 2019, tra cui anche voi. Che brani porterete, come vi sentite ad essere arrivati tra gli artisti convocati alle audizioni?
L’essere convocati a Musicultura ci ha preso molto alla sprovvista, ma siamo anche contenti del fatto che altri due progetti di Massimo De Vita siano passati alle audizioni: Micaela Tempesta e i Romito. Quando abbiamo inviato la candidatura avevamo scelto come pezzi Viento ‘e Coraggio e Da Piccola; poi ce ne hanno richiesti altri tre. Ne abbiamo scelto uno presente nell’EP, che è Chi t’o’ fa fa’ (con cui abbiamo vinto il premio a Velletri) ed altri due in italiano. Al momento delle audizioni ci hanno chiesto anche un brano presente nello scorso EP che non era presente tra il materiale inviato, ovvero Scumbinata, un pezzo che live non abbiamo mai portato, la cui tematica mi sta molto a cuore, anche perché è un brano scritto con il mio migliore amico. Porteremo live alle selezioni questi tre brani: Da Piccola, Viento ‘e curaggio e Scumbinata.
L’esperienza di FIAT music studio con Red Ronnie fa parte della vostra storia artistica. Raccontami un po’ come avete vissuto l’idea di essere ascoltati da una persona competente come Red Ronnie e cosa vi ha lasciato questa esperienza.
Il FIAT music studio non ha avuto grandi riscontri sul pubblico o sui live. Red Ronnie è un nome molto presente nella musica emergente, per noi è stato molto divertente e siamo stati onorati di conoscere un lato più professionale del talent scout, conoscendo anche Michele Zarrillo e cantando con lui. Sicuramente l’esperienza che ci ha toccato maggiormente è stata suonare al Barone Rosso, perché in quella stanza lì sono passati grandi nomi, grandi artisti.
Cosa avete in programma nei prossimi mesi? Ci saranno live, singoli in uscita, un nuovo album?
Adesso siamo un po’ fermi con i live, perché stiamo chiudendo date fuori Campania. L’idea è di far conoscere la nostra musica oltre la nostra regione, ma comunque tra i nostri progetti c’è l’uscita di un altro singolo e poi in futuro anche di un album.