I Mescalina verso Sanremo Giovani

Mescalina

I Mescalina approderanno sul palco di Sanremo Giovani il prossimo 20 e 21 dicembre, per la finale del concorso che porterà sul palco dell’Ariston le nuove proposte emergenti della musica italiana. La band campana nasce nel 2017 e sceglie il nome Mescalina congiungendo le diverse iniziali del circuito napoletano che il quartetto compone ogni qual volta raggiunge la sala prove: Melito (ME), Scampia (SCA), città situate nel limbo (LI) di Napoli (NA) danno vita al nome del gruppo: ME/SCA/LI/NA. Provenienti da strade musicali diverse, i componenti della band hanno trasformato la propria moltitudine di influenze in una musica estremamente rock ed al contempo pop. La voce di Sika, col giusto scream, sempre precisa e ferma si mescola bene ai ritmi serrati del basso di Cesare Marzo e della batteria di Claudio Sannino, lasciando libera la chitarra, suonata da Giancarlo Sannino, in grado di dare maggior respiro all’arrangiamento proposto. Senza compiere il passo più lungo della gamba, attraverso il primo e unico singolo dei Mescalina, Chiamami Amore Adesso, è possibile definire l’idea di cercare un suono intenso che ricordi l’atmosfera punk anni ’90, in una dimensione prettamente rock british, incorniciata e avvolta da un velo pop, che rende riconoscibile la band, il brano e sopratutto rende il pezzo estremamente orecchiabile e cantabile.

Definizioni a parte, ci troviamo davanti ad un singolo che calibra bene lo stile e la forma, con un testo (a cura di Luigi Sica) che talvolta brilla di originalità, mentre per altri versi ricorda rime già scritte; il racconto di un’unica notte “d’amore” che non ha futuro e non ha radici affondate nel passato, sembra convincere maggiormente per il versante musicale (a cura di Giancarlo Sannino): ritmo deciso con numerosi stacchi, armonia nuova e spiazzante, fanno sì che il ritornello sia climax di un percorso ascendente e lo renda sincero ma allo stesso tempo armonicamente dirompente. Lo special, a differenza del ritornello gioiello, possiede una minor forza comunicativa, ma in fondo, quel che conta in una canzone pop è il ricordare l’inciso ed i Mescalina ci sono riusciti a pieni voti.

Prodotti dal Maestro Umberto Iervolino, i Mescalina ci fanno respirare un sound nuovo rispetto al solito singolo proposto per Sanremo, ma sorvoliamo sull’etichetta con cui è definita la band: Porno Pop, poiché inappropriata e data solo per definire un personaggio, marcando un tratto caratteristico, che la band non possiede. Il testo racconta una notte di sesso, il ritmo è tipicamente stretto, la band si propone con un look particolarmente dark, ma non sono i requisiti giusti per un’etichetta del genere. Speriamo non restino intrappolati in un genere che non gli appartiene, ma portino avanti una musica ben decisa e delineata, ormai da troppo tempo dimenticata in Italia e sul palco dell’Ariston.

Siete vincitori di Area Sanremo. Come mai avete deciso di partecipare a questo concorso? Come avete vissuto questa esperienza?

È stato un percorso abbastanza lungo, non ce l’aspettavamo. Noi abbiamo deciso di parteciparvi, ma è stato un caso riuscire ad esserci al casting, poiché il giorno stabilito per il primo provino il batterista ed io avevamo una serata. Fortuna ha voluto che è stata cambiata la data della prima selezione, per cui eccoci qui. Siamo partiti con una tappa regionale ed eravamo in tanti, mentre all’ultima selezione ne eravamo 76, quindi tanta strada fatta, ma anche buona la prima per noi. Durante il percorso numerosi esperti del settore ci hanno aiutato, indirizzandoci su come gestire gli spazi, il palco, Area Sanremo si è preoccupata democraticamente di fornire a tutti consigli per il proprio percorso artistico e per la propria crescita. Come esperienza umana, di solito vengono a crearsi gropponi di cantanti che condividono questi giorni di provini; noi siamo stati un po’ ostracizzati dai nostri colleghi ed essendo una band molto affiatata siamo riusciti a legare con poche persone con cui, però, ci sentiamo quotidianamente.

Essere scelti tra tanti e tanti ragazzi che provano ad arrivare sul palco dell’Ariston è una bella gratificazione. Cosa dobbiamo aspettarci dal live dei Mescalina il 20 e il 21 dicembre?

Non sappiamo neanche noi cosa aspettarci dal nostro live. Si è realizzato una sorta di sogno, ora che siamo arrivati fin qui sentiamo il peso della responsabilità. Ci aspettiamo soprattutto energia, forza, interpretazione, però sappiamo che ci sarà anche emozione. Emozione ed adrenalina. E speriamo di trasmetterla a tutti.

Che cosa rappresenta per l’Italia un format come Sanremo Giovani?

Quest’anno è il primo anno che Sanremo Giovani funziona così. Non è più una piccola vetrina in una grande vetrina, ma una grande vetrina e basta, perché è stato pensato come un format di 5 giorni, quindi in grado di dare il giusto spazio ai giovani, a differenza di quanto avveniva gli scorsi anni. Sanremo Giovani rappresenta quindi una possibilità proprio perché possiamo ritagliarci il nostro spazio: è davvero un’occasione, per queste 24 idee. Siamo il Festival delle idee. Infatti tra i nomi che si esibiranno il 20 e il 21 dicembre, personalmente impazzisco per Marte Marasco, il suo testo, la sua musica e tra i miei favoriti ci sono i Deschema, nostri conterranei che propongono una musica che fa saltare dalla sedia.

Avete più volte ribadito il vostro genere, chiamandolo porno pop, ma scendendo più in profondità: tre aggettivi con cui descrivere la vostra musica.

Sì non è stata una nostra volontà definirci Porno Pop, anche se abbiamo preferito questo piuttosto di un’etichetta come Elettro Pop, che non ci appartiene. Tre aggettivi: nuovo, perché è una commistione di generi e di influenze, mai fatta in questo modo, quando lo ascolti ti chiedi a quale genere appartenga, ma non sai inquadrarlo del tutto; riconoscibile, perché anche dopo pochissimi ascolti, riesci a collegare la nostra musica, questo fa comprendere che noi, i Mescalina, abbiamo un’identità sonora. Infine “claustrofobico” per le sonorità, poiché batteria e basso si muovono in maniera serrata, ma al contempo pop perché si ricorda facilmente, come tutti i ritornelli della canzone popular.

Chiamami amore adesso, tutto in una notte. L’amore è uno degli argomenti più utilizzati da tutti i cantanti, in tutte le sue sfaccettature, ed anche in questa edizione di Sanremo sono molte le canzoni incentrate su questo tema. La vostra che originalità presenta?

Noi cerchiamo di raccontare l’amore ed in questa canzone parliamo di un amore in una notte, chiamandolo amore e non sesso, definendo un’unica notte come la forma più primordiale d’amore, quella più vera che non possiede condizionamenti, perché non ha pregresso e non ha futuro. Noi crediamo di aver innovato il punto di vista delle cose, senza il solito romanticismo classico, pieno di moralismo. Il nostro racconto ha più sapore di strada e sopratutto come tutte le nostre canzoni, anche Chiamami Amore Adesso è una storia vera. A noi piace scrivere d’amore, ma senza la solita retorica, nel nostro primo album ci sono varie declinazioni dell’amore: un brano in cui si racconta dell’amore per l’odio, oppure di un amore lontano, di due che non si avvicineranno mai perché non sanno di essere innamorati.

Il video del vostro singolo è davvero una grande scommessa ben riuscita: giochi di luci, cibo collegato al sesso. Raccontateci di più su questo video.

Il video nasce da una visione. Siamo andati alla radice del concetto ed abbiamo compreso che in un incontro cerchi di prendere tutto, perché sai che quella persona non la rivedrai più. L’allegoria con il cibo era perfetta. Tu hai davanti una tavola imbandita; quando ti trovi una persona davanti solo per poco tempo, puoi e devi scegliere dove muoverti e cosa prendere. La passione è forte e decidi di prendere tutto. Questa allegoria l’abbiamo espressa attraverso cibi dolci, grassi, appetibili, posizionati sul tavolo, mentre i due protagonisti del video ne mangiano, senza mai toccarsi. Proprio come una sola notte d’amore, in cui non vai in profondità. Altro elemento sono le catene: abbiamo pensato che una notte di passione così forte, che non si trasforma in altro, è ostacolata da qualcosa che blocca, un qualcosa che ci fa dire che non è possibile andare oltre.

Foto di: Fare Music

A proposito di Alessandra Nazzaro

Nata e cresciuta a Napoli, classe 1996, sotto il segno dei Gemelli. Cantautrice, in arte Lena A., appassionata di musica, cinema e teatro. Studia Filologia Moderna all'Università Federico II di Napoli.

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