Itaca Reveski – 20:venti, una canzone scritta a cento mani

20:venti Itaca Reveski

Itaca Reveski – 20:venti, una canzone scritta a cento mani

Gianmarco Ricasoli, compositore, produttore e chitarrista romano è l’ideatore di 20:venti, un brano che uscirà il 3 maggio sulle piattaforme digitali, pensato, scritto e composto da più di cento mani durante il periodo di quarantena. Utilizzando come social instagram, Gianmarco ha proposto di scrivere una canzone insieme ai suoi followers, rendendoli protagonisti del brano: attraverso diverse fasi di creazione, il popolo di instagram ha potuto votare riff di chitarra, proporre parole e pensieri per la costruzione di strofa e ritornello, scegliere quale testo fosse più adatto per mettere nero su bianco le emozioni del momento storico che stiamo vivendo. Il progetto si è sviluppato in diverse settimane di lavoro ed uscirà sotto il nome di Itaca Reveski, alter ego artistico di Gianmarco; 20:venti sarà accompagnato da un video, che ancora una volta vedrà partecipare la community di instagram.

20:venti, l’intervista a Gianmarco Ricasoli

Scrivere una canzone con l’aiuto dei followers di Instagram. Come nasce l’idea e come hai strutturato l’organizzazione: riff, testo, elaborazione di 20:venti?

L’idea nasce un po’ per caso, come quelle idee che quando ti sfiorano per la prima volta, è come se fossero state lì da sempre.
Dopo una diretta Instagram all’inizio della quarantena mi è apparso questo pensiero nella mente, “e se invece di fare live streaming mentre suono facessi una live streaming in cui scriviamo un pezzo tutti insieme?”. Poi l’idea si è evoluta e ha cambiato formato, inizialmente ho fatto una storia dove chiedevo di scegliere tra due riff musicali per scrivere una canzone tutti insieme. Pian piano si è evoluta ed è diventata: scelta tra i riff di introduzione, strofa, ritornello, special; pensieri, sensazioni, frasi ed emozioni attraverso il box “scrivi qualcosa” nelle stories (ho guidato tutti attraverso una fase intermedia chiamata “emotional workout” in cui parlavo di film o serie tv che mi ricordavano le emozioni che stiamo vivendo); dopo aver organizzato tutte le frasi e creato quattro testi diversi con le frasi di tutti, torneo tra i testi con due semifinali e una finale.
Scelta del titolo con brainstorming collettivo in diretta Instagram e poi sondaggio tra due opzioni.

Cosa è significato per te lavorare “da solo” supportato dalle mani e dalle idee di tante persone diverse? Quali sono state le sfide più complesse e quali invece i punti di forza che ti hanno reso sicuro che questa fosse una buona idea?

Non ti nego che in certi momenti ho pensato di non potercela fare. Nella fase musicale è stato tutto molto fluido, io creavo due riff e le persone sceglievano quale gli piaceva di più, pensando che sarebbe dovuto venire dopo quello scelto il giorno prima.
Nella fase della scrittura del testo ho ricevuto più di 100 frasi. Ho pensato “cavolo, mi sa che mi son messo nei guai, ma guai grossi!”. Ho preso un quaderno, da IG ho ricopiato tutte le frasi, una ad una, per sentirle “mie”. Già questo processo mi ha aiutato a sciogliere dei nodi che avevo dentro, improvvisamente ho sentito e avvertito le paure, le ansie, le sensazioni delle persone e ho cominciato a mettere insieme frasi, seguendo il cuore. Poi le ho organizzate razionalmente dandogli un senso logico e in una settimana i 4 testi erano pronti. Questa è stata la parte più difficile. I punti di forza sono stati due secondo me, il primo è la mia intenzione di base in primis, che era quella pura di intrattenere e allo stesso tempo spingere le persone a consapevolizzare le emozioni di questo momento difficile e per esperienza, scrivere un testo, ti fa specchiare davvero e aiuta ad essere in contatto con ciò che proviamo. Il secondo punto di forza è il ritorno che ho ricevuto, i feedback positivi, il sostegno delle persone e il fatto che ancora oggi mi stupisce che anche sconosciuti si sono “fidati” e mi hanno affidato dei loro pensieri intimi di cui io ho avuto la massima cura.

Quando uscirà il brano e su quali piattaforme? Sarà accompagnato da un videoclip?

Il brano, che inaugurerà il mio nuovo progetto artistico, Itaca Reveski, si chiamerà “20:venti” uscirà il 3 maggio a mezzanotte su tutte le piattaforme digitali di streaming come Spotify, YouTube Music, Apple Music, Deezer, Tidal, Amazon giusto per elencare le principali. La canzone sarà accompagnata da un video che uscirà però qualche tempo dopo. Lo sto realizzando insieme a tutti coloro che hanno partecipato al progetto… non spoilero altro ahahah.

Cosa racconta 20:venti? Quale fase della quarantena e quali ansie, aspettative e emozioni suscita?

Il pezzo racconta di emozioni forti del presente, di speranze sul futuro e di riflessioni sul passato. La lotta interiore che c’è stata i primi giorni di quarantena, quando siamo stati costretti a passare “più tempo con noi stessi”, quando avevamo dentro un senso di irrequietezza misto a sospensione, pensando a riavere quello che il virus ci stava portando via e non riuscendo ancora a rendersi conto della realtà surreale in cui eravamo stati catapultati. All’inizio era come essere scesi di colpo da un treno che viaggiava a 300 km/h, la vita è diventata lenta in un attimo. Pensieri su come sarà il futuro, attraverso tutte quelle cose del passato a cui non davamo valore e che stiamo comprendendo ora. Quante cose avevamo prima che momentaneamente non abbiamo più? Il pre-ritornello e il ritornello riassumono alla perfezione questo concetto secondo me: “Sto dentro una bolla di tempo e penso a quando non avevo voglia, a quando non avremo voglia di uscire il sabato sera. Le scuse che trovavo, che scuse troveremo per chiuderci in casa?”.

Grazie a Gianmarco Ricasoli.

[Foto Itaca Reveski]

A proposito di Alessandra Nazzaro

Nata e cresciuta a Napoli, classe 1996, sotto il segno dei Gemelli. Cantautrice, in arte Lena A., appassionata di musica, cinema e teatro. Studia Filologia Moderna all'Università Federico II di Napoli.

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