Kim Namjoon, leader dei BTS: dalla musica all’arte coreana

kim namjoon

Leader del gruppo coreano BTS, Kim Namjoon, in arte RM, è una persona poliedrica, che presenta mille sfaccettature che confluiscono nella sua figura nei Bibilly Hills. Letteralmente tradotto dal coreano come una collina contro cui strofinarsi, il termine è non altro che un gioco di parole, all’interno della canzone Dis-ease, che Kim Namjoon usa per definire a qualcuno o qualcosa su cui contare.

Insomma, uno dei Bibilly Hills di RM è proprio l’arte. In particolare, la passione e l’amore per l’arte coreana trasuda in tutto ciò che è Kim Namjoon: dai testi delle sue canzoni, dalle copertine degli album, dai libri che legge, dalle foto postate sugli account social. Non a caso l’account Instagram dell’artista si chiama rkive, dall’inglese archive che RM sostiene faccia riferimento a un archivio della sua vita, sia personale, come da persona normale che è Kim Namjoon, sia pubblica, come da RM dei BTS.

L’arte coreana, soprattutto quella contemporanea, affascina tantissimo RM. A dimostrarlo è un omaggio all’interno del suo ultimo album, Indigo, in cui si trova Yun, la opening track in collaborazione con Erykah Badu; il titolo rimanda a Yun Hyong-keun, un pittore coreano da cui Kim Namjoon trae ispirazione per creare il suo terzo album. Infatti, i quadri dell’artista vengono utilizzati anche per creare il photobook dell’album. Di recente si è recato nella penisola Iberica per visitare i musei d’arte spagnoli e portoghesi e come dichiarato in un’intervista spagnola, all’artista interessa la vita del pittore che ha vissuto durante l’invasione giapponese e la guerra, a cui non si è mai sottomesso, tutto questo si nota dalle sue opere, nelle quali si sente la rabbia, la tristezza, la bellezza. Nel 2019 in occasione di un periodo di pausa lavorativa, si è recato in Italia per la mostra YUN HYONG-KEUN. Una retrospettiva al Palazzo Fortuny a Venezia.

Nel dicembre 2021, in un lungo periodo di soggiorno lavorativo negli Stati Uniti, Kim Namjoon ha avuto la possibilità di visitare i musei e le gallerie del paese, documentando il tutto sul suo account Instagram (al momento i post sono stati eliminati dall’artista). Nello stesso anno, nel mese di settembre in occasione della 76esima Assemblea Generale delle Nazioni Unite, i BTS hanno sostenuto la First Lady coreana di allora, Kim Jung-Sook, per presentare il regalo del governo coreano al The MET, il Metropolitan Museum di New York. Si tratta di un’opera d’arte intitolata Rhythm of the Five Colour Luster dell’artista contemporaneo Chung Haecho.

Esattamente l’anno scorso, a giugno del 2022, Kim Namjoon era in Europa, più precisamente a Basilea, in Svizzera in occasione della fiera d’arte contemporanea più importante al mondo, Art Basel. Questo viaggio ha avuto come risultato un vlog, pubblicato sul canale YouTube del gruppo, e un’intervista con Marc Spiegler, all’epoca direttore globale. RM partecipa al podcast della fiera, chiamato Intersections, inaugurando il primo episodio della seconda stagione. Si tratta della prima volta per il musicista di partecipare a un podcast interamente in lingua inglese. Nel podcast Kim Namjoon parla di come è nata la passione della musica, di come sono nati i BTS, e soprattutto della sua passione per l’arte coreana.

L’arte coreana è per RM una zona di comfort, dove può ritrovare le sue origini. Tramite le opere dei secoli passati riesce a scoprire più a fondo la storia coreana e tutti i suoi avvenimenti tragici della guerra, dell’occupazione militare, di tutti i sacrifici del suo popolo che vengono trasportati nei quadri e trasmettono gli sforzi di un popolo. Il suo interesse è nel passato del suo paese e come l’arte renda questo eterno.

L’interesse per l’arte è iniziato per caso, accidentalmente, nel 2018. In quell’anno i BTS erano in tour e l’artista, stanco di passare un’altra abituale giornata in hotel, decide di andare a visitare l’Art Institute of Chicago. Ha avuto così inizio un grande e significativo rapporto tra RM e l’arte coreana. Da quella prima visita ne sono successe molte altre in diversi musei tra i più importanti al mondo e conoscendo i quadri degli artisti più famosi. È in questo modo il musicista si rende conto dell’importanza delle proprie origini, delle sue radici coreane. Si informa sull’arte coreana, visitando i musei coreani e conoscendo gli artisti più importanti e conosciuti, come Kim Whanki, ma si preoccupa anche di promuovere anche artisti emergenti e poco conosciuti al pubblico internazionale.

Uno degli obiettivi di RM è infatti proprio quello di far scoprire l’arte coreana in tutto il mondo. Appena ha un momento libero, Kim Namjoon è sempre in un museo o in una galleria d’arte in Corea del Sud, che per lui sono pochi, per approfondire la conoscenza dell’arte coreana. Tramite il suo account Instagram si entra infatti una sorta di galleria d’arte digitale, con vari tipi e generi d’arte coreana che l’idol incontra nelle sue visite, dove immortala le opere che più lo affascinano per pubblicarle e renderle note a tutti i fan, perché ognuno ha una percezione diversa della stessa arte. È così che ci riesce nel suo intento: i fan sono affascinati dai suoi post artistici e visitano le mostre dei musei e delle gallerie visitati dall’artista stesso. Il New York Times Magazine lo ha definito come un mecenate, un patrono dell’arte. Inoltre, nel 2020 ad RM è stato affibbiato il nome di Sponsor d’Arte dell’Anno dall’Art Council Korea – ente che si occupa tra le varie cose anche del padiglione nazionale alle Biennali di Venezia – proprio per simboleggiare il supporto di RM, dimostrato anche tramite una significativa donazione di cento milioni di won al MMCA, il Museo di Arte Moderna e Contemporanea. Insomma, avere una persona del suo calibro a sponsorizzare l’arte del proprio paese è una cosa molto importante, forse da sogno.

Kim Namjoon ha sempre collezionato nella sua vita, da cose di poco conto come le figurine dei pokémon ad arrivare alle statue di KAWS, che decorano costantemente gli studi negli anni. Il suo attuale studio di registrazioni – da MonStudio anch’esso ora denominato rkive – è a tutti gli effetti una mostra d’arte. Al suo interno, oltre agli strumenti per registrare, si possono trovare tanti pezzi d’arte: le statue di varie collezioni di KAWS, un tavolo di George Nakashima, un quadro di Yun Hyong-keun e altri ancora di artisti coreani del XX secolo, come Suh Seung Won e Park Soo Keun. La sua prima opera d’arte l’ha comprata all’asta: è di un artista coreano, Lee Daiwon e risale al 1976. La prima opera d’arte che abbia mai visto è The Luncheon di Claude Monet. All’epoca dell’intervista con Art Basel, l’ultimo artista che l’ha colpito è stato Philip Guston, sostiene in una risposta che racchiude la sostanza dell’intervista descrivendo la figura dell’artista e il perché lo affascina così tanto: inizialmente si è parte di una qualcosa di unico, ma poi si cresce e si cambia, si diventa unici attraverso il distacco e la crescita personale ed è così che si ha impatto sul mondo. Un po’ come è successo al gruppo stesso dei BTS.

Alla domanda dell’intervistatore che chiede se un giorno aprirà mai un museo privato, Kim Namjoon ride ma da una risposta piena di speranza. Il suo intento è proprio quello di aprire un piccolo cafè dedicato alla sua collezione d’arte. Al primo piano ci sarebbe il bar e al secondo e terzo sarebbero esposti i pezzi della sua collezione. Aggiunge anche che in Corea, gli stessi coreani e i turisti non possono realmente vedere i grandi artisti coreani perché non ci sono molti musei.

In collaborazione con Google, nella sezione Arte e Cultura e la sua funzione Street Gallery, i membri del gruppo BTS hanno selezionato le proprie opere d’arte preferite disposte in un luogo a loro scelta, con una piccola spiegazione del motivo della loro scelta e come si collega al loro lavoro artistico. RM ancora una volta si fa capo voce dell’arte coreana scegliendo opere che mettono in risalto il patrimonio della sua nazione, specificamente pezzi risalenti al periodo storico Joseon, per simboleggiare come è percepita l’arte dall’artista, illimitata, senza tempo. Il luogo scelto è Namdaeum, la Grande Porta Meridionale, che è il tesoro più prezioso della nazione e dove il gruppo si è esibito nel 2021. L’ultimo progetto d’arte in cui è stato coinvolto Kim Namjoon è The Space Between: The Modern Korean Art, un’esibizione presente nel LACMA, il Los Angeles County Museum of Art, in California, dal settembre 2022 fino al febbraio 2023. L’esibizione è in collaborazione con il MMCA. La partecipazione di Kim Namjoon in questa esibizione di pezzi reinterpretati da artisti coreani attraverso le influenze stranieri nell’arte moderna, riguarda l’aver prestato la sua voce per registrare, sia in lingua inglese sia in lingua coreana, la guida narrante di dieci opere delle 130.

In un’intervista in cui gli viene chiesto di consigliare come approcciarsi all’arte, la sua risposta è molto semplice. RM dice che basta andare a visitare un museo o una galleria nelle zone limitrofe, non avere troppe pretese o dubbi su come bisogna interpretare un’opera d’arte, a volte è impossibile anche per il musicista stesso perché l’arte contemporanea è molto complicata. Il visitatore sviluppa in modo individuale il proprio gusto tramite l’esperienza, e una volta trovato, si può iniziare a comprendere l’arte con occhi diversi e non solo, si potrebbe iniziare a capire meglio anche se stessi.

Fonte immagine di copertina: Pagina social dei BTS

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