Maldestro al Teatro Sannazaro: musica che abbatte i muri

maldestro

Il cantautore napoletano Maldestro apre al Teatro Sannazaro, il 15 novembre, la rassegna “Sound of the City” a cura dell’etichetta Jesce sole, scegliendo di concludere proprio a Napoli, la città che per lui è “casa”, il tour “I Muri di Berlino” che lo ha visto impegnato nel 2017 in giro per l’Italia.

A fare da cornice al grande ritorno di Maldestro (nome d’arte di Antonio Prestieri) nella città che lo ha generato, è un palcoscenico d’eccellenza, quello del Teatro Sannazaro, conservando dentro di sé le tracce di nomi che hanno fatto la storia del teatro e calando le note del giovane cantautore napoletano in un’atmosfera intensa e suggestiva.

Dopo la voce calda e graffiante di Irene Scarpato che apre il concerto, la musica e le parole di Maldestro guidano il pubblico attraverso un vortice di emozioni, per abbattere i muri e demolire ogni barriera che opponiamo – o ci è opposta – nella vita di tutti i giorni.

Con l’accompagnamento di Diego Leanza (chitarre), Luigi Pelosi (basso), Roberto Porzio (tastiere) e Andrea De Fazio (batteria), si passa dal ritmo concitato di “Sopra al tetto del comune”, alle note ebbre di Dannato amore”, tratte dal disco d’esordioNon trovo le parole del 2015, con le quali Maldestro regala parole e sensazioni che avvolgono il pubblico come un abbraccio, in cui ciascuno inevitabilmente si ritrova.

Maldestro il cantante delle storie che raccontano di noi

Tra racconti di convivenze sbagliate, false partenze ed aspettative future, la musica di Maldestro racconta di noi e delle peripezie emotive che ogni uomo si trova ad affrontare.

Storie quotidiane, situazioni in cui ciascuno si imbatte nel corso della propria vita, dubbi ed angosce tutte “umane”, ma anche canzoni di speranza e di rinascita, come Canzone per Federica“, con la quale ha esordito allo scorso Festival di Sanremo, classificandosi secondo tra le Nuove Proposte e ricevendo il Premio della critica “Mia Martini”, ed il grande successo Abbi cura di te, tratto dall’ultimo album “I Muri di Berlino”.

Ma in questa atmosfera densa di emozioni c’è spazio anche per momenti di spontanea comicità, grazie all’ingresso in scena di Alessio SolloClaudio Gnut, che, insieme con Maldestro, con chitarre acustiche e pianoforte, eseguono un’insolita versione della sigla del cartone animato Candy Candy, tra la generale ilarità del pubblico.

E dopo l’uscita di scena dell’artista ed il consueto rientro per il bis, gli ultimi brani proposti da Maldestro sono canzoni mai eseguite dal vivo, un regalo che il cantautore decide di fare al pubblico di Napoli, per festeggiare il suo ritorno a casa.

 

 

 

 

 

 

 

Altri articoli da non perdere
Last Fist Hero: l’intervista
Last Fist Hero: l'intervista

Abbiamo intervistato i membri della band Last Fist Hero, un gruppo formatosi a Bologna dalla passione comune per la musica Scopri di più

Pupo, SU DI NOI, al Teatro Diana
Pupo

“Su di noi … la nostra Storia”, il nuovo spettacolo di Pupo è arrivato finalmente a Napoli al Teatro Diana. Scopri di più

I-Days 2024: l’intervista al fan sul palco con i Bring Me The Horizon
Oliver e Andrea sul palco degli I-Days

Dal 1999 ad oggi, dapprima nella città di Bologna, fino ad arrivare all’attuale Milano, si svolge uno dei più rinomati Scopri di più

Nino D’Angelo 6.0, lo scugnizzo riabbraccia la sua città
Nino D'Angelo 6.0, lo scugnizzo riabbraccia la sua città

Reduce da concerti di incredibile successo Nino D’Angelo non si ferma e continua con Il Concerto Nino D'Angelo 6.0, nato l’anno Scopri di più

Labrano e Dragotto aprono la rassegna del Be Quiet al Piccolo Bellini
Labrano e Dragotto

Labrano e Dragotto inaugurano la rassegna del Be Quiet al Piccolo Bellini Buio. Impreziosito da luci che affiorano colpendo volti Scopri di più

I Foja al Palazzo Reale per la rassegna Napoli Teatro Festival
Foja

Napoli Teatro Festival 2018. Piazza del Plebiscito, Palazzo reale, Cortile d'onore. E al centro del cortile un palco calcato dalla Scopri di più

A proposito di Felicia Tafuri

Dottoranda di ricerca in Filologia classica. Seguace del "se non vedo, non credo", vivo sempre zaino in spalla, in cerca di storie da raccontare.

Vedi tutti gli articoli di Felicia Tafuri

Commenta