Meteora, i 20 anni del classico dei Linkin Park

Meteora

Lo scorso 25 Marzo Meteora, secondo album in studio della band losangelina Linkin Park, ha compiuto vent’anni. Il gruppo, inattivo dal 2017 in seguito al suicidio del frontman Chester Bennington, ha celebrato il ventennale del disco con un’edizione speciale del medesimo ove, oltre agli inediti Lost e Fighting Myself, pubblicati nelle settimane precedenti l’anniversario, vi sono varie demo dei brani del disco, canzoni suonate in live in Texas e a Nottingham nel 2003 e altri inediti, con l’aggiunta di due DVD, uno contenente il making of di Meteora e l’altro vari concerti eseguiti tra il 2003 ed il 2004. Il nome dei Linkin Park è quindi tornato in auge, con Lost che ha raggiunto la trentottesima posizione nella Bilboard Hot 100 e la prima posizione della Rock & Alternative Airplay, a dimostrazione del fatto che i fan della band non l’hanno dimenticata e sono pronti ad accogliere calorosamente ogni inedito registrato da Chester e compagni.

Il grande successo dei Linkin Park

I Linkin Park pubblicarono Meteora a distanza di quasi tre anni dal loro debutto Hybrid Theory, un clamoroso successo di pubblico e critica che risultò essere il disco più venduto del 2001 negli Stati Uniti con 4.800.000 copie, e che ad oggi conta più di ventisette milioni di copie vendute in tutto il mondo, di cui oltre dodici milioni in madrepatria, venendo quindi certificato disco di diamante, la certificazione massima della RIAA. L’album è ascrivibile al nu metal, genere nato negli anni Novanta e portato al massimo delle proprie potenzialità da gruppi come Korn, Slipknot, Deftones, Limp Bizkit e System of a Down tra la fine del XX secolo e l’inizio degli anni Duemila. Hybrid Theory è sicuramente tra i prodotti più significativi del genere ed ha fortemente contribuito al suo successo, ma nel disco si riscontrano in realtà varie influenze, come il rap, la musica elettronica, il rock e il metal alternativo, fino ad arrivare al grunge (Chester era stato, in precedenza, frontman dei Grey Daze, gruppo per l’appunto grunge) e al pop. Sono state proprio le influenze di questo genere, che non abbandoneranno mai la produzione artistica della band, a rendere la musica dei Linkin Park più accessibile al grande pubblico, e a determinarne il successo, insieme alle grandi capacità vocali di Chester, alle liriche dense e toccanti di Mike Shinoda e alla tecnica esecutiva degli altri membri del gruppo, in particolare del disck jockey Joe Hann.

Meteora

Meteora (il cui titolo trae ispirazione da un complesso di monasteri situato in Grecia) si presenta come un disco molto simile, sia nel sound che nelle liriche, al suo “fratello maggiore”, ed è anche per questo motivo che molti fan dei Linkin Park considerano il lasso di tempo tra il 2000 e il 2003 come la “golden era” del gruppo. La band ripropone tutto ciò che aveva funzionato in Hybrid Theory, da brani come Somewhere I Belong, Faint o Figure.09 che presentano l’alternanza tra strofe rappate da Mike al ritornello cantato da Chester, a brani come Breaking The Habit, Easier to Run o Numb dove è il solo Bennington a cantare il suo dolore, le sue ansie ed il suo senso di inadeguatezza. Anche le parti di chitarra, basso, batteria e giradischi sono sulla stessa linea dell’album precedente, e il livello generale è anche sensibilmente più alto, poiché questo è il primo album della band ad essere stato registrato con il bassista Phoenix, unitosi al gruppo dopo la realizzazione di Hybrid Theory. Sarebbe però errato considerare Meteora come una copia carbone del suo predecessore. Si può infatti notare una forte componente sperimentale in brani come il già citato Breaking The Habit e in Nobody’s Listening, la cui base è stata prodotta tramite il campionamento del suono di un flauto giapponese. Breaking The Habit, estratto come ultimo singolo dall’album il 14 Giugno 2004, richiese oltre cinque anni per essere completato e presenta un gran numero di strumenti ed effetti, compresi pianoforte digitale ed archi, il che lo differenzia particolarmente dai singoli precedenti. Anche Numb, singolo di maggior successo del disco ed una delle canzoni più iconiche ed apprezzate dei Linkin Park, vira verso tonalità meno metal e più pop-rock, che saranno poi predominanti nel terzo album in studio della band Minutes to Midnight (2007). Meteora risulta quindi essere un fortunato e riuscito compromesso tra la riproposizione di elementi funzionanti e la voglia di sperimentare e di raggiungere nuove vette artistiche, e il disco è ancora oggi uno dei migliori prodotti di musica alternativa del XXI secolo.

Meteora 20th anniversary

Nell’edizione uscita per celebrare il ventennale dell’album sono state inserite quattro demo, registrate durante le sessioni di Meteora, e che sono state scartate dal prodotto finale per motivazioni diverse. Lost, pubblicato come singolo il 10 Febbraio 2023, avrebbe dovuto essere presente nel disco ma venne scartato poiché, come dichiarato da Shinoda in un’intervista poco dopo l’uscita del brano, era strutturalmente e concettualmente molto simile a Numb, che venne però considerato di qualità maggiore. Fighting Myself tratta le stesse tematiche di Lost, ovvero il dolore provocato dal senso di disagio e di inadeguatezza e il tentativo di cambiare questa situazione, scontrandosi però continuamente contro il muro rappresentato da noi stessi, e anche More the Victim e Healing Foot sono sulla stessa lunghezza d’onda. Tutti e quattro i brani sono stati molto apprezzati dai fan, che si sono chiesti più volte quale fosse il motivo della loro esclusione dal disco; è probabile che il gruppo non volesse appesantire il prodotto finale, che con l’inclusione di queste quattro tracce, che poco avrebbero aggiunto al disco in termini contenutistici e musicali, avrebbe raggiunto una durata poco inferiore all’ora. Queste quattro nuove canzoni dimostrano comunque lo stato di grazia in cui i Linkin Park erano all’inizio degli anni Duemila, ed ora i fan attenderanno con speranza e trepidazione l’anniversario di ogni album della band, aspettandosi altre tracce di cui poter fruire per ascoltare, ancora una volta, la voce di Chester.

Fonte immagine in evidenza: pagina Facebook ufficiale dei Linkin Park

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