Chimera Fest: i linguaggi della creatività a Casertavecchia

Chimera Fest: i linguaggi della creatività a Casertavecchia

Nell’ammaliante borgo medievale di Casertavecchia si è tenuta dal 26 al 28 settembre la seconda edizione del Chimera Fest. Questo evento culturale si è prestato a manifesto dell’interconnessione dei saperi, proponendo un’ampia gamma di proposte artistiche e culturali in forme uniche e disparate. Le iniziative hanno esaltato le individualità, ma soprattutto hanno creato un ambiente coeso e attento alla sostenibilità ambientale e sociale.

L’evento, promosso da Itinerari Paralleli ETS e radicato nel progetto La finestra | Il community hub culturale più piccolo d’Italia, promuove l’impegno collettivo verso l’ambiente e la comunità. Non limitandosi alla teoria, il suo intenso programma, suddiviso in tre giornate, incoraggia attivamente la sostenibilità gastronomica ed economica attraverso la partnership con la Slow Wine Coalition, supportando una filiera alimentare etica e produttori locali. Inoltre, garantisce inclusività e accessibilità sociale, creando, in collaborazione con Univoc di Caserta, un percorso di visita accessibile anche a pubblico cieco e ipovedente. L’impegno civico e territoriale si manifesta poi chiaramente: dalle bandiere illustrate per Art for Palestine al laboratorio di co-progettazione con i giovani locali, il festival usa l’arte come strumento per unire le persone e immaginare il futuro del borgo.

Il festival ha inoltre arricchito la sua trama con interessanti live performance, come quella del gruppo Tarta Relena, simbolo di sperimentazione ed esplorazione del mistero. Non sono mancati i workshop, come quello itinerante con Claudia Fauzia intitolato Terron3 a chi?!, che ha incoraggiato la riflessione sullo stigma meridionale e su altri temi importanti, come il femminismo terrone. L’ultima giornata, ancora sul tema della memoria, ha riservato uno spazio alla storia di Casertavecchia con un urban game che ha sensibilizzato e coinvolto i visitatori circa la difesa del borgo, il quale rischia di diventare un resort nel 2055.

Caterì: un omaggio ad Elsa Morante

Chimera Fest: i linguaggi della creatività a Casertavecchia
La lettura recitata di Le straordinarie avventure di Caterina, omaggio a Elsa Morante, a cura di Mutamenti / Teatro Civico 14.

Tra le tante e grandi espressioni artistiche che il Chimera Fest ha regalato, nella sfera teatrale è stato allestito un palcoscenico dedicato a una delle più grandi scrittrici e intellettuali del Novecento, Elsa Morante. L’omaggio, tenutosi in occasione dei quarant’anni dalla scomparsa dell’autrice, ha preso forma in Caterì, una lettura recitata de Le straordinarie avventure di Caterina. Si tratta di un’opera forse poco conosciuta, ma che incarna l’essenza del genio creativo di una ragazzina di soli tredici anni. L’evento, a cura di Mutamenti / Teatro Civico 14, è stato accolto da Palazzo Uzzi, che ha contribuito a costruire una cornice magica. Qui, il pubblico è stato trasportato in un mondo fantastico, alimentato dalle voci e dalle doti espressive degli attori. Grazie alle loro competenze, i performer sono riusciti a trasmettere ogni sfumatura della lettura: dall’ironia dei personaggi più bizzarri alla malinconia del conflitto tra l’innocenza e il mondo adulto.

In quest’ottica interrelazionale, è stato dunque doveroso ampliare lo sguardo verso una realtà che va oltre la scena del borgo: la situazione di Gaza, dolorosamente attuale. È una realtà in cui un tempo di crescita, di gioco e di infanzia viene lacerato e distrutto. Questo tempo non può essere restituito o giustificato nella sua mancanza, ma è proprio attraverso racconti di tal genere che la sua sacralità e il suo valore possono essere ricordati.

Inclusione e territorio: il progetto sociale di Mycelium

Chimera Fest: i linguaggi della creatività a Casertavecchia
Proiezione di Mycelium di Marina Fastoso nella Chiesa dell’Annunziata.

Nella Chiesa dell’Annunziata ha avuto luogo Mycelium, una preziosa proiezione che racconta e documenta la memoria storica di Roccamonfina, che nel 2023 si è prestato per le riprese. Il film non si limita alla storia esterna, ma valorizza anche un patrimonio interiore del territorio e dei suoi abitanti. Dietro la macchina da presa e a questo progetto si cela Marina Fastoso, regista con una solida formazione (tra cui la New York Film Academy) e un percorso professionale che l’ha vista lavorare sia negli USA (con William Baldwin) che in Italia (con Paolo Virzì). Fastoso realizza questo grande disegno attraverso una visione delicata, in linea con i valori di Rapso APS, l’associazione che lo conduce. Il progetto ha favorito concretamente l’inclusione sociale tramite una call internazionale, aprendo alla partecipazione di artisti e persone con disabilità, i quali, con grande spontaneità, hanno onorato le leggende di Roccamonfina.

Visionarie esibizioni musicali con Bitoi e Citron Citron

Chimera Fest: i linguaggi della creatività a Casertavecchia
Live performance di Bitoi nei Giardini della Cattedrale.

Le ultime performance della seconda giornata del festival lasciano ancora una volta la convenzionalità, promuovendo suoni decisamente innovativi e a dir poco memorabili nei meravigliosi Giardini della Cattedrale.

Nella cerchia delle band non convenzionali si aggiudicano un posto i Bitoi, un progetto di origine scandinava il cui nome è l’acronimo di Bass Is The Original Instrument. La formazione è capitanata dal bassista Cassius Lambert e accompagnata da tre ipnotiche voci corali: Alexandra Shabo, Lise Kroner e Anja Tietze Lahrmann. Nonostante la sua genesi relativamente recente, il progetto ha già partecipato a festival di grande rilevanza internazionale, a testimonianza del suo impatto. A regalare un’atmosfera quasi ancestrale è certamente il sound moderno del basso elettrico, che si amalgama perfettamente con il trio vocale, in una sinfonia il cui testo ha una fonetica inventata. Ispirati al canto della natura, in particolare a quello degli uccelli, i Bitoi hanno avvolto e serrato il pubblico in un’ampolla sospesa nel tempo. Queste sonorità visionarie sono confluite anche nel loro ultimo album, Sirikulu, a conferma di una ricerca artistica in continua evoluzione.

Dopo la potenza sperimentale dei Bitoi, è entrato in scena un gruppo svizzero formato dai fratelli Zoé e Augustin Sjollema, i Citron Citron. Noti per l’utilizzo di macchinari artigianali, hanno rivoluzionato la scena alternativa ginevrina. Influenzati dall’energia synth-pop e avant-pop, si sono distinti con l’album di debutto Chagrin Bleu e hanno riconfermato il successo con l’ultimo lavoro, Maréeternelle. La loro esibizione, caratterizzata da un gusto retrò, è stata eseguita con morbidezza e arricchita da testi poetici, regalando al pubblico un’esperienza eterea.

Conclusioni: l’eredità del Chimera Fest

Il Chimera Fest 2025 è stato dunque un compendio di generi, epoche e tematiche trasversali e universali, con riflessioni imponenti sul passato, volte alla conservazione del ricordo, e, in primo luogo, sul presente, per un impegno comune e consapevole. La sua chiusura lascia con sé l’esigenza di connettere, non solo durante questi grandi momenti, ma anche nella quotidianità, la leggerezza dell’arte con il peso delle attuali realtà.

Fonte immagine in evidenza: Ufficio stampa

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