Reunion dei Co’Sang: riavvicinamento o strategia di marketing?

Reunion dei Co'Sang: riavvicinamento o strategia di marketing?

Tra le novità di quest’anno, sicuramente una delle più importanti è la notizia della reunion dei Co’Sang, il duo formato dai rapper napoletani Luché e Ntò. Cosa possiamo aspettarci da questo ritorno?

Se c’è una cosa che i fan dei gruppi amano sono le reunion: dal ritorno dei Guns N’ Roses a quello dei Black Sabbath, un gruppo storico che si riunisce fa sempre scalpore e riporta, sui membri in questione, un’attenzione particolare. Ne abbiamo avuto un esempio anche qui in Italia nel recente periodo con altri due gruppi storici del rap nostrano: gli Articolo 31 e i Club Dogo, formazioni leggendarie che hanno avuto il grande merito di portare il rap in Italia. In particolare, il ritorno del collettivo milanese è stato un autentico shock per i fan italiani del rap, sia quelli di vecchia data che i più giovani, e ciò è dimostrato dal successo commerciale del loro ultimo album in studio Club Dogo, dalle ben 10 date consecutive al Mediolanum Forum di Milano e il megaconcerto a San Siro, raggiungendo vette che sembravano impossibili ai tempi in cui Jake la Furia, Guè e Don Joe collaboravano insieme agli inizi degli anni 2000. Dopo qualche mese, un altro gruppo storico del rap si prepara a ricomparire sulla scena italiana, per dare vita a una reunion attesa tanto quanto quella dei Dogo e degli Articolo…la reunion dei Co’Sang.

Dal termine della loro collaborazione, i due rapper Ntò e Luché hanno preso strade completamente diverse. Il secondo, in particolare, ha raggiunto il successo che non aveva ottenuto all’interno del collettivo, sebbene i due avessero ottenuto numerosi consensi all’interno del panorama rap underground. Lungo la loro carriera, inoltre, i due rapper non si sono mai risparmiati frecciatine e un ritorno, fino a qualche tempo fa, sembrava davvero impensabile.

Eppure, già nel recente periodo le acque sembravano essersi calmate. Ntò in un live ha mandato i suoi saluti all’ex- compagno, mentre Luché si è detto più volte disponibile a recuperare rapporti passati e a seppellire l’ascia di guerra con alcuni colleghi (chiaramente riferendosi anche a Salmo, contro il quale ha avuto un acceso dissing la scorsa estate, ma lasciando uno spiraglio aperto anche al rapper napoletano). Inoltre, è capitato più volte che i due parlassero e guardassero ai tempi andati con una certa nostalgia. Insomma, la reunion dei Co’Sang era nell’aria.

Ora il sogno di tanti amanti del rap, napoletani e non solo, è a un passo dal realizzarsi. La reunion dei Co’Sang è stata annunciata nel mese di maggio tramite la creazione di un profilo Instagram, a cui hanno fatto seguito l’annuncio della ristampa dei due storici album del gruppo Chi More Pe’ Mme e Vita Bona e del concerto a Piazza Plebiscito il 17 settembre. Successivamente poi il duo ha annunciato la pubblicazione del nuovo album in studio Dinastia, fuori il 30 agosto.

La reunion dei Co’Sang è senza dubbio una notizia ben accolta da grandissima parte dei fan del rap. Il duo è stato uno dei più amati e apprezzati dei primi anni 2000 e uno dei primi collettivi gangsta-rap del panorama italiano. Con la loro penna, Ntò e Luché hanno saputo raccontare il lato oscuro di Napoli, la durezza della vita in periferia, portando alla luce tutto ciò che lo Stato sembrava non voler vedere. Il fulcro del duo sta nell’essere veri.

Tuttavia, è innegabile che questo ritrovo così inatteso lasci qualche perplessità: i due artisti si sono veramente ritrovati e hanno intenzione davvero di tornare a raccontare della loro città, che sembra avere ancora bisogno di loro, o si tratta semplicemente di un’operazione nostalgia per riaccendere l’hype intorno a loro sulle orme dei già citati Articolo 31 e Club Dogo?

Al momento, qualsiasi considerazione sembrerebbe una semplice speculazione. Tutto ciò che i fan del rap possono fare è attendere con ansia la reunion dei Co’Sang e godersi Dinastia, sperando che sia solo un nuovo inizio e non la conclusione di un sodalizio che avrebbe potuto dare tanto ma che alla fine ha lasciato solamente due dischi e tanti rimpianti.

 

Fonte immagine: Spotify

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